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Una giovane coppia ha scelto come prima casa questo bilocale di 60 mq in uno stabile Vecchia Milano. Siamo in via Padova, a poche centinaia di metri da piazzale Loreto e da corso Buenos Aires: se fino a pochi decenni fa la zona veniva considerata quasi periferica, oggi è invece semicentrale, vivace e ricca di attività. All’interno, l’appartamento è stato completamente ristrutturato, ripensato nel layout per renderlo più funzionale e accogliente. Una volta demoliti tutti i tavolati esistenti conservando soltanto il muro di spina, le nuove divisioni sono state progettate in modo da ottimizzare gli spazi di servizio esistenti e ricavarne di nuovi. I soffitti del bilocale di 60 mq, alti quasi 350 cm, sono stati ribassati, non solo per motivi tecnici, ma soprattutto con l’intento di riproporzionare il volume e definire meglio le diverse aree pur aprendo al massimo gli ambienti così da farli sembrare più grandi. Un intervento low cost, nel quale sono state conservate dove possibile le finiture originali e si è optato per arredi e complementi all’insegna della semplicità. Senza però rinunciare a personalizzare lo spazio, giovane e informale; due i colori privilegiati – verde e rosa – per fare da sfondo a elementi di gusto etnico e vintage.
Foto casa 60 mq
- La forma irregolare di una delle estremità della pianta del bilocale di 60 mq è dovuta al taglio che era stato effettuato – in un precedente intervento – per ricavare il terzo appartamento sul pianerottolo, ridimensionando i due preesistenti. Ora questa zona del bilocale, occupata dall’ambiente di servizio confinante con la cucina, è stata parzialmente ripensata in modo da ricavare un antibagno-lavanderia; lavatrice e asciugatrice sono chiuse in un armadio su misura.
- Con il nuovo layout è stato possibile dividere l’ingresso dal soggiorno e al contempo ritagliare un volume che integra il ripostiglio da una parte e la postazione studio dall’altra. Unico muro rimasto al suo posto è quello portante di elevato spessore che divide il bagno dalla zona cottura.
Via Padova e dintorni: il quartiere multietnico
Nella zona nord-est di Milano, via Padova è una strada di oltre 4 km, densamente popolata come tutto il quartiere intorno: il più multietnico della città. Gli abitanti – italiani, cinesi, arabi, sudamericani, africani – provengono da ogni parte del mondo; anche i negozi e le attività di ristorazione parlano lingue variegate. Un cambiamento sociale profondo che, nel giro di pochi anni, ha favorito la convivenza fra culture diverse. Oggi, la sfaccettata realtà di via Padova ha portato e sta portando alla nascita di numerose attività solidali, associazioni di volontariato, iniziative di interscambio culturale e progetti di rigenerazione urbana.
NoLo social district
Da zona “difficile” a laboratorio sociale: sempre più studenti e giovani famiglie scelgono di comprare o affittare casa qui, anche attratti da prezzi ancora accessibili. Non solo: aprono nuovi locali, luoghi d’incontro, gallerie d’arte e attività artigianali. Per promuovere la vita sociale nel quartiere e creare comunità, pochi anni fa è nato il distretto di No.Lo (North of Loreto): un quadrilatero che comprende il primo tratto di via Padova e viale Monza e l’area intorno a via Ferrante Aporti e via Venini. Soho a Milano? Non proprio, il percorso è certamente ancora lungo (e la storia è differente). Eppure tante iniziative – dalle colazioni di quartiere agli eventi del Fuorisalone – insieme all’impegno dei numerosi gruppi attivi nella zona contribuiscono ad accrescere coesione e integrazione e a promuovere solidarietà e collaborazione.
Ambienti più aperti nel bilocale di 60 mq
L’apertura che il nuovo layout ha dato agli ambienti non ha impedito di adottare soluzioni progettuali per individuare bene spazi e funzioni.
Così, lo stacco tra corridoio d’ingresso e area living è evidenziato dal contrasto materico e cromatico delle pavimentazioni – marmette e parquet – e dalle diverse altezze del soffitto.
Le pavimentazioni vecchie e nuove
Come abbiamo già ricordato, il progetto ha seguito criteri che mettono d’accordo le scelte di stile con un budget low cost. Questo non vale solo per gli arredi, ma anche per le soluzioni tecniche e le finiture: si è conservato l’esistente dove possibile e dove poteva risultare ben integrato ed esteticamente gradevole. È il caso dei pavimenti, in due materiali diversi.
Una passatoia di marmette
Nel corridoio lungo e stretto che parte dall’ingresso e attraversa il bilocale di 60 mq è stata conservata la pavimentazione originale degli anni ’30 in marmette cementizie, tipica delle case milanesi e del Nord Italia, dal primo ‘900 agli anni ’40 (sono presenti anche nell’androne condominiale). Il motivo geometrico-floreale, in tonalità scure, è dei più classici: è formato da un decoro centrale costituito da piastrelle in combinazione a quattro; e da una cornice laterale che sottolinea il percorso rettilineo: l’effetto è quello di una passerella d’entrata che identifica subito l’epoca dell’immobile.
Parquet a spina di pesce
Negli altri ambienti del bilocale i pavimenti preesistenti non erano invece in buone condizioni. Sono stati quindi rimossi e sostituiti da un parquet in rovere prefinito, ma con la caratteristica di avere uno spessore superiore ai prefiniti tradizionali e di poter essere quindi lamato almeno una volta per rinnovarlo. I listelli, lunghi 70 cm e molto sottili, sono posati a spina di pesce ungherese, cioè con i lati corti di ciascun elemento tagliati a 45°: lo schema tradizionale e la finitura opaca al naturale si addice allo stile moderatamente vintage della casa.
Cartongesso verde per il mobile
Nel bagno la struttura sulla quale poggiano i due lavabi gemelli è stata realizzata su disegno con sistema a secco e tinteggiata nella stessa tonalità delle altre superfici. Il materiale impiegato – cartongesso “verde” (o idrolastra) – si distingue per specifiche caratteristiche tecniche garantite dal marchio CE (UNI EN 529) che lo rendono idoneo all’installazione in ambienti umidi come bagni, cucine, cantine o seminterrati; può essere utilizzato anche per costruire controsoffitti o pareti divisorie. Facile da tagliare e da montare in tempi rapidi, il cartongesso verde può contare inoltre su proprietà di resistenza e durata nel tempo in quanto è idrorepellente: grazie alla particolare tipologia di gesso e alla lavorazione, l’umidità non viene infatti assorbita dalle lastre che sono disponibili in diversi spessori. Nella classificazione dei cartongessi, i diversi colori delle facce a vista dei pannelli identificano la caratteristica peculiare: per esempio, bianco-standard, verde-idrorepellente, rosa-ignifugo, grigio-isolamento acustico.
Progetto: arch. Ilaria Di Genova, Milano, digenova.ilaria@gmail.com
Foto: Cristina Galliena Bohman
Styling: Laura Mauceri
Tratto da Cose di Casa numero di ottobre 2019