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Nella zona di Porta Venezia, a pochi passi dal centro a Milano, il trilocale si trova all’ultimo piano di un palazzo d’epoca dei primi del ‘900. Gli interni, molto luminosi perché esposti su due lati con cinque balconi, sono stati rinnovati in modo radicale nel layout: la superficie, inferiore a 100 mq, risulta valorizzata dall’ampliamento della zona giorno e da soluzioni d’arredo su misura, super capienti. Oltre agli spazi più flessibili, il progetto del trilocale ha previsto la scelta di una palette cromatica per definire il carattere degli ambienti e armonizzarne i differenti stili. Espediente a cui si ricorre a volte quando gli elementi di un’abitazione hanno provenienza eterogenea, per creare un equilibrato mix.
La distribuzione interna dell’appartamento di 90 mq è stata ripensata in modo radicale con gli obiettivi di ampliare la zona giorno e di farla orientare lungo la facciata principale con tre aperture in successione, che corrispondono alle diverse funzioni; e di avere una cucina più fruibile e una sola camera da letto (prima ce n’erano due), completa di cabina armadio e collegata a un bagno a uso esclusivo. Il nuovo layout permette inoltre di minimizzare, con soluzioni su misura, le irregolarità della pianta che, per la forma stessa dell’edificio d’epoca, presenta pareti non ortogonali tra loro.
- La zona giorno aperta del trilocale ha la forma di un rettangolo allungato: sulla destra l’ambiente studio, illuminato da balconi su due lati, può essere all’occorrenza chiuso completamente da una pannellatura scorrevole in legno.
- La cucina occupa un locale di forma irregolare che in precedenza era un bagno. La composizione si sviluppa su tre lati, sfruttando anche nel sottofinestra la parete obliqua e la profondità di quasi 50 cm di una nicchia già esistente lungo il muro perimetrale.
- I volumi dei due bagni sono disposti in modo simmetrico a destra e a sinistra dell’ingresso del trilocale: uno è accessibile dalla zona di passaggio e include anche l’angolo lavanderia; l’altro, cieco e a uso della camera matrimoniale, è aerato da un impianto VMC (ventilazione meccanica controllata). Nella stanza da letto una quinta centrale delimita la fascia della cabina armadio accessibile su due lati.
Studio-stanza degli ospiti: aperto sul soggiorno ma separabile all’occorrenza
Quattro portefinestre – tre delle quali in sequenza sullo stesso lato – illuminano la zona giorno trasformata in open space. La lunghezza della stanza compensa la profondità non tanto ampia, mentre la disposizione dei mobili consente di suddividere le funzioni, con schema flessibile grazie a una soluzione ad hoc. L’idea è che lo studio (o stanza degli ospiti, all’occorrenza), a una delle estremità del locale, possa essere a vista oppure indipendente. L’ambiente è parzialmente schermato da un armadio e su questo scorre un pannello nella stessa finitura rovere con binario nel controsoffitto: chiude o apre il passaggio, separando o collegando a seconda delle esigenze.
Controsoffitto per contenere impianto canalizzato
In tutto il trilocale l’altezza dei soffitti superiore ai 3 metri ha permesso di realizzare un ribassamento tecnico di circa 10 cm con pannelli in cartongesso che sono stati distanziati di qualche centimetro lungo il perimetro lasciando un’intercapedine. La struttura ha diverse funzioni pratiche: permette di alloggiare l’impianto di climatizzazione canalizzato con bocchette sul plafone, di inserire le guide per le porte scorrevoli e per le tende e di installare i cavi elettrici e i faretti.
Un armadio multifunzione con calorifero nascosto
Tra l’ingresso e il soggiorno, in corrispondenza dei due ambienti di servizio del trilocale, le colonne a destra e a sinistra formano una sorta di portale: raggiungono l’altezza del controsoffitto e quasi si mimetizzano con le pareti. A destra guardando dal living, il modulo d’angolo nasconde un ripostiglio chiuso da una porta a battente; di fianco, la porzione di parete libera consente lo scorrimento esterno della porta della cucina, costituita da un pannello largo 145 cm. A sinistra rispetto al varco di passaggio invece, il primo elemento, con anta a battente, è attrezzato da ripiani ed è pensato per contenere le stoviglie; lo scomparto accanto è suddiviso in verticale: sotto scherma il radiatore (il taglio in alto assicura la diffusione del calore), mentre sopra è stato ricavato un volume per contenere. Gli armadi in mdf sono stati realizzati dal falegname su disegno e verniciati in opera a smalto con finitura simile a quella dei muri.
Nell’area conviviale, una bella sintesi compositiva tiene insieme tratti architettonici d’epoca e arredi di design di ieri e di oggi, in un progetto d’interior che accosta con disinvoltura mobili low budget a tanti pezzi d’autore. Denominatore comune sono le finiture in rovere e le linee essenziali, in risalto grazie alle pareti color petrolio
Restyling conservativo
A ricordare l’impianto d’epoca della casa sono stati mantenuti alcuni elementi come le persiane esterne e gli scuri interni originali, mentre i serramenti sono stati sostituiti da modelli più efficienti, sempre in legno. Quando un’abitazione ha una sua “storia”, preservarne pochi tratti caratterizzanti e armonizzarli con l’insieme degli arredi e delle finiture contribuisce a renderla ancor più personale.
La nuova cucina
La zona operativa è stata spostata dalla parte opposta del trilocale rispetto a prima e occupa ora un ambiente indipendente. La pianta a forma di trapezio irregolare è dovuta alla presenza di una parete obliqua: la composizione si adatta allo spazio disponibile sfruttando anche l’altezza del sottofinestra e una nicchia nel muro perimetrale, strategica per recuperare centimetri in profondità e inserire moduli a ingombro ridotto.
Il ruolo chiave del colore nel trilocale
Nel living le pareti sono in una tonalità petrolio tendente al verde, in cucina (e in camera, come vedremo) il colore vira al blu intenso. Il progetto decorativo ha previsto colori coprenti e decisi, stesi sulle ampie superfici, fortemente voluti per alleggerire e “sdrammatizzare” l’impianto classico e lo stile vintage del trilocale, ma anche per dare continuità agli interni. Le scelte cromatiche sono state fatte sempre in contemporanea con quelle degli arredi: in cucina, per esempio, l’intento era quello di fare a meno dei pensili o di renderli almeno discreti il più possibile. Ecco quindi che, incassati in nicchia e verniciati nello stesso blu opaco dei muri, quasi non si notano anche perché privi di maniglie.
Tradizione del legno e innovazione cromatica
Per quanto riguarda i pavimenti, i vecchi rivestimenti nel trilocale sono stati rimossi e sostituiti da un parquet in rovere massello, posato in tutti gli ambienti, cucina compresa. La geometria a spina di pesce all’italiana dei listelli rende omaggio al passato e alla componente classica degli interni, mentre la finitura al naturale del legno, in versione neutra, è di gusto contemporaneo. Nelle tinteggiature delle superfici verticali protagonista è il colore pieno, il cui impatto è attenuato dalle finiture opache. A parete sono state impiegate le idropitture; gli smalti opachi all’acqua sono stati riservati ad alcuni elementi come porte, armadi su misura, zoccolini. Per testare l’impatto di tonalità così decise nelle stanze (mai molto grandi) sono state effettuate delle prove accostando alle pareti pannelli in cartongesso tinteggiati in varie gradazioni, stratagemma che risolve senza grandi spese l’incognita di un risultato che può essere difficile immaginare.
Una sola grande camera
La stanza unica, completa di cabina armadio, ha preso il posto delle due preesistenti. La tonalità blu intenso, utilizzata anche in cucina, caratterizza la zona del riposo: quando la porta della stanza è aperta, l’anta a battente in legno si allinea all’armadio che divide lo studio dal living e diventa una spalla a tutt’altezza che scherma comodino e letto. A sinistra, invece, la porta rasomuro del bagno a uso esclusivo è quasi mimetizzata con la parete, in perfetta complanarità e omogeneità di finiture.
Stili diversi per i bagni, ma con tratti in comune
Più tecnologico e pratico l’ambiente di servizio accessibile dall’ingresso, vintage-rétro quello a uso esclusivo della camera: ad avvicinarli è però la scelta di materiali naturali per i rivestimenti. Nel primo si tratta di pietra naturale di Brera con finitura “a bambù”, dalla texture in rilievo; nel secondo è un marmo di grande pregio denominato Pinta Verde. Quest’ultimo riveste la fascia bassa della parete alle spalle del lavabo, intonandosi allo stile della composizione: specchio vintage sagomato su modello di Gio Ponti, due applique a megafono anni ’40 e rubinetti ottonati; questa finitura, che uniforma il miscelatore a parete, la manopola e il dispenser, è stata fatta fare appositamente su pezzi di produzione contemporanei che sono stati così “anticati” in modo da abbinarsi ai dettagli dello specchio e delle lampade.
Indirizzi arredi, sanitari, finiture
• Carlo Gloria, http://www.carlogloria.it • Cassina, http://www.cassina.com, Tel. 0362/3721 • Catalano, http://www.catalano.it, Tel. 0761/5661• Coincasa, http://www.coincasa.it, Tel. 041/2398000 • Ceramica Flaminia, http://www.ceramicaflaminia.it, Tel. 0761/542030 • Falegnameria Milano Pirozzi, http://www.falegnameriamilano.net • Flos, http://www.flos.com, Tel. 030/24381 • Fontanaarte, http://www.fontanaarte.com, Tel. 02/45121 • Franke, http://www.franke.it, Tel. 800/359359 • Fritz Hansen, http://www.fritzhansen.com, Tel. 02/49526135 • Ikea Italia Retail, http://www.ikea.it, Tel. 199/114646 • Fazzini, http://www.fazzinihome.com, Tel. 0331/263127 • Gorlini, http://www.gorlini.it, Tel. 0331/593000 • Kasthall, http://www.kasthall.it, Tel. 02/80500338 • Leukos Studio, http://www.leukosstudio.it, Tel. 347/4561108 • L’Opificio, lopificio.it, Tel. 011/8196296 • Modulnova, http://www.modulnova.it, Tel. 0434/425425 • Nude Glass, eu.nudeglass.com • Plinio Il Giovane, http://www.plinioilgiovane.com, Tel. 02/5519 0210 • Remuzzi Marmi, http://www.remuzzimarmi.it, Tel. 035/341044 • Rimadesio, http://www.rimadesio.it, Tel. 0362/3171 • Whirlpool, http://www.whirlpool.it, Tel. 848/580480 • Zucchetti Kos, http://www.zucchettikos.it
Progetto: arch. Stefania Martinelli-Studio Mac, Milano, arch. Corinna Cappa, Milano – http://www.macmilano.it,
http://www.cappavenco.com; responsabile cantiere: geom. Corrado Cannatà
Foto: Claudio Tajoli
Styling: Fulvia Carmagnini
Tratto da Cose di Casa numero di settembre 2020
Case con pareti colorate
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