Contenuti trattati
La mansarda ristrutturata di 85 mq, in precedenza non abitabile, è stata adeguata alla normativa e ridivisa per venire incontro alle esigenze dei giovani proprietari che si preparano all’arrivo del primo figlio. Il progetto ha dovuto tenere conto di alcuni vincoli estetici e architettonici, dal momento che si tratta di un edificio storico dei primi del ‘900, a Monza, nella zona della Villa Reale. Così come si è dovuto tener conto della presenza di elementi strutturali ineliminabili che hanno condizionato la definizione del layout. Nonostante il soffitto sia inclinato in tutte le stanze, a causa della pendenza della falda, le altezze non scendono mai sotto i 140-150 cm lungo le pareti perimetrali e sono elevate nei punti di colmo: quindi gli ambienti giorno, la camera e i vani di servizio risultano ovunque confortevoli. La palette cromatica esclude categoricamente le tinte troppo vivaci, puntando su toni soft come l’azzurro, il verde, il malva e il rovere naturale che legano tra loro le diverse aree funzionali della casa. Dalla cucina al mobile passante del living, sono numerosi gli arredi realizzati su disegno da una falegnameria artigianale.
Foto
Il progetto
L’intervento non ha riguardato soltanto la mansarda ristrutturata di 85 mq, ma l’intero edificio di tre piani. Poiché la copertura a falde – tutta in legno – era deteriorata, il fabbricato è stato scoperchiato e la struttura rifatta, nello stesso materiale e senza sopraelevazioni realizzando contestualmente uno strato di isolamento esterno per un’adeguata coibentazione. Nel recupero del sottotetto (il riferimento normativo è la L. regionale della Lombardia, 12/2005), la distribuzione interna è stata ripensata tenendo come punti fermi solo i muri portanti e i pilastri. Nella mansarda ristrutturata sono stati rinnovati anche tutti gli impianti: elettrico, idraulico e termico.
- L’ingresso dal vano scala condominiale è chiuso su se stesso, concepito come un filtro che divide la zona giorno dal disimpegno e dalla camera. Il muro di fronte all’entrata è portante e non poteva essere eliminato; è stato quindi sfruttato per appoggiare un armadio su misura.
- Nel soggiorno della mansarda ristrutturata tre pareti, ribassate dagli spioventi del tetto sono comunque sufficientemente alte per inserire i divani nel sottofinestra delle due cappuccine e il pianoforte sul lato cieco, appoggiato al muro di spina.
- Nella camera matrimoniale e in tutta la casa, l’altezza delle pareti perimetrali sotto lo spiovente non scende mai sotto i 150 cm e sono quindi tutte pienamente sfruttabili.
- Un disimpegno passante, attrezzato sul lato più profondo con armadi, introduce la camera matrimoniale, completa di bagno en suite e di cabina armadio e organizzata con uno spazio per il bambino in arrivo. La superficie totale della zona notte, delimitata dal muro di spina, è di circa 28 mq.
- Il bagno degli ospiti è attrezzato anche con una zona lavanderia. Per disimpegnarlo dalla cucina, è preceduto da un antibagno dove sono installati solo il lavabo e il radiatore.
- Nel setto murario centrale, spesso circa 50 cm, che divide la cucina-pranzo dal living sono alloggiate e nascoste le colonne degli impianti condominiali che salgono dai piani inferiori.
Valorizzare il sottotetto
Nella zona giorno, tra cucina-area conviviale e living, una divisione parziale sottolinea la fluidità degli ambienti e valorizza le caratteristiche architettoniche della mansarda ristrutturata, in particolare i soffitti di altezze digradanti e gli abbaini pentagonali. Il blocco murario centrale, che racchiude le colonne degli impianti condominiali, è evidenziato dal rivestimento in carta da parati: il motivo decorativo è un pattern verde su fondo bianco che richiama uno dei colori dominanti della casa.
Abbaini sul modello originale nella mansarda ristrutturata
Gli ambienti della mansarda sono illuminati da questa tipologia di serramenti da tetto, detti anche “a cappuccina”. I loro volumi sono aggettanti rispetto alla linea dello spiovente del tetto e permettono quindi – a differenza dei lucernari che seguono l’inclinazione della falda – di montare gli infissi in posizione verticale. Gli abbaini spesso richiedono finestre di piccole dimensioni e di forme irregolari che devono essere realizzate su misura dal serramentista, con tempi di consegna anche lunghi. In quest’abitazione, all’interno di un edificio d’epoca, le cappuccine sono vincolate dalla Soprintendenza e quindi non hanno subito modifiche nella loro forma di pentagono irregolare con il timpano rivolto verso l’alto. Per ogni finestra, il vetro è unico e l’infisso si apre a bilico verticale, cioè con cerniere laterali centrali che consentono una rotazione a 360°, in modo da poter pulire comodamente il vetro su entrambe le facciate. Le parti interne sono state laccate in bianco per enfatizzare la luminosità delle stanze.
Il posto della culla
La metratura di oltre 20 mq della camera matrimoniale (esclusi bagno e cabina armadio) permette di ricavare all’interno anche spazi adeguati per il bambino in arrivo. Al momento, la culla da neonato è sistemata di fianco al letto, sotto una delle due cappuccine, e lascia un comodo passaggio largo oltre 60 cm. In un secondo momento però, quando il bambino sarà cresciuto e servirà un lettino, sul lato opposto della camera, verso il disimpegno, si potrà attrezzare con moduli contenitori l’ampia porzione lasciata libera.
L’illuminazione naturale nel bagno del sottotetto
Tutta la mansarda ristrutturata, come abbiamo visto, è illuminata dalle caratteristiche finestre a cappuccina che erano già presenti e sufficienti per garantire il rispetto dei rapporti aeroilluminanti prescritti dalla normativa. Soltanto nel bagno, in corrispondenza del box doccia, è stato aperto un nuovo lucernario sulla falda, che in questo punto della casa ha un’inclinazione minima; il posizionamento del serramento è stato progettato in fase di rifacimento della copertura del tetto.
Impianto a pavimento+scaldasalviette
Il nuovo impianto di riscaldamento, centralizzato per tutta la villetta, funziona con un sistema geotermico alimentato da una pompa di calore ad alta efficienza e basso consumo; questa riscalda l’acqua che circola nelle serpentine dei pannelli radianti a pavimento. Allo stesso circuito ad acqua sono collegati i radiatori d’arredo in acciaio: installati solo nei bagni, vengono utilizzati anche come scaldasalviette.
Progetto: arch. Elisabetta Pincherle, Milano, Tel. 02/34537075 – http://www.pincherlestudio.com
Direzione lavori: Eidos Architettura, Tregasio (Mb) – http://www.eidosarchitettura.com – Foto: Cristina Fiorentini
Tratto da Cose di Casa numero di aprile 2020