80 mq con pareti apribili che trasformano l’open space in ambienti separati

Una casa con interni flessibili, che si modula sulle esigenze di chi la abita. Pensata per trasformarsi offrendo prospettive diverse e soluzioni da copiare grazie a pareti apribili.

Giovanna Strino
A cura di Giovanna Strino, Architetto Gennaro Cassiani, Fotografo Claudio Tajoli
Pubblicato il 05/06/2017Aggiornato il 22/08/2018
80 mq con pareti apribili che trasformano l’open space in ambienti separati

Da un ampio ambiente centrale si distribuiscono gli altri locali della casa: quinte mobili, vere e proprie pareti apribili, e passaggi aperti rendono gli interni talmente flessibili da permettere più configurazioni, come quella che integra living e camera in un unico open space. E con uno schema così fluido si guadagna in luminosità.

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I lavori eseguiti Per conferire agli spazi la nuova geometria, gli interni sono stati “svuotati” dalle tramezzature: un intervento di routine che non comporta particolari difficoltà, trattandosi di “pareti divisorie” prive di funzione portante. Modificata anche la destinazione d’uso degli spazi, spostando i locali di servizio a Nord e lasciando la posizione privilegiata a Sud per l’ambiente giorno. Della preesistente distribuzione è stata mantenuta una stanza, ora studio con la privacy richiesta. Anche la bussola d’ingresso ha cambiato volto ed è stata divisa in due: una parte contiene una nuova porta di accesso; l’altra invece è integrata nell’abitazione – che così si amplia – ed è sfruttata per ricavare il secondo bagno. Dall’entrata si accede ora direttamente all’ampio living centrale, da cui si distribuiscono i vari ambienti, con le quinte mobili che fanno da sfondo e schermano la zona notte.

Da un ampio ambiente centrale si distribuiscono gli altri locali della casa: quinte mobili e passaggi aperti rendono gli interni talmente flessibili da permettere più configurazioni, come quella che integra living e camera in un unico open space. E con uno schema così fluido si guadagna in luminosità.

 

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Come era prima la planimetria

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  • Lo spazio è open: niente corridoio, soluzione giusta per interni “friendly”. E in più, si riesce a ottimizzare la superficie disponibile. Un ambiente che può ampliarsi all’occorrenza è un plus che rende visivamente più dinamica e interessante l’abitazione.
 
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Dall’ingresso al living: L’ambiente open a più funzioni è organizzato e arredato a piccole porzioni, sfruttando in altezza le pareti più nascoste. Il carattere moderno del living è sottolineato dall’arredo essenziale, solo apparentemente informale: in realtà un mix disinvolto di elementi funzionali, in cui pezzi di design sono abbinati ad altri, alcuni disegnati dal progettista.

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Il volume è definito da due colori: il bianco di pareti e soffitti, che valorizza luce e aria e ne amplifica gli effetti, rende più leggeri gli interni dall’altezza importante; la tonalità naturale del legno a terra, data dal  parquet in castagno, scalda la casa e ne addolcisce i tratti geometrici. È una combinazione che funziona sempre, ma qui è particolarmente riuscita grazie alla superficie libera dei muri e del pavimento, che dà anche il giusto risalto all’arredamento e affida alle lampade un lieve tocco decor. 
Il tavolo versatile. La polifunzionalità del soggiorno si riflette anche nella soluzione scelta per il tavolo, un originale e creativo modello in travi di legno, disegnato dal progettista della casa, che può assumere due configurazioni: lineare o angolare. Sistemato tra le due aperture della cucina, dispone anche dello spazio necessario per essere messo al centro.
Doppio passaggio per la cucina
Quando il progetto architettonico non trascura l’arredo si vede: qui le due aperture sono calcolate al millimetro. Dal living si accede alla zona cottura tramite due aperture. Prive di porta, danno continuità agli interni, come è nel carattere del progetto, e raddoppiano il traguardo visivo, sia da una parte sia dall’altra, moltiplicando le prospettive possibili. Il doppio accesso rende anche più pratici i percorsi.

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La combinazione di materiali e soluzioni che arreda la cucina chiama in gioco la tradizione, puntando però a una funzionalità tutta moderna, da vivere con praticità e comfort. L’idea progettuale si ispira infatti alle composizioni in muratura tradizionali, resa attuale dall’elemento a isola con l’originale finitura marmo in formato rettangolare, soluzione insolita per gli arredi costruiti in mattoni, in genere decorati con piastrelle quadrate in ceramica.

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  • Zona lavoro al centro. Un elemento a isola asseconda la forma dell’ambiente e risolve più esigenze: integra lavello e piano cottura, con molta superficie di lavoro e volume per contenere nella parte inferiore. È costruita in muratura, con forati per le spalle di sostegno e tavelloni per la parte orizzontale. Rifinita a intonaco, è rivestita lungo i fianchi e sul top con zoccolini in marmo posati a correre (allineati paralleli uno all’altro). Un’idea creativa che permette di avere un rivestimento di pregio a un buon prezzo, con un bel risultato originale. Lo stesso materiale è riproposto a terra in corrispondenza dell’isola: definisce un tappeto a inserto nel parquet.
La nicchia attrezzata

Invece che ignorata, come talvolta avviene per gli spazi piccoli, la rientranza di soli 32 cm è stata sfruttata per ricavare una moderna dispensa. La ridotta profondità (comunque paragonabile a quella di un pensile di una cucina di produzione) è ampiamente compensata dalla lunghezza e dall’altezza (rispettivamente di 232 cm e circa 300 cm). Questa struttura per contenere è composta da sette mensole in multistrato (4 cm di spessore), trattato con protettivo turapori a cera, diversamente distanziate per ricavare vani di differente altezza. A 95 cm da terra, proprio come il top di una base tradizionale, la mensola è trattata per essere utilizzata come piano di lavoro, con una lamiera incassata a filo. A differenza delle altre, che definiscono dei vani chiusi con ante scorrevoli in vetro, questa è attrezzata con cassetti nella parte sottostante.

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Impianti sotto il pavimento

L’isola in cucina richiede gli attacchi a terra invece che a parete. Qui il problema è stato risolto a monte, con una pavimentazione sopraelevata per tutta la casa: un reticolato metallico rialzato, nella cui parte inferiore si alloggiano tutti gli impianti. Il piano di calpestio è stato poi coperto con un telo TNT e rivestito con un tavolato inchiodato in massello di faggio, rifinito con vernice all’acqua che non altera l’aspetto naturale del legno e allo stesso tempo lo protegge.

Dietro le ante la zona notte

Per essere integrata con il living senza soluzione di continuità, la camera da letto riprende da questo spazio materiali, colori e stile, che sono comunque indicati per un ambiente di riposo. Nella stanza, ancora una volta come nella zona giorno, protagonista è il legno del pavimento che conferisce calore e atmosfera. Le pareti sono libere da quadri o altri ornamenti perché dal punto di vista estetico si è scelta una dimensione minimale: unica concessione al decor, un riuscito gioco di dettagli pratici di ispirazione grafico-ludica.
 
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Una stanza camouflage. La camera è arredata con mobili poco connotati per la loro funzione. Il letto per esempio è un modello sommier che, sistemato e vestito ad hoc, cambia aspetto e può essere utilizzato come divano aggiuntivo quando il soggiorno si amplia e si estende grazie all’apertura totale della quinta mobile. L’armadio, incassato a parete con effetto filomuro e rifinito nella stessa tinta di questa, è caratterizzato da fori asimmetrici che sostituiscono le maniglie e lo trasformano in un pannello decor. Il comodino è un piccolo coffee table.

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Idea double-face. L’arredo del bagno ruota intorno a un muretto a isola che contiene le tubature idriche e favorisce l’installazione di un lavatoio. Tale elemento in muratura scherma parzialmente i sanitari e, dal lato di questi, sostiene una comoda struttura a bracci, ideale per riporvi delle riviste.

Progetto: arch. Gennaro Cassiani, Roma, http://www.gennarocassiani.it   Foto: Claudio Tajoli

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