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Al piano nobile di un palazzo di metà ‘800 a Torino è stata ricavata l’abitazione, di piccole dimensioni ma di grande fascino, per un giovane professionista.
L’appartamento è monoaffaccio sulla corte interna e gode di ampie finestre che catturano tanta luce naturale. Punto di forza di questa casa così particolare è il mix tra i meravigliosi dettagli architettonici originari e le scelte progettuali a tratti anticonformiste.
Di particolare pregio la volta affrescata, rinvenuta durante la ristrutturazione, e i telai decorati delle porte.
Il progetto ha dovuto adattare alle esigenze dell’abitare contemporaneo gli interni di forte matrice storica, completamente trasformati dai molti interventi di ristrutturazione eseguiti nel tempo. La casa, infatti, si presentava con ambienti frammentati e con un controsoffitto piano.
È possibile che l’appartamento, così come era nello stato di fatto, fosse il risultato della suddivisione di uno più grande, che si estendeva sull’intero piano ed era costituito da saloni in successione, ai quali si accedeva tramite porte collocate in facciata. Da qui la necessità di ridisegnare lo spazio, cercando però di riportare alla luce quanto di originale fosse possibile ritrovare e di valorizzarlo al meglio. Ne sono un esempio la grande volta affrescata e il prezioso pavimento in quadrotte di legno massello, oltre a tre telai delle porte con cornici finemente decorate.
Con nuovi tramezzi, invece, è stato definito un blocco servizi che integra cucina e bagno. Mentre un’insolita parete in policarbonato – che risulta praticamente invisibile – chiude la zona notte, con camera da letto e cabina armadio.
Nel living, una nicchia semplicemente definita dal telaio con cornice decorata di un’antica porta ospita l’angolo tv: una consolle in metallo nero, leggera e stilizzata, crea un bel contrasto con l’insieme. Bene inseriti anche il tavolino anni ’50 di fianco all’imbottito e la lampada da parete, di gusto contemporaneo, con il lungo braccio snodabile. Di grande pregio, e attualissimo, il parquet a quadrotte, composto da listelli di legno massello di due essenze, ciliegio e noce; è quello orginario, perfettamente recuperato.
Il controsoffitto piano era davvero incoerente in questo contesto architettonico collocabile, come età, nella metà del XIX secolo. Infatti la sua demolizione ha portato alla luce un sistema complesso di sovrapposizioni stratificate nel tempo. Oltre il ribassamento lineare, sono state ritrovate prima nove piccole volte, poi altre poste più in alto e, infine, un’ampia volta strutturale a copertura della superficie dell’attuale casa. Quest’ultima era effettivamente quella originaria: con funzione portante e affrescata, è stata usata nel tempo per reggere tutti gli altri elementi aggiunti in seguito al frazionamento dell’appartamento. Di 5,5 x 8,5 metri, la volta è stata recuperata e restaurata e ora se ne può godere appieno il fascino da ogni zona della piccola abitazione. La pellicola pittorica risalente alla metà dell’Ottocento che la caratterizza e la rende unica porta i segni dei danni subìti, sia a causa dell’innesto dei vari soffitti sia per la mancanza di aerazione. Nonostante tutto rimane elemento di grande charme e pregio.
Ristrutturazione: foto di cantiere
Geometrico, volutamente anonimo per non interferire con la ricchezza degli elementi d’epoca presenti, il volume bianco inserito nel soggiorno è percepito come una quinta neutra, una sorta di portale. In realtà definisce la zona di ingresso e contiene i due locali di servizio, bagno e cucina. Si estende anche oltre il tramezzo della camera e integra la cabina armadio.
Tutte le funzioni di servizio sono state previste in uno spazio aggiunto: si tratta di un elemento geometrico e razionale, nella forma e nell’organizzazione, di altezza ribassata rispetto all’imposta della grande volta. È suddiviso in quattro porzioni separate: area di ingresso, bagno, cucina aperta sul living, cabina armadio con accesso diretto dalla camera. Una soluzione che permette di risparmiare spazio e di agevolare i percorsi, di facilitare l’installazione delle componenti impiantistiche e di valorizzare la bellezza architettonica della casa.
Parete traslucida in policarbonato per dividere e far filtrare luce
Insolita scelta, quella del policarbonato, per dividere la zona notte dalla zona giono. Si tratta, infatti, di un materiale utilizzato in genere negli edifici industriali quale soluzione per chiudere e, al contempo, far filtrare la luce negli interni. Esattamente ciò che serviva in questa casa: una separazione a tutt’altezza ma senza ostacolare la luminosità. Le lastre impiegate, infatti, si innestano su una base in muratura utile per l’appoggio del letto e fanno passare la luce dal soggiorno alla stanza da letto, che resta più illuminata, e non interrompono la percezione della dimensione reale del volume. Perfetto, poi, il connubio con la porta antica.
Un’originale parete, realizzata con lastre di policarbonato, separa la camera da letto: presenza discreta e ben armonizzata nel contesto, perfetta come sfondo neutro per il telaio con cornice decorata della porta antica. Elementi, questi ultimi, che sono stati restaurati e dipinti di bianco come le finestre e gli scuri.
Recuperare il parquet pur con nuovi impianti a pavimento e nuovo massetto
Facendo un buon compromesso e affidandosi a una sapiente manodopera, è stato possibile salvare la porzione esistente del pregiato pavimento in legno, nonostante a terra si dovesse posare un moderno riscaldamento radiante e un nuovo – e più performante – massetto. Fortunatamente il parquet, formato da listelli in massello con spessore di 2,5 cm, era stato posato con tecnica flottante (né incollato o inchiodato, ma solo appoggiato) e questo ne ha permesso la totale rimozione, senza compromettere il materiale. Tutti gli elementi che componevano il rivestimento sono stati, quindi, asportati, messi da parte e posati nuovamente (questa volta con colla), una volta conclusi l’alloggiamento delle componenti impiantistiche e i lavori di ristrutturazione.
Ripristinata a terra come in origine, la superficie di legno è stata levigata, con un processo di lamatura che l’ha uniformata, e poi protetta con un trattamento a base di olio naturale che ha dato nuovo vigore estetico al materiale.
Cabina armadio dietro una quinta
Essenziale, la camera fruisce di molta luce naturale grazie anche alla finitura delle pareti in terra cruda color panna (un prodotto di Matteo Brioni). Il letto, un sommier arricchito da cassetti nella base, è laccato in blu pavone opaco, uno dei pochi colori presenti nella casa, che viene ripreso dal cuscino in velluto. Due piccole mensole, nella nicchia ricavata nel forte spessore del muro perimetrale, accolgono libri e riviste. Un’opera astratta dalle tinte decise decora e arricchisce la quinta che nasconde la cabina armadio.
Il bagno è interamente foderato con piccole tessere in ceramica bianca a effetto 3D. È un ambiente geometrico, giocato sul contrasto black&white, senza elementi d’arredo, e punta su volumi scolpiti e dettagli di ispirazione industrial come la rubinetteria di colore nero opaco e i profili in metallo della lastra paraspruzzi sulla vasca. A parete, un inserto in vetro opaco dà luce al locale, mentre una mini finestra a oblò, che si affaccia sul pianerottolo, aggiunge aria indiretta a quella fornita dal sistema meccanico.
Indirizzi
• Appiani, http://www.appiani.it, Tel.0422/502611 • Bolon Tatami, distribuito da Liuni, http://www.liuni.com, Tel. 02/30731 • Fantini Rubinetti, http://www.fantini.it • Flos, flos.com, Tel. 030/2438.1 • Matteo Brioni, matteobrioni.com, Tel. 0376/528862
Progetto: R3Architetti, Torino, http://www.r3architetti.com
Foto: Marco Popescu
Impresa edile: Amic Costruzioni, Torino, http://www.amicsrl.com
Tratto da Cose di Casa numero di marzo 2020