Una metratura media di poco superiore ai 100 mq – lo standard di un appartamento cittadino – e un impianto tradizionale comune a molte case primo ‘900: è stato questo il punto di partenza del progetto di rinnovamento. Progetto che ha consentito di modificare lo schema distributivo, aggiungendo soluzioni originali alla casa, ma al contempo ha salvaguardato gli elementi di pregio di questo spazio, dai pavimenti in parquet d’epoca con posa a spina di pesce, ai serramenti, ai radiatori in ghisa. La volontà di non stravolgere l’effetto d’insieme non ha però impedito di attualizzare l’abitazione con soluzioni progettuali contemporanee che hanno avuto, di volta in volta, l’obiettivo di dividere o di unire gli spazi, di aumentare la luminosità degli ambienti o di rendere più fluidi i collegamenti tra le diverse stanze. Su uno sfondo abitativo dalla personalità così marcata dal punto di vista architettonico e stilistico, risaltano con particolare definizione mobili e complementi d’arredo dal design immediatamente riconoscibile che si adattano bene all’ampiezza dei volumi: come la parete trasparente nella zona living o l’armadio attrezzato nella camera matrimoniale.
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Nel living il divano a tre posti in pelle di colore naturale è il modello Marechiaro di Arflex, design Mario Marenco, le poltroncine gemelle sono le Elettra, sempre di Arflex; al centro, il coffee table in cristallo, realizzato su disegno. Nell’angolo, tra divano e finestra, si riconosce il profilo della lampada da terra Taccia di Flos, design Achille Castiglioni; stessa produzione per la lampada a braccio modello 265, disegnata da Paolo Rizzatto.
- Nella zona pranzo, al tavolo con piano in ferro naturale, leggermente rialzato dalla base e realizzato su disegno, sono state abbinate sei sedie in legno CH24 Wishbone Chair di Carl Hansen, design Hans Wegner. Le tre lampade a sospensione sono lo stesso modello, proposto in dimensioni diverse: Lenticchia di Viabizzuno, design Peter Zumtor, nelle versioni piccola, media e grande. Il quadro a parete è opera di Oscar Piattella. Il salone doppio, che occupa la parte centrale dell’abitazione, illuminato da una finestra e da una portafinestra affacciata sul balcone, concentra numerosielementi architettonici e stilistici tradizionali, caratteristici di una casa d’epoca. I serramenti in legno, in particolare, hanno gli scuri interni e le boiserie che rivestono gli imbotti delle finestre. La lavorazione bugnata del sottofinestra e la verniciatura bianco lucido sono altri dettagli tipici, giustamente recuperati.
Come in molte abitazioni d’epoca, l’altezza dei soffitti supera i tre metri: quasi 50 cm in più rispetto allo standard delle case attuali. La caratteristica risulta particolarmente evidente tra il soggiorno, lasciato a tutta altezza, e la zona d’ingresso che è stata invece riproporzionata da un ribassamento in cartongesso. Questa soluzione, oltre a consentire l’installazione dei faretti, permette di incassare il binario a cui sono state fissate le lastre della parete vetrata che separa la zona ingresso dal soggiorno.
- Nella zona dell’ingresso, la panca in ferro naturale lungo la parete è stata realizzata su misura. Sopra, la grande tela a tecnica mista è opera di Oscar Piattella. Tra lo spazio dell’atrio e il soggiorno, il parquet originale in rovere, restaurato e lamato, alterna la posa a spina di pesce dei listelli a una fascia centrale con schema a correre che segna il passaggio tra i due ambienti.
Tra l’ingresso e il soggiorno, l’inserimento di una nuova parete vetrata permette di separare i due ambienti e di definire una sorta di corridoio che indirizza il passaggio verso la zona notte; la trasparenza del cristallo temperato (spessore 10 mm) lascia però tutto a vista e assicura un dialogo interno diretto. La struttura, lunga 300 cm, è formata da due pannelli fissi, agganciati a binari a terra e nel controsoffitto; il terzo pannello ha un sistema di apertura basculante che funziona grazie a un perno fissato a circa 20 cm dal muro.
Nel nuovo layout, il living e l’adiacente studio sono diventati due stanze indipendenti. Per completare questa separazione interna, la porzione di muro portante già esistente tra i due ambienti è stata prolungata con l’inserimento di una libreria di uguale spessore (circa 30 cm), in metallo verniciato, e la costruzione di un tramezzo e di una veletta che incorniciano il mobile. Quest’ultimo, attrezzato con ripiani e due basi contenitori, ha lo schienale che rimane a vista dalla parte dello studio.
- Il locale della cucina ha una forma lunga e stretta che non ha però pregiudicato la possibilità di attrezzare lo spazio con una composizione su disegno, ampia e articolata, che comprende anche un elemento a penisola. In questo modo la zona lavaggio e i fornelli sono su due lati diversi, entrambi in piena luce, mentre si lascia una comoda zona di passaggio verso la finestra.
- In cucina i cinque fuochi a gas della zona cottura con relative manopole frontali (di Foster) sono integrati nel top in acciaio inox dal quale sporgono soltanto i bruciatori dotati di griglie singole. La cappa è invece un modello a scomparsa, nascosto nel pensile. I vari blocchi che compongono l’attrezzatura su misura della cucina si incastrano alla perfezione, in modo tale da non sprecare neppure un centimetro, né in lunghezza né in altezza. Il segmento tra la porta e la penisola è stato sfruttato al meglio con un’armadiatura dispensa che si estende anche dietro la porta della stanza. Proseguendo, è un alternarsi di pieni e vuoti, tra basi, pensili e ripiani, a cui si aggiunge il volume sospeso che integra la cappa.
In cucina, l’altezza del soffitto e la forma allungata della stanza, hanno permesso di inserire, in corrispondenza della penisola, un elemento pensile che funge da completamento della zona cottura. La struttura, sospesa tra le due pareti laterali alle quali si appoggia, ribassa il plafone di circa 90 cm. All’interno, il volume è suddiviso in due scomparti passanti: uno è attrezzato con ripiani, l’altro contiene la cappa aspirante da incasso, installata sopra i fuochi, che nasconde il condotto di evacuazione dei fumi. Tra la penisola e la parete rimane uno spazio di circa 80 cm per il passaggio. Mentre tra la zona cottura e il lavello, installati a 90° tra loro, viene a crearsi un triangolo operativo di grande praticità.
- Nella camera matrimoniale il letto e la struttura integrata alle spalle sono stati realizzati su disegno. Sul lato opposto, nell’angolo, la poltroncina senza braccioli è Elettra di Arflex. La lampada fissata a soffitto e a pavimento è la Parentesi di Flos, quella sul comodino è Lampadina, sempre di Flos; per entrambe il designer è Achille Castiglioni.
In camera, alle spalle del letto matrimoniale, una parete attrezzata autoportante in ferro e legno, profonda circa 40 cm, delimita lo spazio della cabina armadio e sostituisce anche la testiera del letto. La zona del guardaroba rimane accessibile tramite due vani aperti (larghi 80 cm ciascuno) a destra e a sinistra di questa sorta di “quinta” che arriva circa a metà altezza. Si tratta di un mobile contenitore double-face: verso la camera presenta una nicchia centrale che si sviluppa a tutta lunghezza offrendo un comodo piano d’appoggio; altre due rientranze laterali permettono di alloggiare i comodini. Sul retro, la struttura ha invece due scomparti che si aprono a doppio battente. All’interno della cabina armadio, la larghezza di circa 80 cm del passaggio consente una comoda apertura delle ante; lungo la parete trova anche posto un armadio chiuso da pannelli scorrevoli.
- Il bagno, di forma lunga e stretta, è attrezzato su un unico lato. All’ingresso si colloca la doccia, quindi il mobile su misura con piano in pietra serena sul quale poggia il profondo bacino del lavabo in ceramica Up 55 di Ceramica Althea; la rubinetteria a parete è di Zucchetti, serie Pan. Nel vano adiacente, i sanitari sospesi sono il modello Link di Ceramica Flaminia. La soluzione della vetrata trasparente a tutta altezza per dividere gli spazi – già utilizzata in modo scenografico tra l’ingresso e il soggiorno – viene riproposta nel bagno principale. In questo caso una porta in cristallo temperato con apertura basculante, che si appoggia alla spalla in muratura esistente, separa la zona dei sanitari dal resto dell’ambiente. Il passaggio è segnato anche dal cambio di rivestimento a terra: dal parquet alla pietra serena di colore grigio scuro.
Il progetto di ristrutturazione dell’appartamento ha mantenuto il layout tradizionale della casa d’epoca: dall’ingresso parte il lungo corridoio che distribuisce – a destra e a sinistra – le diverse stanze. I cambiamenti di sostanza hanno coinvolto soprattutto gli spazi di servizio che sono stati ridivisi per ottenere due bagni e una pratica lavanderia indipendente. Nella zona giorno, invece, la semplice demolizione di un tramezzo ha creato un ambiente aperto che integra living e pranzo.
L’esposizione della casa è su due lati: soggiorno, studio e camera matrimoniale affacciano sulla strada; cucina e seconda camera da letto sul cortile interno. Sono presenti anche tre piccoli balconi.
L’ingresso è diventato parte integrante del soggiorno grazie alla parete in vetro trasparente temperato che lascia filtrare la luce ma allo stesso tempo separa i due ambienti assicurando però un collegamento visivo diretto.
Il corridoio è diviso da una porta a battente in due segmenti distinti. Nella prima parte, questa zona di passaggio funziona anche come spazio di connessione tra cucina e soggiorno, nel secondo tratto distribuisce le camere, matrimoniale e singola, e uno dei due bagni.
Il bagno più piccolo, con tre soli elementi (lavamani, doccia e wc), è accessibile dalla camera degli ospiti.
Progetto: Studio M’arch’ingegno, arch. M.G. Bonfiglio e S. Gabrielli, Milano, Tel. 02/84891349
Foto: Adriano Pecchio