Ci siamo abituati, negli anni, a vedere sempre più spesso case di città trasformate in open space, senza più muri tra una stanza e l’altra e ispirate al modello post-industriale dei loft. Questo bilocale tradizionale milanese nella zona di Porta Venezia, in un edificio primo ‘900 con decori Liberty, ci fa invece ritornare indietro nel tempo anche nel suo layout classico. Riscopriamo così il corridoio lungo e stretto che distribuisce i diversi ambienti del bilocale tradizionale: come in passato, funge da filtro introducendo spazi e funzioni ben distinti tra loro; non sono metri quadrati persi, ma un passaggio che dà respiro e che rappresenta un’imprescindibile peculiarità dell’abitazione. Quanto alla cucina, occupa una stanza indipendente e abitabile, separata dal living. Su questo schema così ben definito e non interessato da modifiche, il progetto si è concentrato soprattutto sul restauro conservativo dei materiali di pregio: in primo luogo delle cementine che rivestono i pavimenti delle stanze alternando motivi e colori diversi; anche i parquet e i serramenti in legno erano in ottime condizioni. Altri interventi sulle finiture hanno permesso di riproporzionare e riequilibrare i volumi dei diversi locali, caratterizzati dalle notevoli altezze dei soffitti e spesso da un prevalente sviluppo in lunghezza.
Foto bilocale 75 mq con rivestimenti d’epoca
Il progetto di ristrutturazione
Nel bilocale tradizionale l’impianto interno è vincolato anche dalla presenza di un elemento strutturale imprescindibile quale il muro di spina che delimita il corridoio d’ingresso. Quest’ultimo distribuisce tutti gli ambienti: per prima, di fronte all’ingresso, la camera matrimoniale, quindi il bagno, poi la cucina indipendente che comprende zona operativa e area conviviale. In fondo si apre invece il soggiorno del bilocale tradizionale che integra anche una postazione studio. L’esposizione su tre lati diffonde la luce nelle diverse ore della giornata.
La camera matrimoniale del bilocale tradizionale si apre proprio di fronte all’ingresso, ha il doppio affaccio, con una finestra e un piccolo balcone sui due lati ortogonali.
Tra il corridoio e il living un volume di risulta a pianta triangolare si è rivelato perfetto per ricavare un piccolo ripostiglio nel bilocale tradizionale, attrezzato con elementi contenitori su misura che sfruttano a pieno l’angolo acuto.
In cucina l’angolo tra zona operativa e finestra è occupato da una colonna condominiale che contiene le canne fumarie e i condotti di carico e scarico dell’impianto idraulico del bilocale tradizionale.
Al termine del corridoio d’ingresso del bilocale tradizionale, il soggiorno è chiuso da una porta a doppio battente: in legno e vetro smerigliato, è uno dei serramenti della casa che sono stati conservati. Il passaggio tra i due ambienti è segnato anche dal cambio di pavimentazione, dalle cementine al parquet. Entrambi i rivestimenti erano preesistenti.
Il living è illuminato da due finestre divise da una sottile porzione di muro. La zona conversazione è arredata con elementi bassi che lasciano libere le pareti: in primo piano, spicca il giallo-arancio della chaise-longue Camilla di Plinio Il Giovane che risalta rispetto ai divani bianchi e al grigio delle pareti.
Il corridoio si prolunga nell’ampio soggiorno: uno spazio a pianta regolare con una porzione di parete obliqua. La finitura grigio polvere delle pareti mette in risalto i fregi a soffitto e i profili degli arredi che vedono abbinati pezzi di famiglia a quelli di design contemporaneo. Il corridoio è piuttosto largo e luminoso anche grazie alle tonalità calde del pavimento in cementine; uno dei lati lunghi è stato sfruttato per inserire un’armadiatura su misura (realizzata da Teak Arredamenti). Dalla parte opposta, sopra i due bauli vintage è appoggiato un olio su tela di Teresa Maresca.
Nella zona conversazione, il divano trasformabile appoggiato alla parete di fondo è il modello Chelsea di Cargo, mentre quello a destra, sempre rivestito in tessuto bianco, a tre posti e dalle linee più squadrate è di Galbiati Arreda. La sedia bianca a stelo della zona studio è Flow di Mdf Italia. La lampada da terra in ottone a sinistra è di Plinio il Giovane.. Oltre alle pavimentazioni, anche le cornici e i profili in gesso a soffitto sono stati trovati intatti in ogni loro parte, e non hanno quindi richiesto particolari interventi di restauro, se non una normale intonacatura. Nelle case della prima metà del ‘900 erano un elemento di decoro molto utilizzato: venivano fissati al supporto con malta cementizia e quindi rifiniti nello stesso colore del fondo o, più raramente, con una tonalità in contrasto. In soggiorno, il bianco del plafone e dei decori in rilievo è messo ancora più in risalto dal grigio polvere delle superfici verticali intorno, tinteggiate con idropittura.
Il parquet
Il soggiorno è l’unico ambiente del bilocale tradizionale in cui il pavimento è in parquet: un massello di rovere che evidenzia leggere imperfezioni e irregolarità, segni del tempo. Anche lo zoccolino, in una tonalità leggermente più scura, non ha subito modifiche. I listelli, di formato 7 x 30 cm, sono inchiodati al supporto con posa a spina di pesce all’italiana; secondo la tradizione, questo schema prevede una fascia perimetrale e il bindello, cioè una cornice di listelli disposti paralleli tra loro e perpendicolari alle pareti. Recupero al naturale: l’intervento di restauro ha comportato la lamatura della superficie per rimuovere lo strato di verniciatura (per uno spessore di circa 1 mm); in questo modo il legno è stato riportato al grezzo e si è scelto poi di lasciarlo così. È stato quindi trattato soltanto con un olio protettivo.
La cucina, che occupa un ambiente indipendente affacciato su un piccolo balcone, ci mostra un’altra “inquadratura” da casa tradizionale. Sullo sfondo della scacchiera a pavimento, il blocco operativo compatto su disegno è posto accanto a un vecchio tavolo da lavoro e a quello rotondo di famiglia che arreda la zona conviviale. La zona operativa, all’interno della cucina, è tutta concentrata in una mini composizione in linea realizzata su misura, in laccato grigio con piano in laminato effetto graniglia; solo il frigorifero è sul lato opposto vicino alla finestra: un modello freestanding di Samsung. Il tavolo rettangolare è un vecchio modello da falegname; quello da pranzo rotondo è un pezzo di fine ‘800, riverniciato in nero. Le sedie in metallo sono il modello Bea di Plinio Il Giovane, la sospensione sopra il piano è Frisbi di Flos, design Achille Castiglioni. Il quadro a parete è un acquerello di Luciana Palazzolo.
Proprio in corrispondenza della cucina, dall’altra parte del corridoio, la porta in legno a doppio battente chiude lo spazio a pianta triangolare di un piccolo, utilissimo ripostiglio. Il serramento “importante” che come gli altri della casa è stato rinnovato nella sua finitura in bianco, lascia supporre che dietro non ci sia un vano di servizio, bensì un altro locale abitabile. La zona conviviale occupa l’angolo della cucina più vicino l’ingresso. Sulla parete, i condotti dell’impianto di riscaldamento sono lasciati a vista e rifiniti lungo il muro, come si usava in passato; i radiatori sono quelli preesistenti in ghisa. Gli oggetti decorativi appesi sono giochi tailandesi per bambini in vimini.
L’effetto decorativo delle cementine
Perché pensare a nuove finiture quando quelle esistenti sono ben conservate e per di più rispondono pienamente alle tendenze attuali in fatto di rivestimenti? Nei diversi ambienti del bilocale tradizionale sono state quindi restaurate le cementine: i loro colori e decori identificano, con forte personalità, gli spazi della casa, proprio come in origine.
Una traccia degli anni ’30
Le cementine hanno rappresentato, nel primo Novecento, il tipo di rivestimento più utilizzato nelle abitazioni di città. Le mattonelle, di piccole o medie dimensioni, talora anche esagonali, sono composte da una base di cemento e sabbia con spessore di circa 2 cm e presentano una finitura superficiale di pochi millimetri decorata; spesso le figure, geometriche o floreali, sono formate dalla composizione di più pezzi. In questo bilocale tradizionale, sono presenti nel corridoio, in cucina, in camera e in bagno. L’intervento di recupero ha previsto la pulitura delle superfici con sapone di Marsiglia e la lucidatura a cera d’api per ripristinare la naturale lucentezza del materiale.
1. In camera la composizione geometrica è a tre colori su fondo bianco. Gli stessi disegni, allora di produzione, si ritrovano in molti appartamenti milanesi anni ’30 in zona Porta Venezia.
2. Nel corridoio il decoro geometrico-floreale punta sulle tonalità vivaci del giallo e dell’arancione, intervallate dal grigio. Il motivo si compone accostando quattro piastrelle 20 x 20 cm.
3. In cucina la “scacchiera” di cementine è formata da piastrelle 20 x 20 cm, ciascuna decorata con quattro quadrati a colori che alternano bianco e mattone. È prevista una doppia cornice lineare lungo il perimetro della stanza.
Per la zona notte del bilocale tradizionale, la scelta progettuale è stata quella di avere solo la camera matrimoniale di grandi dimensioni dal momento che non c’era necessità di ricavare una seconda stanza più piccola. L’ambiente, che occupa l’ampio spazio d’angolo di fronte all’ingresso, ha anche il vantaggio della doppia esposizione e quindi di un’eccezionale luminosità: assecondando la tendenza al recupero conservativo che contraddistingue l’intervento nel suo complesso, il pavimento esistente è stato preferito a qualunque alternativa, anche perché il decoro geometrico stesso fa l’effetto di un grande tappeto. Niente armadiature in camera da letto, per inserirle è stata sfruttata la lunghezza del corridoio. Davanti al letto, tra la finestra e la porta, si è optato invece per la struttura leggera e a giorno di una libreria in profilati di ferro con ripiani ad altezze sfalsate. È un modello da ufficio degli anni ’70, facile da smontare e riassemblare. Nella camera matrimoniale, la poltroncina rivestita in cuoio di colore naturale è il modello Fjord di Moroso, design Patricia Urquiola. La lampada da terra con stelo flessibile è Papiro di Pallucco, design Sergio Calatroni.
Il letto tessile con ampio volume contenitore sotto la rete è il modello Notturno 2 di Flou, rivestito con tessuto grigio-azzurro. Lo specchio con cornice nera appoggiato alla parete è di Flamant.
1. Sulla parete della camera, a lato del letto, la composizione decorativa e naturalmente irregolare è stata realizzata dalla progettista intrecciando veri rami che sono stati poi laccati in rosso.
2. Sono stati scelti tendaggi in tessuto di lino bianco con sistema di apertura a pacchetto: i pannelli aderiscono al vetro e si sollevano ripiegandosi su se stessi, senza ingombro ai lati.
3. Nei diversi ambienti abbondano pezzi vintage acquistati nei mercatini. In particolare la proprietaria ha una vera passione per i vecchi bauli da viaggio in legno e cuoio che, impilati, sostituiscono le madie.
Nel bagno a pianta lunga e stretta del bilocale tradizionale, tutti gli elementi sono installati sullo stesso lato, con il lavabo sospeso (Green di Ceramica Catalano) che occupa la posizione più vicina all’ingresso e il box doccia che sfrutta l’angolo opposto, verso la finestra. Un armadio lungo la parete scherma parzialmente la zona con i sanitari (sempre di Ceramica Catalano). La rubinetteria è della serie X-Light di Newform.