La cornice d’epoca di un edificio dell’800 nell’hinterland torinese inquadra un moderno appartamento all’ultimo piano, sotto le falde inclinate del tetto: gli spazi sono stati ristrutturati e riprogettati con soluzioni architettoniche molto attuali. A partire da una pianta irregolare, che segue l’andamento non rettilineo della strade circostanti, gli interni sono stati organizzati con un lay-out più funzionale: collegamenti agili e fluidi tra gli ambienti, spazi permeabili, cucina separata ma a vista grazie a una parete vetrata a tutta altezza che sostituisce il preesistente tramezzo; nel disimpegno una controsoffittatura scenografica modifica la percezione degli spazi.
L’intervento radicale è stata anche l’occasione per migliorare la coibentazione del vecchio edificio: ciò è stato possibile tramite il rinnovamento totale degli impianti tecnici e la realizzazione di un “cappotto” interno in pannelli di fibre di legno che ha ottimizzato l’efficienza energetica e il comfort termico degli ambienti; anche l’isolamento della copertura è stato completamente rifatto. Bianco e toni neutri sono protagonisti quasi ovunque, dal living alle camere; qua e là, però, l’essenzialità delle finiture lascia spazio a suggestioni decorative ben integrate nell’insieme: dalle pitture murali effetto stucco, che evidenziano solo alcune porzioni di pareti, al parquet in rovere trattato con oli e cere naturali.
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- In soggiorno la zona conversazione è tutta in chiaroscuro, sobria, con geometrie ben definite, riscaldata dalla calda tonalità del parquet in rovere trattato a olio e a cera. I due divani rivestiti in pelle sono disposti ad angolo intorno a una composizione modulare a parete realizzata su disegno che integra la zona tv e anche la postazione studio. Quest’ultima è arredata con alcuni pezzi di Kartell: la sedia Louis Ghost di Philippe Starck, la lampada Bourgie di Laviani e la cassettiera su ruote Mobil. A parete, i contenitori pensili in laccato bianco opaco si mimetizzano sullo sfondo.
- Nella zona pranzo, il tavolo rettangolare in laccato nero lucido è illuminato dalla lampada a braccio, orientabile ed estensibile, Tolomeo Mega di Artemide; le sedie bianche sono di Kartell. Per la tinteggiatura delle pareti sono state impiegate pitture all’acqua di Sikkens.
- In cucina la composizione si sviluppa su tre pareti, che si intersecano in modo non perpendicolare. I mobili sono in laccato bianco opaco; la base con il lavello a doppia vasca integrato nel top è illuminata dalla lampada Tolomeo Micro di Artemide.
Per risolvere al meglio l’arredo e utilizzare basi con vani standard, ortogonali, per quanto realizzati su disegno, è stata costruita nella zona angolare una struttura in cartongesso, con una nicchia portaoggetti ritagliata nel mezzo, che regolarizza lo spazio.
Prima della ristrutturazione i due ambienti erano separati da un tradizionale tramezzo in muratura che integrava una porta scorrevole interno muro; con la nuova distribuzione si è optato invece per una soluzione che garantisse una maggiore permeabilità visiva, tra le due funzioni adiacenti. Demolita completamente la parete divisoria, è stata quindi realizzata al suo posto una vetrata a tutta altezza che segue l’andamento della copertura inclinata e che integra anche l’infisso.
Come è fatta
La struttura, che copre una superficie totale di circa 11 mq, è stata realizzata direttamente in opera, mantenendo l’esatta posizione del preesistente tramezzo. Una scelta dovuta anche alla presenza di un tirante in acciaio con funzione strutturale teso a circa 220 cm di altezza tra i due muri perimetrali: questo è stato conservato ed è ora inglobato nel nuovo serramento, tanto da risultare completamente mimetizzato. Il controtelaio della vetrata è saldato ai muri e al soffitto; le parti accessorie che formano la scansione interna sono in ferro, verniciato antiruggine e smaltato a mano. Le parti vetrate sono in cristallo stratificato, trasparente ed extrachiaro: la composizione è formata da 5 lastre vetrate alte 220 cm, di cui 4 fisse e 1 con apertura a battente. L’intervento ha comportato anche il rifacimento della pavimentazione – sia in cucina sia nel living – per uniformare le superfici ed evitare dislivelli nella zona in cui è stata rimossa la parete.
Le fasi dei lavori
- L’area notte dell’abitazione, sopraelevata rispetto al living, risulta nettamente separata e indipendente. Il corridoio, già esistente, è stato ridimensionato: non soltanto in altezza con la controsoffittatura, ma anche in larghezza, per lasciare più spazio all’adiacente camera dei ragazzi. Sulla stessa linea la parete del bagno: pannelli in vetro acidato sostituiscono completamente la muratura lasciando filtrare la luce proveniente dalla finestra del corridoio.
- La camera matrimoniale è introdotta dall’ampio antibagno che svolge anche la funzione di guardaroba e spogliatoio: il rivestimento uniforme del parquet in rovere contribuisce a integrare i due spazi. Sui toni neutri dell’arredo risalta la pittura decorativa di colore più intenso, che valorizza la parete dietro il letto.
Già in origine l’appartamento si sviluppava su due livelli in quanto era stato ricavato dall’accorpamento di due unità immobiliari in passato indipendenti: appartengono a due corpi di fabbrica distinti che seguono l’andamento digradante della strada. La quota del soggiorno e quella del corridoio, che distribuisce le camere e il bagno, differiscono quindi di circa 50 cm: il dislivello è stato colmato da quattro gradini alti circa 15 cm ciascuno.
Nella zona di passaggio, per riproporzionare l’altezza elevata dei soffitti è stata realizzata una serie di ribassamenti in scala: queste controsoffittature modulari determinano altezze che variano tra i 280 cm e i 244 cm (nel punto più basso). Il risultato è una successione di tagli in gradazione, che formano una sorta di profilo a onda, enfatizzato
dal sistema di illuminazione integrato. Quest’ultimo è costituito da faretti a led incassati nei pannelli del controsoffitto e da tubi fluorescenti al neon che, installati nelle intercapedini tra un ribassamento e l’altro, creano particolari effetti luminosi; amplificati anche dalla finitura decorativa color giallo oro di queste porzioni di soffitto ribassato.
- In fondo al corridoio della zona notte un antibagno passante, ottenuto grazie a una divisione in muratura di nuova costruzione, introduce la camera matrimoniale creando una zona di passaggio accogliente, ampliata dallo specchio che funge da sfondo prospettico. Nel bagno adiacente la camera matrimoniale, è installato nella zona d’ingresso il lavabo asimmetrico Alveo 1 di Antonio Lupi, fissato alla quinta in muratura che gli fa da cornice. Il miscelatore a parete è di Bongio, lo specchio François Ghost di Kartell. La lampada a sospensione centrale è Brera di Flos.
Il bagno è a uso della camera matrimoniale, ma vi si accede senza doverla attraversare. Al suo interno è stato creato un filtro passante tra la stanza e la zona con i sanitari: ciò è stato possibile costruendo un setto in muratura che assolve diverse funzioni e diventa anche un elemento fortemente caratterizzante.
Questa struttura in muratura è stata costruita in fase di ristrutturazione e concepita come una quinta che divide i due spazi, con un’interruzione che risulta però soltanto parziale. Per ottenere quest’effetto il setto non arriva a tutta altezza (è alto circa 220 cm) ed è inoltre scostato dal muro su entrambi i lati: la luce può così filtrare da una parte all’altra dell’ambiente, illuminando anche la zona con doccia e sanitari che è priva di aperture. Con spessore di circa 10 cm, la quinta serve anche come punto d’appoggio per il lavabo sospeso; la muratura è evidenziata da una tinteggiatura color grigio scuro ottenuta con una pittura decorativa ad acqua che ha anche il quarzo tra i suoi componenti.
L’abitazione di circa 95 mq, in un edificio storico, ha la particolare caratteristica di avere la pianta lunga e stretta e i quattro muri perimetrali non rettilinei: i due corti sono obliqui, con differenti inclinazioni, quelli lunghi sono leggermente convergenti; un muro di spina attraversa inoltre la casa, tra la zona giorno e la parte notte. Nonostante questi vincoli strutturali, la distribuzione non è stata condizionata in modo particolare e ogni ambiente è stato sfruttato al massimo adottando opportune soluzioni specifiche.
Una cucina irregolare è stata ricavata all’estremità della zona giorno, in un locale a pianta trapezoidale, con un angolo acuto e uno ottuso, entrambi “risolti” con due elementi realizzati ex novo in cartongesso. La composizione è a vista grazie alla parete divisoria vetrata.
La zona notte sopraelevata, a una quota di 50 cm circa rispetto al living, è introdotta da un corridoio che distribuisce la stanza dei ragazzi e la camera matrimoniale. Un particolare “incastro” tra i due ambienti ha permesso di ottenere – al centro – uno spazio di risulta nel quale è stato ricavato il secondo bagno.
I bagni sono due, la camera matrimoniale ha un ambiente di servizio dedicato, mentre il bagno cieco riceve comunque luce grazie alla parete in vetro acidato che lo divide dal corridoio della zona notte.