L’abitazione ha una superficie totale di 81 mq, suddivisa tra piano terra (67 mq destinati alla zona giorno con servizi) e soppalco (14 mq per la camera da letto). In passato ristrutturati per raggiungere i requisiti indispensabili al cambio di destinazione d’uso – da laboratorio a residenza – gli interni sono stati ora rivisti in funzione delle esigenze dell’attuale proprietario. Dal tipico ingresso, con i portoni a tutt’altezza in ferro e vetro, si accede direttamente in soggiorno: l’ambiente, già aperto in origine, è rimasto invariato per preservarne le caratteristiche tipologiche. In una logica di funzionalità operativa e di comfort, le varie zone sono disposte secondo la forma “frastagliata” dell’edificio.
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- Il vano diventa vetrina: Una rientranza esistente nella parete esterna – probabilmente il vuoto tecnico di un vecchio camino – è stata trasformata in un espositore per oggetti da collezione. Profonda poco meno di 30 cm, è accessoriata all’interno con mensole trasparenti di lunghezza variabile e illuminata dal basso con microluci dedicate. Per la chiusura: un’anta rasomuro in vetro con telaio di legno. Sebbene l’ambiente sia aperto e con altezza costante, zona pranzo e salotto adiacenti risultano ben separati: l’effetto è dovuto alla posizione degli elementi d’arredo principali, orientati in modo da contrastare la continuità.
È rifinita con la tecnica della spugnatura. Si esegue in tre mani, cui corrispondono tre tonalità del colore desiderato (in questo caso il grigio). La più chiara si applica come fondo (si può anche optare per il bianco); si procede con quella media che va data con la spugna: la si immerge nella tinta e si tampona sul muro senza strofinare. Si termina allo stesso modo ma con la sfumatura più scura. Anche traspirante: per questa casa è stata utilizzata una tinta naturale a base di caseina, calce e pigmenti di terre. Oltre a una resa estetica d’effetto, si ottiene anche un obiettivo funzionale, perché il prodotto applicato non forma un film sulla muratura, ma uno strato traspirante che evita la formazione di condensa. Requisito fondamentale quando si tratta di pareti perimetrali.
- Per il living sono stati mixati nuovi acquisti ed elementi d’arredo provenienti dall’abitazione precedente dei proprietari. Trait d’union per un buon risultato gli abbinamenti cromatici (per esempio tra le sedie e uno dei divani), con note accese di rosso che si ritrovano in più punti della casa. Divano in tessuto rosso: modello Milano di Bedeve Salotti
- Libreria recuperata: Pur non essendo realizzata su disegno, la libreria che fa da sfondo al tavolo riesce a incorniciare perfettamente il radiatore. Questa composizione è ottenuta utilizzando i moduli di una precedente struttura e aggiungendo ripiani o fianchi per adattarla alle nuove dimensioni. Il tutto è stato poi uniformato alla parete con pittura bianca. Applique con stelo risolve l’illuminazione dall’alto sul tavolo: l’altezza notevole del soffitto e la presenza del lucernario non consentivano una lampada a sospensione, mentre la piantana avrebbe tolto spazio a terra. • Lampada a parete: Tolomeo Mega di Artemide (con diffusore personalizzato).
- Molti tratti denotano l’origine della costruzione, compresi quelli aggiunti nel tempo con i vari interventi: la rampa in metallo e il soppalco in ferro, ma anche la pavimentazione in piastrelle di gres formato maxi. All’ingresso e in salotto, dove si ha l’altezza massima, sono installati al soffitto ventilatori a pale. Si attivano quando sorge l’esigenza di favorire il ricircolo d’aria: anche durante la stagione invernale, quando il calore tende a salire causando il raffreddamento delle zone a ridosso del pavimento. La zona cottura è a vista ma a sinistra dell’ingresso è delimitata da un piano snack, posto a penisola, che interrompe la continuità del top. Sotto il soppalco è illuminata con un sistema sospeso di lampade dedicate e prende anche luce dal portone d’entrata e dalla porta dell’antibagno. Cucina, piano e sgabelli: di Ikea
Calcolando una larghezza della rampa di circa 75-80 cm, lo spazio sottoscala è tutt’altro che trascurabile, anche se irregolare in altezza. Per arredarlo si è optato per moduli indipendenti, una serie di elementi singoli, a integrazione della cucina che è sulla parete opposta, più facili da posizionare dato il vincolo del radiatore esistente. Oltre al frigorifero freestanding, posto dove l’altezza è massima e il soffitto regolare, anche gli altri pezzi hanno profondità di 60 cm in modo da non sporgere rispetto alla rampa ma rientrare perfettamente nel suo ingombro. Sono stati scelti un elemento pensile, che utilizza la parete libera sopra il corpo scaldante, e un modulo base che invece sfrutta la parte più bassa. Dotato di ruote, questo può essere spostato per agevolarela pulizia del pavimento.
Da un punto di vista estetico si è puntato sul bianco, facile da abbinare ai colori già presenti, con inserti di colore rosso per ravvivare.
L’alternativa: chiuso e su misura: con un tamponamento in cartongesso a filo della rampa e con ante, il sottoscala può essere chiuso ricavando un vano per contenere. L’interno si può attrezzare con mensole, ganci per appendere o strutture modulari. Con una profondità maggiore di 70 cm e altezza massima che supera i 200 cm, conviene prevedere almeno un punto luce e una presa elettrica.
- Dalla cucina si accede ai locali di servizio: prima si entra in un disimpegno che, in base alla normativa locale, può contenere il lavabo. Solo dopo una seconda porta si trova il bagno. Nell’antibagno e in bagno le porte sono in vetro acidato: la luce filtra da un ambiente all’altro fino alla cucina, garantendo comunque la privacy.
- Atmosfera relax per la zona notte, dalle doghe a pavimento in legno color mogano alla tinta terra delle pareti che circondano il letto: sfumature messe in risalto grazie alle tonalità neutre degli arredi. L’armadio può stare solo parallelo al letto, nella rientranza lunga 260 cm: il lucernario sul tetto e l’arrivo della rampa ne vincolano infatti la posizione nell’ambiente. Per avere più spazio per contenere, il guardaroba – che è realizzato artigianalmente – è un maxi vano unico, chiuso da due ante scorrevoli.
La pedana in muratura che costituisce la base del letto corrisponde al soffitto del bagno al livello inferiore, nel quale era stata mantenuta un’altezza notevole con la prima ristrutturazione. Il vantaggio dunque è doppio.
La base misura L 256 x P 157 x H 36 cm; per arrivare alla lunghezza del materasso matrimoniale di 190 cm, è stato aggiunto un elemento aggettante realizzato su misura di L 160 x P 33 cm. È strutturato come un contenitore doppio, con cassetti indipendenti. Ai due lati, invece, la base libera di 48 cm è un’utile superficie d’appoggio.
● Tutto il pianale è rivestito con listelli di legno: l’effetto finale è quello di un “tatami personalizzato”. Per avere un’altezza più consona, la sola superficie corrispondente al letto (L 160 x P 190 cm) è rialzata di circa 10 cm e definita con un bordo che aiuta anche a contenere materasso e biancheria. In più: la testata funzionale Applicata direttamente a parete, la testata formata da listelli di legno – un modello di produzione – ruba al letto pochissimo spazio: lo spessore è inferiore a 1 centimetro. Le mensole portaoggetti sono incastrate a sbalzo negli spazi e si possono spostare. Sopra, un ulteriore ripiano consente di appoggiare le abat-jour, per avere luce dedicata dall’alto
Tra base d’appoggio e piano materasso: circa 25-30cm.
Piano terra
L’ampio spazio al piano terra è stato ottimizzato senza snaturarne il carattere, ma anzi sfruttando la sagoma atipica – e la doppia altezza in alcuni punti – come plus a vantaggio della nuova distribuzione. In parte vincolato al riutilizzo di alcuni mobili, il lay-out messo a punto ha limitato le opere murarie alla realizzazione a secco di un doppio ripostiglio. Schermata da una tenda alla veneziana, la nicchia è usata come spazio di servizio.
Progetto d’arredo: arch. Ornella Budetta Milano, Tel. 02/6695043, o.budetta@tiscalit.it con Bruno Salera Foto: Cristina Fiorentini