Il fascino di un edificio completamente immerso nel verde e un sapiente recupero architettonico che ha trasformato un “giardino d’inverno” in un susseguirsi di ambienti luminosi e suggestivi. Il progetto ha conservato il più possibile le strutture preesistenti: dai soffitti in legno ai serramenti, rinnovati preservando però l’originalità di forma e dimensioni. L’attuale distribuzione privilegia la zona giorno e sfrutta le altezze per ricavare due grandi soppalchi, rispettivamente con la camera matrimoniale e la stanza per gli ospiti. Gli impianti – in origine del tutto assenti – sono stati realizzati ex novo in fase di ristrutturazione. Gli interni, caratterizzati dal notevole sviluppo in altezza e dalla forma allungata della pianta (circa 40 metri lineari), sono così diventati un elegante open space, dove i materiali – legno, cotto, mattoni – risultano valorizzati al massimo. Viene così a definirsi un’atmosfera accogliente e contemporanea, arricchita da discrete ma evidenti tracce del passato.
Clicca sulle immagini per vederle full screen
L’abitazione si apre su un disimpegno al centro della pianta, che distribuisce da una parte il soggiorno, dall’altra pranzo e cucina. Il volume è soppalcato e sopra è stata ricavata la camera degli ospiti.
- In soggiorno la zona conversazione si moltiplica in due “isole” indipendenti: quella in primo piano è arredata con un divano angolare contemporaneo in tessuto bianco. A definire le aree contribuiscono anche tappeti di tonalità vivaci in contrasto con il grigio del pavimento. Le finestre ad arco sono schermate da ampi tendaggi in lino di colore neutro che scorrono lungo un unico sostegno in ferro battuto. Divano angolare: Minotti
- Gli oltre cinque metri di altezza del soffitto danno un forte slancio verticale al soggiorno lasciando a vista, nella sua interezza, la struttura del tetto a falda con travi in legno e capriate intermedie. Le dimensioni dell’ambiente, che si estende particolarmente anche in lunghezza, sono evidenziate inoltre dall’assenza di elementi divisori: le diverse zone funzionali sono definite solo dalla posizione degli elementi d’arredo e da piacevoli “barriere verdi”. Nel living, la seconda zona conversazione aggiunge un tocco classico all’ambiente: è infatti arredata con divano e poltrone Chesterfield in cuoio di tonalità bordeaux. Sullo sfondo, una leggera e discreta composizione di moduli a giorno in legno integra anche il vano per tv, disegnando uno schema regolare senza però nascondere la parete in mattoni.
Scendendo due gradini
Per seguire la pendenza del terreno su cui è costruito l’edificio, il volume della cucina e del pranzo si trova a un livello leggermente inferiore rispetto all’adiacente ingresso.
- Nella zona pranzo le sedie in policarbonato trasparente quasi scompaiono sullo sfondo del pavimento in gres e mettono in risalto le forme tradizionali del tavolo; anche le due lampade da terra per la luce d’ambiente si caratterizzano per le linee esili. A terra, pietra levigata in lastra: in tutta la zona giorno il pavimento è rivestito con una pietra lavica scura, la basaltina. Gli elementi di grandi dimensioni, con bordi rettificati, permettono di ottenere superfici omogenee e un gradevole abbinamento cromatico con i muri in mattoni. Sedie: Pedrali Lampada da terra: Cini & Nils
- Due stili per la cucina: l’ambiente è arredato con moduli di gusto contemporaneo e hi-tech, in un voluto contrasto con le finiture al rustico, in grande evidenza. La parete divisoria è in mattoni faccia a vista, la copertura inclinata del tetto in tavelle di laterizio, sostenute da una struttura portante in travetti di metallo verniciato nero. Cucina e sala da pranzo si trovano nella parte più bassa dell’edificio e sono caratterizzate dalla copertura inclinata: la striscia luminosa della finestra a nastro è l’elemento di raccordo tra questi due ambienti. Nell’area conviviale, la linea tradizionale del maxi tavolo in legno massello è attualizzata dalla scelta di sedie in policarbonato trasparente. In cucina la composizione della zona operativa si sviluppa sui due lati paralleli. Nel sottofinestra trova posto un ampio piano di lavoro in marmo bianco che integra la vasca del lavello; di fronte sono stati invece sistemati il frigorifero side by side e gli elementi a incasso, tutti con estetica inox, della zona cottura. Quest’ultima è formata dal forno multifunzione e dai diversi moduli “domino” incassati sul top. I frontali dei mobili sono in laccato bianco lucido. Cucina: Dada piani cottura Scholtès Frigorifero side by side: Amana
Nel zona relax sotto il sppalco la chaise longue è il modello LC4 di Cassina, design Le Corbusier.
Il bagno, che si trova sotto, in esatta corrispondenza del soppalco, ha una parte aperta, che si integra in una zona dedicata al benessere e al relax. La camera sospesa: a una delle due estremità della pianta è stato realizzato un livello sopraelevato per la zona notte con superficie di circa 20 mq. L’altezza elevata delle due finestre assicura un’ottima illuminazione naturale anche del soppalco, oltre che degli ambienti sottostanti.
- Mattoni in cotto per le pareti: riprendendo lo stesso materiale costruttivo dei muri perimetrali settecenteschi, anche i tramezzi tra i diversi ambienti sono stati realizzati con mattoni pieni in cotto. Alcune di queste pareti, tra cui quelle che delimitano il vano con i sanitari, sono state lasciate senza intonaco. Questo “box di servizio” ha un’altezza che volutamente si interrompe, sia per lasciare filtrare la luce all’interno, sia per dare più leggerezza all’intera struttura. Nella zona relax il bagno è concepito come un ambiente multifunzione che si apre verso gli spazi circostanti. Solo il vano con doccia e sanitari è chiuso in un box in muratura. La vasca idromassaggio freestanding, parallela alle finestre, diventa invece un elemento d’arredo da lasciare a vista. In questa zona il pavimento è rivestito in doghe di teak, resistente all’acqua e all’umidità. In teak verniciato opaco, anche il mobile sospeso del lavabo. Vasca freestanding: Starck di Duravit
Progetto: arch. Pino Giavarini – Studio Giavarini Bergamo www.studiogiavarini.it
Foto: Cristina Fiorentini