Spazi apribili e richiudibili conferiscono agli ambienti di questo trilocale uno spiccato effetto di continuità, tanto a livello strutturale quanto di stile. I 95 mq dell’appartamento vengono valorizzati e resi funzionali nonostante la pianta irregolare, che da vincolo diventa invece un plus, grazie al layout del nuovo progetto.
Privilegiata la comunicazione diretta tra gli spazi apribili o richiudibili a seconda della necessità del momento, le divisioni interne sono ottenute grazie a elementi su disegno che svolgono più di una funzione e hanno inoltre una rilevante valenza estetica, tale da farli diventare un quid caratterizzante del progetto e da costituire il filo conduttore degli ambienti. I materiali e la palette di colori “acromatici” contribuiscono a rafforzare il senso di unità dell’intero appartamento.
Nei complementi e nei dettagli sono stati scelti pezzi storici del design anni ’50, alcuni vintage e altri decisamente più contemporanei.
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- La zona giorno, illuminata da una sequenza di vetrate, include la zona conversazione, l’area conviviale e la camera sullo sfondo, intravista oltre la libreria a tutta altezza. In primo piano, il divano in tessuto grigio trapuntato (Oscar 3 di SCP) ha lo schienale appoggiato a un mobile basso, parziale divisorio tra living e ingresso; di fronte, la poltroncina rivestita in velluto nero è un modello di modernariato. La lampada a stelo è la Cord Lamp di Design House Stockolm, quella appoggiata sul piano dietro il divano è la Bulb di Ingo Maurer. L’ingresso, che si apre al centro del living, è filtrato da una zona di disimpegno, parzialmente schermata da un pannello in mdf verniciato bianco opaco, con fori che lasciano passare la luce. Sulla parete laterale, la porta filomuro rifinita come la muratura mimetizza l’accesso all’ambiente di servizio.
Essenze chiare di rovere, acero e faggio, al naturale oppure trattate in modo da metterne in risalto l’aspetto più materico; pannelli metallici lavorati con tecniche che danno tridimensionalità alle superfici; laccato bianco che alleggerisce e illumina. Questa la scelta dei materiali e delle finiture, che si compongono in giochi grafici e muovono le superfici.
- La zona pranzo, inquadrata dallo sfondo geometrico della libreria a giorno, è arredata con un tavolo rettangolare dalla silouhette esile e discreta, accompagnato da sedie C24 di Carl Hansen, design Hans J. Wegner di fine anni ’40. Le sospensioni con diffusore in tessuto che illuminano il piano sono di Modular. Il pavimento in parquet è di Salis.
Nell’effetto d’insieme, il pavimento assume un ruolo estetico di primo piano: questo grazie a una finitura personalizzata che “tinge” di grigio la materia grezza del legno, facendole assumere un aspetto materico e vissuto. La tonalità, sfumata e patinata, riproduce gli effetti del tempo e si coordina con le pannellature in rete metallica dei diversi ambienti della casa. Si tratta di un parquet prefinito, realizzato con tecnica artigianale, applicando sul supporto uno strato nobile di 5 mm in legno di rovere dei primi del ‘900, recuperato da pavimenti e strutture portanti di case dismesse. Il legno viene poi rifinito, sempre prima della posa, con una verniciatura in più strati e infine con una resina trasparente che dà alla superficie un effetto “morbido”, al tatto e anche alla vista.
Tra il soggiorno e l’adiacente camera da letto, un mobile su misura a tutta altezza si sovrappone alla quinta muraria che separa i due ambienti, divenendo esso stesso elemento di separazione, anche visiva; la struttura, che raggiunge quasi i 3 m, dà inoltre un forte slancio verticale a tutto il living. Nei pochi centimetri di spazio appositamente lasciati tra la libreria e la parete retrostante si vanno poi a inserire i pannelli in legno che chiudono, a destra e a sinistra, i due vani di passaggio, larghi ciascuno 80 cm; quando gli scorrevoli sono completamente aperti, scompaiono dietro il volume del mobile. La composizione si caratterizza al primo sguardo per la geometria dei riquadri che, disposti per file parallele, danno vita a una struttura semplice, caratterizzata tuttavia da un motivo grafico ben definito.
- A una delle estremità del living, zona conversazione e cucina occupano due ambienti comunicanti che possono, però, essere anche indipendenti grazie a un sistema di separazione scorrevole. L’omogeneità cromatica basata sui tenui contrasti del grigio e del legno grezzo rende lo spazio sobrio e molto luminoso. Tra il soggiorno e la cucina, il soffitto è ribassato di circa 15 cm, sufficienti per l’incasso dei binari di scorrimento delle porte e dei faretti alogeni che distribuiscono la luce in entrambi gli ambienti. Nella zona operativa della cucina si aggiunge una serie di proiettori installati al centro e che puntano verso il basso (Modular).
- La luce può filtrare sempre in abbondanza tra una stanza e l’altra: sono molteplici, infatti,e ben riuscite, le strategie progettuali orientate a favorire la diffusione dell’illuminazione naturale. In questo modo l’esposizione dell’abitazione su un unico lato non risulta, alla fine, in alcun modo penalizzante per
la vivibilità di ciascuno spazio.
Una quinta in muratura che raggiunge il controsoffitto costituisce la struttura di appoggio per il sistema scorrevole (che divide il soggiorno dalla cucina): formato da tre elementi, uno fisso e due mobili, quando vengono aperti si sovrappongono al centro in corrispondenza del tramezzo. Caratterizzati da un telaio in faggio naturale cerato e da una composizione di pannelli rettangolari in misure e in materiali differenti, coprono i diversi settori riquadrati: si alternano vetro acidato, metallo, rete forata e un particolare pannello metallico lavorato a nido d’ape. Il risultato è una superficie grafica, verticale e decorativa, che basa il suo effetto sull’equilibrio cromatico e sull’alternanza di pieni e vuoti che alleggeriscono l’insieme.
La chiusura scorrevole
Quando vengono chiusi, i pannelli coprono completamente i due vani di passaggio a destra e a sinistra della quinta (larghi rispettivamente 100 e 180 cm), isolando del tutto la cucina. Sono appesi a un binario di scorrimento incassato in alto nel controsoffitto in cartongesso, senza necessità di aggiungere una guida sul pavimento che non subisce quindi alcuna interruzione in corrispondenza dei passaggi.
- La composizione della cucina si sviluppa in linea su una sola parete, determinando l’estrema pulizia formale di tutta la stanza accentuata anche dalle finiture in nero e inox spazzolato. In posizione centrale, accanto alla zona cottura, una nicchia suddivisa da ripiani sfrutta la profondità del muro perimetrale e permette di moltiplicare, senza alcun ingombro, i piani d’appoggio. Tutti gli infissi della casa, in legno verniciato bianco, sono stati rifatti su disegno partendo dal modello di quelli originali; per garantire il massimo comfort negli interni e un elevato isolamento termico, i serramenti sono in lamellare elastico e indeformabile. In cucina il vetro della finestra, che si apre a battente, è opaco per una maggiore privacy.
Anche in cucina è stata ricavata una pratica zona conviviale, sistemata di fronte alla composizione in linea. Il tavolo, lungo circa 200 cm, è realizzato su disegno in legno grezzo di faggio; è disposto parallelo alla parete che divide la cucina dal soggiorno e ne sfrutta la parte fissa come punto d’appoggio.
Come è fatto
Il piano, fissato a circa 90 cm di altezza, è completamente a sbalzo, senza quindi l’ingombro a terra di gambe o altri elementi di sostegno; e con più spazio nella zona inferiore per gli sgabelli, che possono essere accostati sia sul lato lungo sia su quello corto. Il tavolo copre l’intera lunghezza della porzione di parete tra i due vani e da una parte aggetta di circa 30 cm. Il frontale è provvisto di 3 piccoli cassetti.
Caratteristica peculiare dell’abitazione è l’assenza di una netta separazione della parte notte che è invece collegata, senza alcun filtro o disimpegno, direttamente con il living. Nella camera, la parete dietro il letto tessile è esattamente il “retro” di quella della zona pranzo, alla quale è appoggiata la libreria. La stanza matrimoniale, definita da contrasti cromatici in gradazione nei toni del beige e del grigio, si completa di un bagno a uso esclusivo – il secondo della casa – valorizzato da finiture materiche.
- Nella camera matrimoniale, al letto tessile con testiera imbottita sono accostati semplici comodini cubici a due cassetti, in essenza chiara; su ciascuno è appoggiata una lampada a braccio orientabile di design anni ’50; si tratta dello stesso modello, Signal SI333 di Jieldé, in due colori diversi. Un mobile basso su misura in laccato grigio opaco offre un piano d’appoggio ai piedi del letto; la sedia nera è la DAW di Vitra, design Charles & Ray Eames.
- L’armadiatura su disegno in legno di acero occupa l’intera lunghezza della parete: i 400 cm sono occupati da quattro moduli uguali, ciascuno con doppia anta a battente. La particolarità della struttura è la scansione del frontale con linee orizzontali e verticali in evidenza che, riprendendo il motivo geometrico dominante negli arredi di tutta la casa, danno movimento alla superficie.
Nel bagno della camera matrimoniale, la cornice in legno della specchiera orizzontale riscalda un ambiente definito dalle linee essenziali degli altri elementi d’arredo. A cominciare dal grande lavabo da appoggio (Cea Design), completato da un minimale miscelatore a parete; la superficie del bacino è rifinita con lo stesso tipo di vernice grigia e con la resina utilizzate per il parquet; l’effetto è di una pietra naturale levigata.
Planimetria del progetto
Il blocco principale dell’abitazione è un volume di forma allungata, illuminato da una sequenza di finestre disposte con regolarità sul lato lungo. Nella zona giorno si susseguono cucina, living e area pranzo e,senza una netta cesura, anche la camera matrimoniale.
Dall’ingresso si coglie con immediatezza la spiccata simmetria nella composizione della pianta. a destra e a sinistra della porta d’entrata, sono collocati lo studio e i bagni.
I due bagni, accessibili rispettivamente dall’ingresso e dalla camera matrimoniale, si incastrano uno nell’altro formando un blocco unico e condividendo gli impianti.
Progetto: Studio Morq Architecture (Monteduro Roia Quagliola), http://www.morq.it
Foto: Claudio Tajoli