Abitare in mansarda

Ridotte al minimo le divisioni interne, la mansarda di 110 mq dispone di una zona giorno open space con living, cucina e pranzo collegati tra loro da passaggi fluidi. Elementi d'arredo su misura sfruttano al meglio la caratteristica architettonica della falda inclinata.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 20/02/2017Aggiornato il 20/02/2017
Abitare in mansarda

Nella mansarda di 110 mq la distribuzione interna e anche la disposizione degli arredi sono state condizionate dall’inclinazione della falda del tetto, con altezze interne che variano tra gli oltre 3 metri del colmo e i 200 cm circa nelle parti più basse, lungo le pareti perimetrali. Obiettivo del progetto è stato soprattutto quello di dare agli spazi una maggiore apertura e di migliorarne i collegamenti. In fase di ristrutturazione sono stati quindi demoliti i due tramezzi che separavano il soggiorno dalla sala da pranzo e dalla cucina: ora il living è unico, con elementi di separazione interna solo parziali. Oltre ai lavori in muratura, l’intervento ha comportato il totale rifacimento degli impianti, la posa di nuove pavimentazioni su quelli preesistenti e la sostituzione dei serramenti.

L’aeroilluminazione naturale nella zona giorno è garantita da due tipi di serramenti: finestre in verticale che, posizionate a livello di terra, permettono di sfruttare anche le pareti con altezza ridotta sotto lo spiovente; e, in ogni ambiente, lucernari installati nella falda inclinata che consentono di fruire della luce zenitale e di aumentare quindi l’irraggiamento nelle diverse ore della giornata. Spesso, negli interventi di recupero a uso abitativo dei locali di un sottotetto, è necessario aumentare il numero e le dimensioni delle aperture per poter rispettare i rapporti aeroilluminanti (cioè la corretta illuminazione e ventilazione degli ambienti) previsti dalla normativa per ottenere l’agibilità; si fa riferimento al rapporto tra la superficie calpestabile del pavimento e quella dei serramenti apribili: la legge nazionale (D. M. 5 luglio 1975) e quelle regionali lo indicano in genere in 1/8 per ogni tipo di abitazione, compresi quindi i sottotetti. L’apertura di nuovi lucernari è un intervento più semplice dal punto di vista tecnico e burocratico rispetto all’installazione di nuove finestre che modifichino l’estetica delle facciate dell’edificio. A parità di dimensioni, inoltre, una finestra da tetto garantisce maggiore luminosità e una distribuzione della luce più in profondità.

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  • soggiorno
  • cucina isola
  • cappa-estraibile
  • soggiorno divano
  • zona pranzo
  • camera da letto
  • bagno resina cementizia

soggiorno

  • Il soggiorno aperto è illuminato lateralmente da una sequenza di portefinestre e anche dall’alto tramite lucernari sul tetto. Al centro dello spazio il mobile basso (di Lema), sistemato esattamente di fronte al divano, si appoggia alla quinta tinteggiata color grigio perla. A sinistra, lungo la parete, la libreria a giorno in laccato bianco opaco realizzata su disegno segue l’andamento del soffitto a spiovente: i ripiani ad altezze sfalsate muovono la regolarità della composizione. Il pavimento è in parquet di rovere leggermente schiarito.

cucina isola

  • Verso la cucina, la quinta in muratura con forma a U permette di ottenere la rientranza necessaria per inserire le colonne del frigorifero e del forno, alle quali si affianca uno scomparto dispensa. La struttura, non arrivando a tutta altezza, lascia filtrare la luce e non interrompe la continuità della linea di colmo del tetto, visibile così da ogni punto della stanza. La cucina aperta su soggiorno e zona pranzo è suddivisa in tre blocchi (programma MH6 di Modulnova  in laccato bianco opaco): una  composizione modulare lungo  la parete, la zona office incorporata nella quinta divisoria e un’isola centrale attrezzata con cappa a scomparsa (di Falmec) e piastra di cottura a gas dai fuochi in linea (di Fulgor); il piano, leggermente inclinato, risulta più ergonomico quando si cucina. Il forno multifunzione e il microonde da incasso sono di Smeg.
cappa-estraibile

La cappa? estraibile! Quando si vuole avere la zona cottura in un blocco al centro dell’ambiente, due sono gli aspetti tecnici da considerare. Il prolungamento a pavimento dei collegamenti elettrici e delle condutture del gas; e la possibilità di installare una cappa per eliminare fumi e odori. In questo caso si è optato per un modello a scomparsa che, quando è chiuso, si integra completamente nel piano di lavoro; quando deve essere utilizzata, la cappa si solleva all’altezza desiderata grazie a un sistema di controllo elettronico.

soggiorno divano

  • Il soggiorno è arredato puntando sui toni neutri del bianco, del grigio e del legno che otticamente ampliano lo spazio. Nella zona conversazione, illuminata da aperture sia a lato sia alle spalle, una serie di tavolini multipli in legno grezzo, leggeri e versatili: di realizzazione artigianale, si ispirano ai pallet in legno di recupero utilizzati per gli imballaggi. Nella zona conversazione il divano rivestito in tessuto bianco (Zola di PoltroneSofà) ha i braccioli più larghi rispetto alle misure standard: leggermente più alti del resto della struttura possono essere utilizzati anche come sedute supplementari. I tavolini in legno grezzo d’abete, da sistemare a piacere, sono stati disegnati dai proprietari e realizzati dal falegname.

zona pranzo

  • Il tavolo da pranzo rettangolare, sistemato tra la scala dell’ingresso e la cucina, è un modello artigianale dalle linee contemporanee e squadrate: in legno di rovere, è accompagnato da sedute di Semeraro rivestite in pelle di tonalità pastello. Per l’illuminazione d’ambiente, applique a parete sostituiscono le sospensioni. Sulla parete in fondo, sopra il volume della scala, il grande orologio è realizzato semplicemente con numeri incollati al muro in cerchio e un meccanismo centrale completo di lancette.

camera da letto

  • Finiture in bianco e grigio, toni soft in nuance appena accennate: la camera matrimoniale è un ambiente che si caratterizza per la semplicità compositiva d’insieme. Pochi e di design, gli elementi d’arredo. Sullo sfondo, in corrispondenza del colmo si evidenziano le linee della doppia falda, caratteristiche della copertura inclinata. Nella camera matrimoniale il letto tessile (di Semeraro), rivestito con due grandi cuscini che sostituiscono la testiera, è dotato di ampio contenitore sotto la rete; lo affiancano due originali comodini “destrutturati”, modello Balancing Boxes di Porro. Anche in questa stanza, niente sospensioni, ma applique (di Vivida) e lampade da tavolo con diffusore sferico per le zone lettura.

Parquet in rovere posato sopra il fondo esistente
In tutta la casa il parquet prefinito in rovere spazzolato, con finitura all’acqua leggermente sbiancata, è stato incollato sopra il preesistente rivestimento in piastrelle: ciò ha comportato un rialzo di circa 1,5 cm della quota del pavimento. In fase di ristrutturazione, quindi, tutte le porte interne sono state rifatte adattandosi quindi all’altezza della nuova pavimentazione. Anche il rivestimento in resina del bagno, posato successivamente, è stato adattato a quello dei listelli di legno degli altri ambienti. 

 

bagno resina cementizia

  • Il  bagno è accessibile sia dal disimpegno, attraverso l’antibagno, sia direttamente dalla camera da letto. Sullo stesso lato sono installati, in successione, il box doccia e il piano sospeso con il lavabo a catino. Sotto c’è posto per una struttura in legno dove riporre gli asciugamani. I rivestimenti in resina cementizia sono di Assopav. La porta, come le altre interne, è di Essenza.

Resina cementizia
Rivestimento impiegato per le pareti e il pavimento del bagno, la resina (qui utilizzata in un colore grigio, simile a quello di un cemento spatolato) ha invece composizione differente rispetto al cemento: è un polimero, cioè una resina sintetica addizionata con cemento e altri inerti. Le tecniche di posa sono più complesse rispetto a quelle per il cemento, e anche i costi sono maggiori, ma la superficie che si ottiene garantisce maggiore resistenza e durata nel tempo ed è meno porosa. Con la posa si possono ottenere effetti diversi, per esempio spatolato o nuvolato tipo “stucco veneziano”.

Progetto in pianta
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pianta dcProgetto: Francesco Bonomi, Legnotecnica Fattorini – http://www.legnotecnicafattorini.it
Foto: Cristina Fiorentini

 

 

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