Nel centro di Milano, cerchia dei Navigli, l’abitazione con scelte d’arredo che puntano su soluzioni minimal che prediligono il gusto nordico, si trova all’interno di una palazzina degli anni ’30, circondata da un ampio giardino condominiale.
Uno dei grandi pregi di questo spazio è la tripla esposizione di cui gode, inoltre tutte le aperture sono portefinestre vetrate a tutta altezza che enfatizzano la luminosità naturale degli ambienti.
All’interno, numerose modifiche hanno permesso di migliorarne il layout, aprendo il soggiorno e integrandovi una moderna cucina a vista. La zona notte è distinta, organizzata in modo razionale grazie a una pratica fascia di disimpegno.
Gli sfondi neutri delle pareti e del pavimento in parquet mettono in risalto una palette cromatica dai toni caldi che evidenzia i profili, in prevalenza squadrati, di mobili e complementi che includono alcuni spunti ironici, nel segno del design.
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- Il soggiorno open space riceve luce da portefinestre sui due lati, affacciate sulla balconata con vista rivolta al verde del giardino tutt’intorno. Le dimensioni dell’ambiente consentono di organizzare lo spazio in “isole” ben distanziate tra loro. Lo schienale del divano (Cini Boeri Sofà di Knoll Studio) divide il tavolo da pranzo dall’area conversazione che è illuminata dalla lampada da terra, con asta flessibile, di Davide Groppi. La libreria a colonna è la Ptolomeo di Opinion Ciatti.
- Il grande tappeto che definisce lo spazio regolare della zona conversazione all’interno del soggiorno open space. Caratterizzato dalla particolare texture, diventa quasi una seconda pavimentazione. I rettangoli in lana cotta di colore marrone – in leggero rilievo e con bordi stondati, interrotti da ampie fughe bianche in contrasto cromatico – formano infatti, sullo sfondo del parquet, un inserto che sembra quasi un rivestimento ceramico. La zona conversazione-tv è caratterizzata dall’essenzialità: un semplice mobile basso per l’appoggio del monitor e, sopra, una libreria pensile su misura; al divano sono affiancate poltroncine in pelle bianca senza braccioli (Low Pad di Cappellini) e l’originale seduta Tour Eiffel di Acrila, design Christophe Bernards, con schienale sagomato come la torre. Il tavolino centrale in rovere è di Knoll, il tappeto di Ruckstuhl.
Tre ambienti in uno: nel soggiorno open space, un’alternanza di pieni e di vuoti consente di tenere armoniosamente insieme più funzioni – living, cucina e pranzo – senza appesantire l’effetto d’insieme. La disposizione stessa degli elementi d’arredo, nonché le scelte cromatiche basate sul contrasto, contribuiscono a evidenziare una suddivisione interna degli spazi equilibrata e percettibile al primo sguardo. La stanza è ampiamente illuminata da vetrate affacciate sulla balconata che si estende anche nella zona d’angolo.
- La zona lettura all’ingresso è arredata con la sedia basculante RAR Plastic Armchair di Vitra, design Charles & Ray Eames in finitura senape. La lampada è Parentesi di Flos, design Achille Castiglioni, il tavolino rotondo è il modello DLM di Hay.
- Nel soggiorno open space, la zona pranzo è in posizione d’angolo, con tavolo realizzato su disegno e sedie in metallo verniciato nero di Hay; la seduta a capotavola è il modello Sella di Zanotta, design Achille Castiglioni.
1. Minimo ribassamento. I soffitti dell’abitazione sono più alti della misura standard, oltre 320 cm. Nella zona giorno è stata realizzata una controsoffittatura in cartongesso di circa 15 cm di spessore, che svolge una doppia funzione: in prevalenza isolante, serve anche per incassare i faretti.
2. Portafinestre a bilico. Sono stati conservati tutti i serramenti originali degli anni ’30 che hanno larghezze diverse a seconda degli ambienti: in legno massello, sono tinteggiati con smalto bianco opaco. L’apertura a bilico anziché a battente – l’anta è cioè incernierata a circa 20 cm dal telaio – riduce l’ingombro all’interno della stanza quando la portafinestra viene aperta completamente.
3. Un tavolo “flessibile”. Realizzato su disegno, ha una particolare struttura progettata per offrire la possibilità di ampliare, in un secondo momento, la lunghezza del piano. Le gambe in metallo verniciato si possono infatti traslare ed eventualmente utilizzarle per stringere, come un fermacarte, due allunghe in legno da aggiungere alle due estremità. Quanto alle sedie, coordinate nello stile, sono impilabili.
4. Parquet patinato. Il pavimento della zona giorno è uniformato da un rivestimento in prefinito di rovere, costituito da listelli con larghezza 15 cm, posati a correre. È soprattutto la lucidatura opaca di finitura a mimetizzare qualunque dislivello nei punti di giunzione e a rendere così le superfici lisce e omogenee, opache e leggermente schiarite rispetto al colore originale del legno.
5. Un sellino come sgabello. L’insolita seduta a capotavola, disegnata alla fine degli anni ’50, riproduce la sella di una bicicletta da corsa appoggiata su un’asta in acciaio verniciato di colore rosa. Uno sgabello essenziale, un pezzo diventato un’icona del design, dall’equilibrio dinamico ed estensibile.
La cucina, a vista sul soggiorno, è delimitata da un bancone a isola di forma allungata che – sistemato in posizione centrale – viene sfruttato da una parte come piano snack, dall’altra come superficie di lavoro per la preparazione dei cibi. La zona operativa prevede altri due blocchi: la composizione lineare a parete e di lato, in nicchia, le colonne frigo, forno e dispensa.
- In cucina i tre blocchi che formano la composizione fanno parte del programma Trial di Varenna. I forni installati a colonna sono di Siemens. Il piano snack centrale è illuminato da sospensioni gemelle: sfere trasparenti all’interno delle quali il bulbo della lampadina appare in grande evidenza (Miconos di Artemide). Gli sgabelli in legno naturale sono del marchio danese Discipline.
6. Il pilastro integrato. Quest’elemento portante, che segna il passaggio tra zona d’ingresso dell’abitazione e il soggiorno open space, permette anche di sfruttare la profondità di circa 60 cm della rientranza per inserire i moduli a colonna della cucina. Il tamponamento superiore in cartongesso, uniformato nelle finiture con il resto delle pareti, completa l’effetto incasso.
7. La porta è mimetizzata. Il serramento filomuro che introduce il disimpegno notte, tinteggiato di bianco come le pareti e con la sola maniglia sporgente, completa l’angolo tra i due blocchi della cucina. Benché arretrata rispetto ai mobili, questa porta “invisibile” diventa parte integrante della composizione, ideale estensione dell’office laterale e della zona operativa in linea.
8. Due altezze, due materiali. Il bancone a isola prevede quote sfalsate, per la parte di piano utilizzata come bancone snack e per la zona operativa che integra la piastra di cottura a gas con incasso filotop. Da un parte il piano è in rovere tinto scuro, dall’altra in pietra di Fossetta, con finitura opaca, grigio naturale.
9. Cappa a isola. Rivestita da un involucro in laminato bianco che nasconde il condotto per l’evacuazione dei fumi, scende sopra il piano cottura. La superficie aspirante si trova a una distanza ottimale di circa 65 cm dai fuochi.
10. La balconata a loggia. Molto stretta, delimitata da un parapetto in cemento e coperta in alto dalla soletta della balconata del piano superiore, è un elemento caratterizzante in quanto si estende su tre lati della casa, per un totale di circa 30 m lineari.
- La zona cottura e quella dedicata al lavaggio sono state sistemate in due blocchi diversi della cucina in modo da rendere pratico l’utilizzo di entrambe e da creare un ergonomico triangolo operativo. Il lavello e il piano cottura con incasso filotop sono di Foster; la piastra a gas è un modello da 90 cm con 5 bruciatori. Nella composizione in linea, l’alzata tra basi e pensili è in pietra naturale come il top nella zona inferiore, in legno nella parete alta.
Nella parte notte della casa, il bagno a uso esclusivo della camera matrimoniale è stato ricavato in fase di ristrutturazione tramite una nuova suddivisione delle zone di servizio. La doccia wellness, che occupa per intero il lato corto del locale, è lunga più di un metro e mezzo.
- Nel bagno della camera, il lavabo sospeso in ceramica con bordi di elevato spessore è di Ceramica Cielo. Fissato alla parete di fronte, lo scaldasalviette è il modello Start di Brem.
11. Resina a tutta altezza. Nel bagno, i rivestimenti scuri delle pareti, che richiamano quelli degli hammam, rendono l’ambiente elegante e accogliente: l’effetto è accentuato dal contrasto cromatico e materico con il legno del mobile e della pedana della doccia. È stata posata fino al soffitto una resina opaca color antracite: uniforme e senza giunzioni, ha anche una funzione impermeabilizzante.
12. La doccia c’è, ma non si nota. Due pannelli in vetro temperato trasparente che scorrono lungo una barra in acciaio cromato, sovrapponendosi uno all’altro, chiudono il volume del box in muratura, con piatto leggermente rialzato e coperto da una pedana in teak. Una soluzione che otticamente dilata lo spazio perché rende la doccia parte integrante del locale, senza interrompere la continuità dei rivestimenti.
13. A semincasso. Lungo la parete del bagno, il mobile sospeso in legno di teak è stato realizzato su disegno intorno al volume squadrato in ceramica lucida del lavabo che risulta così semincassato. Profondità e altezze diverse tra il bacino e il mobile assicurano una perfetta ergonomia.
- L’affaccio interno sul cortile orientato a Est, con due portefinestre a tutta altezza di larghezze differenti, simili a quelle del soggiorno, rende riposante la luce della camera matrimoniale. Un effetto completato dalla neutralità delle finiture: bianco per i serramenti e il soffitto, beige per le pareti e la testiera imbottita del letto. Nella camera matrimoniale il letto tessile con piedini sottili in acciaio è il modello Talamo di Zanotta; stessa produzione per la poltrona Sacco – un classico del design anni ’70 – sistemata nell’angolo vicino alla portafinestra. A soffitto, la lampada a sospensione è il modello Fil de Fer di Catellani & Smith, la biancheria del letto è di Society Limonta.
14. Faretti a soffitto. All’interno del box doccia, i due faretti sporgenti sono stati installati facilmente senza necessità di ribassare il soffitto. Si tratta di apparecchi resistenti all’acqua e all’umidità con fattoredi protezione IP75, idoneo all’installazione anche nei bagni.
15. Comodini + mensola. Nella camera matrimoniale, ai due lati del letto sono stati sistemati due tavolini rotondi di dimensioni minime. Sopra la testiera, si aggiunge una mensola di spessore ridotto, solo 8 cm, che seppur piccola, offre un utile piano d’appoggio in più.
16. La lampada scultura. Al centro del soffitto la sospensione sferica in filo di alluminio intrecciato arricchisce l’essenzialità della stanza. Ormai un classico contemporaneo, è stato scelto nella nuova versione a led con consumi ridotti.
L’appartamento di 135 mq è stato trasformato con un progetto che ha previsto consistenti modifiche al layout. La demolizione di un tramezzo che divideva gli ambienti della zona giorno ha permesso di ricavare il grande soggiorno open space, uno spazio unico multifunzione, che così può usufruire al meglio della doppia esposizione. Nella parte notte le camere sono state ingrandite, senza rinunciare però a spazi di distribuzione che fungono da filtro rispetto all’ingresso e al living. In queste aree di passaggio, la presenza di ampie rientranze facilita l’inserimento di armadiature, a ingombro ridotto, che rendono superfluo il ripostiglio.
La camera degli ospiti, adiacente il soggiorno e preceduta da un disimpegno, è utilizzata anche come studio. Concepita come spazio autonomo, ha armadiature capienti e comodo accesso al bagno.
Da uno a tre bagni Utilizzando gli impianti tecnici dell’unico ambiente di servizio preesistente e riproporzionando le dimensioni, ne sono stati ricavati tre indipendenti. Due nella zona notte (uno a uso esclusivo della stanza matrimoniale); l’altro vicino allo studio-camera ospiti.
L’ingresso si apre sull’ambiente unico del living, illuminato da due direzioni. Le funzioni conversazione, pranzo e cottura sono distribuite sui tre lati, senza necessità di elementi divisori.
Progetto: Studio Arcoquattro, Milano – http://www.arcoquattro.it
Foto: Cristina Fiorentini