Gli interni dell’ex laboratorio di vetreria anni ’40 sono stati ristrutturati e trasformati in un open space, completato da una zona soppalcata che sfrutta l’altezza elevata dei soffitti per ampliare la metratura. I due livelli sono collegati da una scenografica scala elicoidale in ferro verniciato bianco, dalle linee sinuose, che – al centro dello spazio – diventa un tratto caratterizzante del progetto. Denominatore comune degli ambienti è la scelta del bianco totale per le finiture dei mobili e di tutte le superfici, con qualche tocco di verde come unica variante cromatica. Con un effetto di pulizia e freschezza che, grazie alle giuste scelte d’arredo, non risulta mai eccessivamente minimal. Anzi, l’atmosfera è accogliente, contemporanea, con diffuse citazioni del passato che annoverano pezzi di design accuratamente selezionati.
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- Nel mini open space tutto è compreso in un solo sguardo: sullo sfondo bianco del pavimento in resina, in posizione centrale sono stati disposti il tavolo da pranzo e la zona conversazione; individuata e riproporzionata, quest’ultima, dalla soletta del soppalco che ribassa il soffitto. Anche la posizione dei mobili e il rettangolo del tappeto contribuiscono a individuare una sorta di stanza nella stanza, senza tuttavia ridurre il senso di apertura dell’ambiente. Divano: Victor di Flexform Tavolino/pouf: Fjord di Moroso
- Nell’ambiente unico del loft, il collegamento tra cucina e living è sottolineato anche dalla continuità del mobile che dalla zona operativa si estende nell’area pranzo. Le finestre alte, originali dell’edificio e rinnovate soltanto dal cambio di infissi, consentono di sfruttare al massimo la fascia di parete sottostante. Nella penisola che completa la cucina, dividendola dal resto dell’ambiente, è incassato il piano cottura a gas; sopra, una struttura in cartongesso a sbalzo nel muro contiene la cappa a scomparsa e nasconde il condotto di evacuazione dei fumi collegato con l’esterno. Nel living, caratterizzato da aree a piena altezza e altre ribassate dal soppalco, la cucina occupa l’angolo più defilato. Arredata con una composizione in laccato bianco opaco e top in Corian che si sviluppa su tre lati a ferro di cavallo, è comodamente raggiungibile dall’adiacente zona pranzo. Programma cucina: Berloni
Architetture in evidenza: la scala e il pilastro
Nell’ambiente giorno, la scala e soprattutto il pilastro che sostiene la struttura del soppalco sono interpretati anche come elementi focali per definire aree e percorsi nell’ambiente aperto. Sopra la zona conversazione è stata lasciata a vista la struttura di travi che forma la soletta del livello sopraelevato.
- La zona pranzo, sistemata in corrispondenza di una delle aperture, è arredata con due classici del design: il tavolo ovale di Saarinen con base centrale al posto delle gambe, circondato da sedie avvolgenti firmate Le Corbusier, con finitura in pelle bianca. Il piano è illuminato al centro da una lampada sferica in filo di ferro intrecciato. Nell’angolo accanto all’area pranzo, dedicato al relax e alla lettura, le linee semplici e squadrate di una libreria a giorno in metallo disegnata dal progettista sono accostate a quelle evergreen della chaise-longue vintage. Tavolo da pranzo: Dining Table di Knoll, design Eero Saarinen Sedie: LC7 di Cassina I Maestri, design Le Corbusie Chaise-longue: LC4, design Le Corbusier Lampada: Fil de Fer di Catellani & Smith Parete verde: Moss Panel di Verde Profilo
Un pavimento bianco è sempre una buona soluzione per far sembrare un ambiente più grande, oltre a enfatizzarne la luminosità naturale. In questo caso ai due livelli della casa sono stati impiegati materiali differenti – resina e legno – uniformati però nell’aspetto dalla tinteggiatura bianca, tanto che alla vista sembrano simili. Sotto, nella zona giorno, la resina è un rivestimento che si presta bene alla posa nello spazio aperto, caratterizzato dall’impronta industriale. La resina è adatta per ricoprire, e quindi rinnovare, un vecchio pavimento con un nuovo strato omogeneo, continuo e privo di giunzioni. Tra i vantaggi pratici ci sono il calore al tatto della superficie, la possibilità di scegliere tra molteplici finiture, opache o lucide, la facilità di pulizia e di manutenzione. Verniciatura bianca Il soppalco è invece rivestito con doghe in legno di rovere verniciato bianco. Una tinteggiatura di questo tipo può essere eseguita direttamente in opera con una vernice all’acqua: una prima mano sbianca, la seconda e la terza nascondono le venature del legno, coprono e lucidano la superficie. Una rifinitura a spazzola e una mano finale con una vernice trasparente evitano che il bianco ingiallisca nel tempo.
- Il soppalco, aperto su un lato, affaccia sugli ambienti sottostanti attraverso una balconata in ferro e vetro temperato. Sopra, la zona notte evidenzia un gusto quasi “romantico”, in gradevole contrasto con i tratti industriali del contesto: letto a baldacchino con morbidi drappeggi di lino bianco, e accanto una vasca freestanding di linea rétro. Realizzato a circa 210 cm da terra sfruttando l’altezza elevata del soffitto, il livello sopraelevato non si discosta dall’uniformità total white che caratterizza tutto il miniappartamento. Così il colore bianco mimetizza e alleggerisce visivamente i due elementi d’arredo, la vasca con profilo sagomato e il letto a baldacchino in metallo con struttura esile, realizzato su disegno del progettista.
Un livello recuperato
La zona soppalcata non è stata progettata ex novo, ma esisteva già prima della ristrutturazione: è stata semplicemente rinnovata e adeguata alla normativa vigente (ha quindi ora una superficie pari a un terzo circa di quella totale dell’abitazione), oltre che valorizzata dall’inserimento della scala. La struttura portante è in ferro, mentre il piano di calpestio è stato realizzato in legno.
- Nel bagno, per ottimizzare lo spazio ridotto, il box doccia rettangolare è stato sistemato in posizione d’angolo, mentre il mobile sospeso che integra il top e il lavabo in metallo verniciato (realizzato su disegno) e la specchiera sono inseriti in una rientranza profonda circa 50 cm: in questo modo non vengono tolti centimetri al centro dell’ambiente che rimane pienamente fruibile. All’interno del bagno i sanitari sono stati sistemati in un vano indipendente, chiuso da una porta scorrevole.
1 Ingresso – 2 Scala – 3 Cucina – 4 Zona Pranzo – 5 Soggiorno – 6 Bagno
Il miniappartamento è organizzato come un monolocale dove tutti gli ambienti, bagno escluso, sono a vista e comunicanti. Una sequenza di tre grandi aperture illumina soggiorno, zona pranzo e cucina. Sul lato opposto, il soppalco è riservato alla zona notte.
Progetto: arch. Antonio Brizzi, Babette Riefenstahl e Mihaela Stoica Brizzi+Riefenstahl Studio Milano www.brizzi-riefenstahl.it
Foto: Cristina Fiorentini