Se un’abitazione ha dimensioni molto contenute, nelle scelte di fondo del progetto si presentano almeno due possibilità: il “modello monolocale“, con massima apertura degli spazi, puntando sull’intercambiabilità delle funzioni; oppure ambienti e funzioni ben distinti, superando con strategie ad hoc i limiti imposti dalla metratura ridotta. Ed è proprio questa seconda, la soluzione adottata per questo bilocale, un miniappartamento di 40 mq, organizzato quindi in forma di bilocale, con soggiorno e zona notte che occupano stanze indipendenti. Anche la cucina – o meglio l’angolo cottura – è sistemata in un vano separato, pur se a vista sul living. Il bagno è articolato in tre spazi distinti, uno dei quali attrezzato come lavanderia. Per ottimizzare gli interni risparmiando centimetri preziosi e riducendo al minimo gli ingombri, le porte sono perlopiù a filomuro, a battente o scorrevoli a scomparsa, quando possibile in vetro per alleggerirne l’impatto visivo. Elemento di grande resa estetica è il rivestimento in carta da parati di una parete del living che, oltre a dare carattere all’insieme, ha il pregio di mimetizzare la porta di accesso alla zona notte. Dominano i colori chiari, delicati e molto luminosi.
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- L’ingresso si apre direttamente sul piccolo soggiorno, introdotto da una leggera rientranzadovuta all’andamento della parete; di fianco,la porta in vetro acidato del bagno. Lo spazio, proporzionato alle dimensioni dell’appartamento, risulta ottimizzato da arredi versatili: divano trasformabile, tavolino multifunzione in rovere curvato e tavolo da pranzo allungabile (tutti di Made.com). Il parquet è in rovere chiaro con finitura opaca.
- La zona pranzo è sistemata in un angolo del soggiorno, accanto alla porta filomuro della camera da letto, uniformata dal rivestimento in carta da parati (Sumi di Harlequin). Il tavolo, un modello allungabile in frassino (di Made.com) completato da sedie imbottite (Henriksdal di Ikea), è illuminato da una lampada da terra che scende ad arco sul piano.
Anche in una casa di piccola metratura come questa non si può certo rinunciare ai serramenti per separare gli ambienti: importante è puntare, nell’ampia gamma di produzione, su modelli salvaspazio e di basso impatto visivo. Come la porta filomuro della camera che, tappezzata in continuità con la parete, diventa un elemento progettuale di rilevante importanza. La capacità delle porte filomuro di “scomparire” nel tramezzo e di fare tutt’uno con esso deriva innanzitutto da alcune caratteristiche tecniche di questi modelli come l’assenza di telaio e di coprifilo e cerniere a scomparsa; quando l’anta è chiusa, l’unico elemento visibile è quindi la maniglia. L’importanza delle finiture: queste contribuiscono in modo determinante all’effetto mimetico di una porta filomuro. Per dare maggiore continuità alla parete, si può infatti scegliere di rivestire o tinteggiare l’anta con le stesse tonalità e texture. In questo caso carta da parati a motivi geometrici, ma altre soluzioni e varianti possono prevedere un’immagine articolata che continua anche sulla superficie della porta. Sempre attuale e più sobria è la scelta del tinta unita tono su tono, magari alternando finiture opache e lucide, per evidenziare, ma non troppo, il rettangolo del serramento.
- Un angolo cottura aperto sul soggiorno e attrezzato su due lati, zona cottura da una parte e lavello dall’altra, con un comodo passaggio centrale largo circa 90 cm: così è organizzata la cucina, comunque concepita come uno spazio semi indipendente e dotato di finestra. In cucina, nell’altezza del sottofinestra è installato il blocco che integra forno e piano cottura a induzione (non richiede obbligatoriamente l’installazione della cappa aspirante); sulla parete di fronte, una minicomposizione in linea con basi e doppia fila di pensili. Le ante sono in laccato bianco opaco, top e cornici in rovere massello, alzata e lavello in acciaio spazzolato. I mobili sono della serie Method e Ringhult di Ikea, come la sedia pieghevole per l’outdoor in ferro e legno appoggiata alla parete. Forno e piano cottura a induzione sono di Whirlpool.
La porzione di parete tra il top e i pensili va sempre protetta da schizzi d’acqua e macchie, rivestita quindi con un materiale adeguato. In questo caso alluminio spazzolato Aluplan, con spessore di soli 3 mm. Di seguito alcune alternative.
- Smalto all’acqua. Permette di ottenere una finitura lavabile e impermeabile, sia in versione opaca sia lucida, che non aggiunge spessore alla parete. Tra i vantaggi, un’infinita varietà di colori ed effetti.
- Resina. Materiale atossico e antibatterico, molto adatto per rivestimenti di alzata e top della cucina. Essendo coprente ma con spessori ridotti, si può posare facilmente sul supporto esistente: forma una superficie liscia, sottile, senza giunti e lavabile senza fatica.
- Vetro o plexiglas. Trasparente o smaltato, il vetro si utilizza per l’alzata in lastre spesse pochi millimetri: quello temperato offre sicurezza e resistenza agli urti e agli choc termici. Simile ma meno pesante, il plexiglas è una plastica formata da polimeri del metacrilato di metile. È infrangibile, resistente e i prodotti migliori non cambiano colore con il tempo.
- Bicottura. In una cucina di gusto classico o country, ma non soltanto, l’alzata può essere rivestita con piastrelle in bicottura (chiamate anche maioliche), tessere di mosaico o azulejos smaltati che privilegiano l’aspetto decorativo offrendo però tutte le caratteristiche tecniche della ceramica, prima tra tutte l’impermeabilità.
- Gres laminato. Tra i materiali ceramici è quello che si caratterizza per gli spessori più sottili, anche soli 3 mm. Commercializzato da diverse aziende, con formule brevettate dai nomi differenti, è versatile, facile da posare e resistente. Le lastre, in grandi formati, sono molto leggere ed elastiche, consentono una planarità perfetta.
- Nella camera matrimoniale la stessa carta da parati utilizzata in soggiorno riveste a tutta altezza la parete di fondo, alla quale è appoggiato il letto: questa scelta non è soltanto estetica ma anche progettuale, perché crea tra i due ambienti una grande continuità consentendo di sovrapporre visivamente piani con profondità diverse. Interna alla stanza, la cabina armadio è chiusa da una porta in vetro acidato scorrevole su binario esterno. Il rivestimento del letto tessile con testata alta (di Ikea) è coordinato con la tonalità dominante della tappezzeria: color tortora alleggerito da righe incrociate grigio chiaro. La porta scorrevole in vetro acidato che chiude la cabina armadio è Atena di Leroy Merlin. Gli altri serramenti interni sono state realizzate da Casaproject, azienda che ha curato la ristrutturazione. L’attrezzatura del guardaroba è della serie Stolmen di Ikea.
- Nella riprogettazione del bagno il primo obiettivo è stato quello di farlo sembrare più grande, innanzitutto con la scelta del rivestimento per le pareti: piastrelle in gres che, posate in orizzontale, dilatano visivamente le larghezze. L’effetto è rafforzato dalle fasce specchiate senza cornice, fissate su due lati, ad altezza di sguardo, altro espediente per ampliare le prospettive del piccolo locale. In bagno, un lieve ribassamento di circa 20 cm del soffitto ha permesso di ottenere lungo il perimetro una veletta dove è installato il neon che illumina la zona lavabo.
In questo caso, sulle superfici verticali e orizzontali del bagno imita il rivestimento in legno, in altri modelli la pelle, il metallo, il sughero, il marmo, il granito, le pietre: il gres, di estrema versatilità, permette infatti di ottenere infinite texture. Anche per questa caratteristica estetica, negli ultimi anni, questo materiale ceramico altamente resistente è diventato il più utilizzato per pareti e pavimentazioni: in bagno e in cucina, certo, ma spesso anche in ambienti come living e camere.
Nella mini casa di circa 40 mq, la nuova distribuzione degli spazi (previa demolizione di tutti i tramezzi esistenti) ha ridefinito le partizioni tra ingresso, soggiorno e camera; è stata inoltre ridimensionata la cucina, così da poter ampliare il bagno, ricavando un antibagno-lavanderia come richiesto dalla normativa. Il living, che occupa la fascia centrale della pianta, è un ambiente che integra la funzione pranzo. Il nuovo layout così concepito valorizza la monoesposizione dell’appartamento: tre aperture su un unico lato, due delle quali affacciate su una balconata che corre tra il living e la camera ed è accessibile da entrambe le stanze.
Zona guardaroba in camera
La forma della stanza matrimoniale, leggermente allungata, ha permesso di ritagliare, lungo il lato opposto a quello della finestra, una cabina armadio lunga e stretta attrezzata su tre lati.
Passaggio diretto
Si guadagna spazio utile non prevedendo alcun disimpegno tra soggiorno e camera che sono collegati tra loro.
Progetto: arch. Monica Sarà, Milano, Tel. 02/89454992 – http://www.monicasara.com
Foto: Cristina Fiorentini