Recupero dei pavimenti nella casa con travi a vista
La ristrutturazione dell'abitazione ha previsto il rinnovamento degli impianti, il consolidamento della struttura e il recupero dei pavimenti in cementine del living.
Nel centro di Bergamo, la recente ristrutturazione dell’appartamento si è basata su un progetto conservativo che ha privilegiato il fascino originario anche con il recupero dei pavimenti.
Il contesto abitativo è un borgo storico della città bassa, non lontano dalla nota via S. Tomaso nella quale ci sono la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea e l’Accademia Carrata, zona diventata negli ultimi anni di sempre maggior richiamo culturale. Le scelte progettuali hanno dunque tenuto conto sia delle caratteristiche architettoniche specifiche dell’edificio ma anche di quanto c’è intorno.
L’impianto di base è probabilmente del XV secolo, ma un primo importante intervento di ristrutturazione con recupero dei pavimenti era stato eseguito agli inizi del ‘900, epoca alla quale risalgono molte delle strutture ancora oggi presenti negli interni come le ampie aperture con parapetto esterno in ferro, le travi in legno a vista e le cementine.
L’esposizione degli ambienti – affacciati a Sud e a Est – li rende molto luminosi, aspetto enfatizzato anche dalle finiture delle grandi superfici in prevalenza bianche; gli accenti cromatici sono riservati infatti ai dettagli. Il recupero dei pavimenti, i consolidamenti strutturali, il rinnovamento degli impianti, dei serramenti e delle finiture hanno inoltre permesso di rendere l’involucro più sicuro ed efficiente senza modificarne in modo sostanziale l’estetica.
Da notare che l’insieme è alleggerito da scelte d’arredo che includono pezzi contemporanei e low cost, molto pratici nell’utilizzo; accanto a questi trovano posto mobili e complementi di design con qualche inserto vintage, di famiglia.
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Il progetto
Il recupero dei pavimenti ha una forza valenza estetica ma il progetto ha comportato anche interventi di carattere strutturale. Ci si è dovuti misurare dovuto misurare con due peculiarità proprie della casa: i muri perimetrali non perfettamente ortogonali tra loro ma con leggere inclinazioni, tipici di molti vecchi edifici; e le pareti portanti di elevato spessore (oltre 60 cm) che attraversano il volume dell’abitazione, sezionandolo in senso trasversale. Questa seconda caratteristica ha determinato la scansione degli ambienti principali: camera matrimoniale, soggiorno-pranzo in posizione centrale e zona di servizio che comprende cucina, bagno e una seconda camera, tutti e tre disimpegnati dall’atrio d’ingresso.
Nella camera matrimoniale, esposta su due lati, la cabina armadio è stata modificata rispetto al progetto iniziale: realizzata di forma triangolare, sfrutta l’angolo opposto a quello delle aperture e ha ingombro ridotto. La cucina occupa un ambiente indipendente, accessibile dal disimpegno che distribuisce anche il bagno con lavanderia annessa e la camera singola, separati tra loro da sottili tramezzi. In questo spazio, le divisioni interne sono scandite dal pilastro portante centrale che è un elemento vincolante.
Nella zona giorno, il contrasto tra elementi di diverse epoche e ispirazioni si evidenzia sia nei tratti architettonici sia nelle scelte d’arredo. Così il tavolo da pranzo contemporaneo in acciaio e vetro (di Mdf Italia) accompagnato dalle sedie di design in policarbonato trasparente (Louis Ghost di Kartell, design Philippe Starck) sembra quasi “galleggiare” sul tappeto di cementine, testimonianza del primo ‘900. Dello stesso periodo sono anche le travi a soffitto, restaurate e riverniciate in bianco. Accanto al tavolo, un divano rivestito in pelle e una poltrona a dondolo in paglia di Vienna e legno curvato. L’intervento ha previsto il recupero dei pavimenti in cementine.
Gli step del restauro
L’impronta dell’edificio, sottoposto tra l’altro a tutela da parte della Sovrintendenza, è stata conservata anche all’interno dell’appartamento, adeguando però le strutture per renderle sicure e rispondenti alle esigenze attuali. È stato eseguito un parziale recupero dei pavimenti.
I soffitti e i solai
Il recupero dei pavimenti non è stato l’unico intervento di restauro conservativo nella casa. Nelle diverse stanze della casa – che si trova al terzo e ultimo piano – sono quelli in legno dei primi del ‘900, recuperati e mantenuti previo intervento di consolidamento. Le travi portanti erano in buone condizioni, mentre si è resa necessaria la sostituzione si alcune parti dell’assito: il lavoro è stato eseguito intervenendo dal sovrastante sottotetto. La sbiancatura finale di travi e assito, preventivamente protetti con un prodotto antitarlo, ha permesso di rendere gli ambienti ancora più luminosi. Anche sui solai sono state eseguite opere di consolidamento: sono stati prima rimossi tutti i pavimenti per poter posare irrigidimenti strutturali.
Il recupero delle cementine
In soggiorno, l’intervento di recupero dei pavimenti ha comportato la rimozione dei singoli pezzi, cementine in stile Liberty; sono stati puliti e restaurati, quindi nuovamente posati al centro della stanza – come un grande tappeto – ripristinando forme e bordi della composizione originaria. Alcune cementine danneggiate nel recupero dei pavimenti sono state sostituite da nuovi elementi, realizzati artigianalmente negli stessi materiali, colori e motivi.
Le porte
Se le finestre sono state tutte sostituite per esigenze di efficienza termica e di risparmio energetico, molte delle porte interne (ad esempio quella a doppio battente del living) sono invece quelle già esistenti, formate da pannelli in legno laccato bianco con una lastra di vetro satinato al centro.
Nel living il divano a tre posti degli anni ’60 rivestito in pelle marrone opaco e la sedia a dondolo rétro con seduta e schienale in paglia di Vienna sono alleggeriti dall’accostamento con pezzi più easy come la semplice libreria in legno grezzo e la stuoia in fibre naturali che circoscrive a pavimento la zona conversazione. Nella zona conversazione la libreria modulare a giorno in legno grezzo è della serie Billy di Ikea. Tra il mobile e la porta, la lampada fissata a terra e a soffitto è il modello Parentesi di Flos, design Achille Castiglioni e Pio Manzu. Il recupero dei pavimenti ha permesso di conservare le cementine originali.
La cucina black & white, contemporanea nelle linee, si sviluppa su due lati, a destra e a sinistra della finestra: da una parte si concentrano le colonne attrezzate, dall’altra le basi con pensili sullo sfondo leggermente irregolare della parete scura, rivestita in gres a tutt’altezza. La cucina in laccato bianco opaco di Arrital ha basi con maniglie a gola, pensili e scomparti a colonna con sistema di apertura push-pull. Il piano cottura a gas (di Whirlpool) ha la piastra in vetro temperato bianco per coordinarsi al colore del top. Le piastrelle in gres che rivestono la parete sono della serie Dèchirer di Mutina, design Patricia Urquiola. Il pavimento è in maxi listoni di quercia a bordi rettificati che minimizzano le fughe.
A caratterizzare il rivestimento in gres porcellanato con finitura antracite della parete sono soprattutto i bassorilievi decorativi che formano sulla superficie una texture disomogenea, percettibile anche al tatto.
Nel sottofinestra come in altre stanze è fissato, con un richiamo alla consuetudine nordica, un piano che viene sfruttato sia come seduta sia nella zona inferiore per riporre cesti e scatole. I forni a colonna sono entrambi di Whirlpool. La mini cucina per bambini appoggiata alla parete
è Duktig di Ikea.
Sulla stessa colonna sono installati, uno sopra l’altro, il forno multifunzione e il microonde. Quest’ultimo, del tipo a libera installazione, è a scomparsa, completamente nascosto dietro l’anta senza maniglia, ed è quindi visibile e accessibile solo quando occorre.
Un taglio luminoso a soffitto
In cucina la volontà progettuale è stata quella di contrapporre ai soffitti d’epoca con travi a vista del soggiorno una soluzione hi-tech per la zona operativa. Il plafone della stanza è stato quindi controsoffittato e ribassato di circa 15 cm da una struttura in cartongesso che nasconde la copertura in legno ma ha soprattutto una funzione tecnica per l’impianto di illuminazione.
Il controsoffitto ha permesso infatti la realizzazione di un taglio per l’inserimento dei corpi illuminanti. Con una lunghezza di circa 150 cm e larghezza di soli 8 cm, forma una perfetta diagonale al centro del plafone: un prolungamento ideale di questa linea porterebbe a collegare i due angoli opposti della cucina.
Con fonte a led
Le luci sono montate su un supporto metallico incassato (grazie ad apposite molle) nel taglio, realizzato su misura per poter alloggiare questa tipologia di apparecchio. Le predisposizioni elettriche e i tubi corrugati che contengono i cavi sono stati previsti in fase di progettazione e predisposti prima di montare i pannelli del controsoffitto; quanto al taglio, è stato invece effettuato direttamente in opera. La tipologia di fonti luminose impiegate è quella dei led a luce calda che sono adatti per un’illuminazione d’ambiente diffusa. Tra i vantaggi dei led: non surriscaldano le superfici intorno, hanno bassissimi consumi e una durata nel tempo praticamente illimitata.
È la cabina armadio triangolare la soluzione vincente della camera matrimoniale: la sua forma e la posizione determinano infatti la suddivisione degli spazi nella stanza e le danno movimento: permettono infatti di disporre il letto lungo la parete obliqua che viene così a crearsi. Le scelte d’arredo sono moderne, con varianti vintage, e il bianco è scaldato da note di rosso.
Il settimanale in legno, tradizionale nelle linee e dalle dimensioni imponenti, è stato rivisitato da una laccatura total white opaca eseguita manualmente a pennello. Le maniglie in ferro sono invece quelle originali. Nella camera matrimoniale il letto con testiera inclinata e base in acciaio è di Mdf Italia; i comodini sono dei cubotti in legno rilaccati a mano in bianco. L’armadio con ante scorrevoli vicino alla finestra e i tendaggi rossi sono di Ikea; stessa produzione per la cassettiera su ruote, modello Helmer. Il tappeto appoggiato sul parquet in quercia aggiunge altro colore alla stanza. La porta scorrevole in legno che chiude la cabina armadio è di Viemmeporte.
La camera dei ragazzi, organizzata anche con una postazione studio, occupa il locale tra la cucina e il bagno ed è accessibile dal disimpegno. Decorazioni a parete con stickers a motivo fiabesco e mobili in formato mini fanno di questo spazio un ambiente vivace, a misura di bambino; ma il letto è già un modello “da grandi”. La scrivania, la mini sedia e il letto in legno grezzo (modello Sniglar) sono di Ikea; la sedia in policarbonato trasparente accostata al piano è la Louis Ghost di Kartell, mentre gli stickers sulle pareti sono di Mimi’lou. Il pavimento è in maxi listoni di quercia trattati a olio.
Nella stanza singola, sulla parete opposta a quella con la scrivania, una preesistente rientranza, prima occupata dal vano di una porta che collegava la stanza con la cucina, è diventata ora una libreria a giorno, suddivisa da ripiani in cartongesso di elevato spessore.
Gli “azulej” che incorniciano il perimetro del bagno fino a un’altezza di 160 cm sono in gres porcellanato, realizzati con le più innovative tecniche di stampa digitale, ma texture d’antan: il motivo è stato scelto anche con un richiamo alle cementine conservate nel recupero dei pavimenti. Nel bagno, sopra il mobile sospeso con ripiano in vetro è appoggiato un lavabo in poliuretano dalla forme stondate (Novabagno); la rubinetteria è di Cea Design. Le piastrelle a parete sono della collezione Azulj di Mutina, design Patricia Urquiola, finitura Bianco Estrela. Le due applique semisferiche sopra lo specchio sono il modello Dioscuri di Artemide, design Michele De Lucchi.
L’ambiente centrale del soggiorno-pranzo è passante, come accade in molte case primo ‘900: ciò significa che bisogna obbligatoriamente attraversarlo per accedere alla camera matrimoniale che è collegata direttamente senza alcun filtro.