“mansarda” è ormai sinonimo di “sottotetto riqualificato ad abitazione”. E rappresenta un valido investimento economico. L’appartamento è frutto del recupero di due sottotetti, originariamente separati, raggiungibili tramite una scala comune. Il progetto accorpa le due unità e mantiene l’ultima porzione della rampa come scenografico ingresso alla casa. Nuovi divisori definiscono gli interni: tre locali più cucina e bagno. Tenendo conto della normativa, che impone allo spazio abitabile sotto la falda valori minimi per le altezze, uno studio attento dei volumi ha permesso di sfruttare le porzioni laterali, non incluse nella superficie vivibile, con soluzioni ottimali e di grande impatto. Da una parte una serie di armadiature per le varie stanze; dall’altra un nuovo terrazzino ritagliato nello spiovente e un locale lavanderia/ripostiglio.
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La versione di questo articolo che abbiamo pubblicato in precedenza, fino al 16 novembre 2018, riportava l’indicazione errata “progetto: Valeria Girardi”. Precisiamo che Valeria Girardi ha curato solo lo styling, cioè l’allestimento fotografico a corredo dell’articolo, mentre il progetto di recupero del sottotetto è dell’architetto Lauro Candia, come ora correttamente indicato al termine del servizio. Ci scusiamo con i diretti interessati e con i lettori.
Le altezze variabili e gli spazi spigolosi, che contraddistinguono un’abitazione in mansarda, sono armonizzati dal colore bianco della tinteggiatura che uniforma pareti e soffitti, integrando anche gli elementi strutturali (come le putrelle in ferro che hanno sostituito le travi in legno ammalorate). A scaldare gli interni ci pensa il parquet in listoncini di rovere. La naturalezza del legno a terra è dovuta alla finitura a olio che esalta la texture del materiale, lasciando la superficie originale a poro aperto (senza creare un film occlusivo). Della stessa essenza gli zoccolini.
- Sotto la falda, al salotto è riservata una zona intima: l’irregolarità del volume è risolta con una libreria a giorno bassa e pochi altri pezzi singoli, proporzionati tra loro. Benché non molto ampia, la mansarda è accogliente. Progettata utilizzando ogni spazio possibile, trova nella luce, che conferisce maggior ampiezza visiva agli ambienti, un valore aggunto. Oltre al divano, l’angolo conversazione si compone di quattro pezzi fondamentali, tutti di Calligaris. L’avvolgente poltroncina Electa, girevole a 360°, disponibile in tessuto e in pelle, misura L 89 x P 78 x H 89 cm; il tavolino Island, di forma triangolare, in laccato, misura 90 x 90 x H 35 cm; la libreria bassa autoportante Division, in mdf con contenitori/divisori in alluminio colorati, misura L 98,5 x P 30 x H 100,5 cm e la lampada da terra Allure, con diffusore conico in tessuto e struttuta in metallo che misura 38 x 38 xH 150 cm.
- In perfetta asse con la parete vetrata del balcone per sfruttarne l’affaccio sull’esterno, la zona pranzo è un angolo fresco e luminoso. Merito dell’abbinamento tra il tavolo in vetro (ovale che asseconda la forma dello spazio) e le sedute vestite con coprisedia in tessuto bianco: un mix di assoluta leggerezza visiva.
Anche per l’abitabilità della mansarda, luce e aerazione naturali sono indispensabili, con parametri fissati dalle normative locali (Regolamento igiene edilizia). Spesso, come nel caso di questo progetto, nei recuperi ai fini abitativi dei sottotetti è necessario realizzare delle aperture nelle falde per ricavare nuove finestre. Con molti benefici rispetto a quelle verticali. L’inserimento di una finestra per tetti, infatti, consente di raggiungere i minimi valori di aeroilluminazione richiesti dalla normativa senza abbondare con le dimensioni. La luce zenitale penetra maggiormente negli spazi, illuminando meglio, anche perché risente solo in minima parte dell’orientamento della casa. Grazie all’imbotte (la superficie interna di un arco o di una volta) interno dell’apertura, la luce si distribuisce meglio negli ambienti. Oggi esistono modelli che movimentano in autonomia anche i sistemi oscuranti, garantendo grande comfort.
- La composizione cucina è un modello di produzione. Sono stati utilizzati, infatti, moduli standard, accostati secondo una logica di funzionalità ergonomica e in base alle misure delle pareti. Solo il top è su misura, come solitamente avviene per ogni cucina. Questo ha permesso di allineare la composizione alla lunghezza del muro. Dove possibile, il recupero ha preservato i tratti originari della struttura per salvaguardare il fascino tipico della mansarda. Volumi irregolari compresi.
- Per via della copertura inclinata, le pareti non possono essere arredate anche in verticale. L’assenza di pensili è compensata dalla lunghezza totale della composizione ad angolo. E la cappa è un particolare modello salvaspazio con supporto inclinato che si installa direttamente al muro e non richiede un mobile. Essendo filtrante, non necessita di collegamento alla canna di aspirazione.
- La cucina è “abitabile”: l’ambiente misura 13 mq, tanto rispetto al totale della casa, ma in questo modo è stata ricavata un’ariosa zona pranzo. Il tavolo in cucina, è vicino alla balaustra che affaccia sulla scala.
- Per la zona studio e per completare l’angolo notte, una serie di arredi e complementi Calligaris: lo scrittoio Match, con struttura in finitura coprente e piano impiallacciato, misura L 130 x P 65 x H 75 cm; la sedia imbottita Claire, dalla spalliera curvata e struttura in massello, misura L 52 x P 55 x H 79 cm; la lampada da tavolo Baku, che fornisce luce diretta e diffusa, in foglio di metallo curvato e verniciato che misura L 30 x P 19 x H 40 cm. Di fianco al letto: il tavolino Tender, in metallo verniciato con passacavi integrato, misura Ø 40 x H 55 cm e la lampada Evo, per la luce diretta, in un unico foglio di metallo curvato e verniciato opaco, effetto soft touch che misura 21 x 21 x H 27 cm.
- Uno scrittoio leggero in legno, lineare, ispirato al design scandinavo è perfetto abbinato a una seduta imbottita. Con alzatina e vano portaoggetti, è sufficiente per l’angolo studio essenziale in camera da letto.
- Per il bagno si è puntato sulla capacità decorativa dei materiali di pregio: con il marmo di Carrara si sono potute rivestire ampie superfici, coordinando così vasca e pareti. Per il pavimento invece, si è optato per ampie lastre di gres porcellanato effetto cemento: più pratiche e ugualmente d’impatto, grazie alla finitura lappata della superficie e al maxi formato quadrato che ne esalta la peculiarità. Nell’insieme spicca la trave d’appoggio della falda che delimita fisicamente lo spazio “non computabile” ai fini della superficie abitabile.
Progetto: architetto Lauro Candia
Styling: Valeria Girardi
Foto: Claudio Tajoli