Loft: una casa sottotetto a doppia altezza

In un ex spazio produttivo risalente agli anni '50 è stata ricavata un'abitazione di tendenza su due livelli. Ambienti aperti, grandi vetrate, strutture portanti lasciate a vista convivono con arredi minimal e high-tech.

Silvia Scognamiglio
A cura di Silvia Scognamiglio, Architetto Francesco Brambilla, Fotografo Adriano Pecchio
Pubblicato il 01/05/2017Aggiornato il 11/08/2022

Era, in origine, un atelier di falegnameria in un’ex area produttiva lombarda, con tutte le caratteristiche architettoniche di un laboratorio che si affacciava su una corte con altre botteghe artigianali e magazzini. La ristrutturazione, seguita da un cambio di destinazione d’uso, non ha modificato la sagoma dell’edificio, caratterizzzato dalla copertura a falda in legno, ma ha trasformato questo spazio in un confortevole loft di concezione contemporanea. Le altezze elevate hanno consentito di recuperare anche il sottotetto, realizzando un secondo livello soppalcato, suddiviso in due zone ben distinte. Il progetto aderisce perfettamente al contesto esistente e ai tratti peculiari del loft: un concept abitativo, architettonico e stilistico che ha permesso, negli ultimi decenni, di riconvertire tanti spazi ex industriali nei centri urbani. Valorizzando in questo caso il piano d’ingresso, il suo punto di forza, illuminato da grandi vetrate a doppia altezza, ora organizzato come un grande open space che ospita la grande zona giorno, cucina e servizi. Le diverse aree funzionali sono definite dalla posizione degli arredi e dai ribassamenti del soffitto in corrispondenza delle zone soppalcate, dove sono stati ricavati gli ambienti notte. La casa è votata alla massima sobrietà con soluzioni su misura e colori in prevalenza chiari: nel living sono state privilegiate linee pulite e strutture rettilinee che sottolineano e assecondano la forma della pianta.

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cucina

  • Nell’open space del piano terra, l’area della cucina è scandita da linee parallele che percorrono l’ambiente in senso longitudinale: la rampa della scala, la passerella sospesa del soppalco, l’isola centrale in laccato bianco opaco che ospita una zona pranzo per 8-9 persone, lavello e piano cottura. E, infine, il bancone snack in legno che, accostato alla vetrata, segue l’andamento del pilastro. Sulla parete di fondo si disegnano due rettangoli incassati: la porta filomuro dell’antibagno-lavanderia e l’office con le colonne frigo e forno. Le parti in ferro della scala e le altre strutture portanti sono state realizzate su disegno dalla ditta Zoia.

soggiorno-tv

  • Nella zona giorno, il piano in mdf laccato bianco opaco su cui è appoggiata la tv forma un ideale proseguimento della pedana-mobile contenitore sull’altro lato della parete. Il divano, che dà le spalle alla zona pranzo, è caratterizzato da linee squadrate e morbide allo stesso tempo ed è rivestito in tessuto di cotone; lo completa un pouf coordinato che può servire anche come pratico piano d’appoggio. In alternativa alle tradizionali sospensioni o plafoniere,  l’illuminazione delle diverse aree funzionali della zona giorno è ottenuta grazie a sottilissimi tagli nei controsoffitti, all’interno dei quali sono incassate barre a led. Molto più che luci, queste strisce sono interpretate nel progetto come elementi architettonici che sottolineano la forma dell’ambiente e ne evidenziano i punti chiave. Uno strip led è installato anche a parete, nell’incavo del corrimano in ferro della scala.

idea di progetto

La scala a giorno: estetica & sicurezza

La rampa che collega il piano terra con il livello superiore è formata da gradini a giorno (cioè con alzata libera): fissati a sbalzo nel muro perimetrale in mattoni pieni, sono costituiti da mensole in ferro rivestite da pedate in rovere. I primi due scalini sono sostituiti da una pedana d’arredo in laccato bianco opaco che, estesa per tutta la lunghezza della parete, integra cassetti e vani contenitori; in cima, gli ultimi due gradini sono disposti a 90° rispetto al resto della scala.   zona-pranzo

scalaCosa dice la normativa:
privilegiando l’effetto estetico, la scala prevede solo un corrimano lungo la parete laterale, ma nessun parapetto dall’altra parte, sul lato destro. Nel progetto presentato a fianco, proponiamo un’alternativa: una rampa a giorno dello stesso tipo sempre addossata al muro, protetta però anche sull’altro lato da un parapetto; questo è formato da un piatto superiore e da uno inferiore, con una chiusura verticale realizzata con bacchette di sezione circolare (Ø 1 cm), distanziate tra loro di 10 cm: tutto in metallo verniciato bianco. Quando si costruisce una scala interna tra due piani di un’abitazione, il punto di riferimento normativo con i requisiti da rispettare è fornito dai Regolamenti edilizio e d’igiene del Comune in cui si trova l’immobile. Secondo la legislazione nazionale (DM n. 236 del 14 giugno, 1989 e L. 13/1989) che comprende tutte le tipologie di edifici, il parapetto della rampa deve avere un’altezza non inferiore a 110 cm e, con il disegno e i materiali impiegati, deve garantire l’inattraversabilità di una sfera di 10 cm di diametro; sono condizioni necessarie per consentire piena sicurezza a chi la percorre, bambini compresi. zona-pranzo-piano-lavoro

  • Quasi sei metri separano il piano d’ingresso dell’abitazione dalla linea di colmo del tetto, ma quasi tutti i soffitti sono comunque molto alti, anche alla base della copertura a spiovente. Questo slancio verticale, che caratterizza gli ambienti del loft, assume particolare evidenza nella zona centrale della cucina, dove il volume non è stato soppalcato ma lasciato altezza. È attraversato soltanto dalla passerella sospesa che offre un affaccio suggestivo sullo spazio sottostante, con vista dall’alto sui due banconi paralleli. Gli spazi giorno si sviluppano su quote leggermente differenziate: dalla zona pranzo si accede infatti alla cucina scendendo un gradino. Tale dislivello ha permesso di disporre di altezze diverse nella parte del bancone utilizzata come tavolo da pranzo (75 cm) e in quella che funge da piano di lavoro (90 cm). Lo stacco tra le due aree è evidenziato anche dal cambio di rivestimento a terra: dal parquet di rovere spazzolato alle piastrelle in gres porcellanato grigio effetto pietra, di più facile manutenzione, ideale nella zona operativa.

piano-cottura

  • Le aperture del soggiorno sono tutte concentrate sul lato lungo della casa che si affaccia sul cortile, mentre quello opposto è cieco. Per assicurare il rispetto dei rapporti aeroilluminanti, si è scelto quindi di installare vetrate di grandi dimensioni alte circa 370 cm, che raggiungono quasi il livello della copertura: in parte fisse e in parte apribili, hanno i profili in alluminio verniciato bianco (sono di Schüco). Per aumentare la luminosità del piano terra e di quello superiore sono stati inoltre installati dei lucernari sulla parte della falda esposta a Sud, così da poter fruire anche della luce zenitale.  Il bancone e gli altri mobili della cucina sono in mdf laccato, realizzati su disegno dal falegname; il piano di lavoro è in laminato bianco con finitura ruvida; le sedie sono di Midj. Nell’isola, la vasca incassata del lavello e il rubinetto con doccetta estraibile sono di Franke, il piano cottura a induzione di Elecrolux, di Elica la cappa a cilindro in acciaio. A terra, le lastre in gres, di formato 60 x 120 cm sono le Brooklyn Multigrey di Marazzi.tetto
  • Gli ambienti dell’abitazione giocano la loro armonia sull’accostamento di poche tonalità che amplificano la luminosità complessiva. Offrono inoltre uno studiato richiamo agli elementi naturali: ci sono il marrone chiaro del legno utilizzato per strutture e finiture, il grigio dei rivestimenti in gres, il bianco delle pareti e dei serramenti. Questa palette “neutra” mette in risalto il verde del giardino esterno mentre, all’interno, i tratti architettonici prevalgono sulla componente d’arredo che si limita a scelte essenziali, senza aggiunta di accessori o decori. All’estremità della passerella, illuminata da due lucernari che si aprono nello spazio tra un travetto e l’altro, una porta a battente filomuro dà accesso alla camera matrimoniale: questa occupa uno dei due blocchi che compongono il piano soppalcato. Dalla parte opposta si trova invece l’ambiente studio. La passerella sospesa che attraversa in lunghezza il volume del loft è concepita come un vero e proprio ponte che collega tra loro, alle estremità opposte, i due ambienti del livello soppalcato. La struttura, lunga circa 6 metri e larga un metro, è sostenuta da una putrella portante in ferro verniciato bianco.Con sezione ad H, è inserita in senso trasversale a metà della passerella, incassata ai due lati nelle due paretiperimetrali di elevato spessore. Il piano di calpestio del passaggio è rivestito in rovere, mentre il parapetto in acciaio – alto 110 cm – è protetto da tiranti orizzontali nello stesso materiale. camera-matrimoniale
  • La camera matrimoniale è illuminata dalla piccola apertura che si affaccia sul cortile e da un lucernario ritagliato sulla falda inclinata (tutte le finestre da tetto, dotate di sistema oscurante, sono di Velux). Il letto, realizzato su disegno in mdf laccato, comprende nella struttura anche la testiera orizzontale che fa da sfondo ai comodini nella stessa finitura. Anche la scritta “Smile” in legno grezzo è stata realizzata artigianalmente dal falegname.

idea di progetto

 
Abitare il sottotetto

Gli interventi per il recupero sono regolamentati da leggi regionali che prescrivono i requisiti minimi da rispettare perché i locali siano abitabili (altezze, rapporti aeroilluminanti, regole igienico-sanitarie). In questo caso il punto di riferimento è la legge 12/2005 della Lombardia, la regione in cui si trova l’immobile). Per seguire la norma, l’altezza minima media deve essere di 240 cm, qui facilmente raggiunta in tutti gli ambienti ricavati sotto la copertura, compreso il bagno.

Senza variazioni alla sagoma originale e senza modificare le altezze e l’inclinazione delle falde, la struttura portante della copertura è stata rifatta. È ora formata da travi, travetti e assito in legno di abete; travetti speciali di forma “a boomerang”, con spessore maggiore rispetto agli altri, sono disposti a intervalli regolari in sostituzione delle classiche capriate. Il legno grezzo è stato verniciato con uno smalto all’acqua molto diluito che, posato in più mani, forma sulle superfici una sorta di velatura. In fase di ristrutturazione è stato realizzato sul tetto anche un nuovo sistema di isolamento termoacustico esterno, impiegando pannelli in fibra di legno da 14 cm. Altra aggiunta sono stati i lucernari sulla falda, aperti per aumentare la luminosità degli ambienti al livello sopraelevato.

bagno-lavandino-1-e1660230478318

  • Al piano superiore è stato ricavato un secondo ambiente di servizio, collegato con uno spazio aperto adibito a studio-camera degli ospiti. All’interno del bagno, i diversi elementi sono stati disposti in modo da assecondare l’inclinazione dello spiovente: il box doccia è installato nella zona di colmo, il lavabo e i sanitari nella parte del locale in cui le pareti si abbassano maggiormente; stesso andamento segue il rivestimento, posato a diverse altezze secondo le esigenze di protezione dall’acqua. Nel bagno i rivestimenti a parete e a pavimento sono formati da piastrelle rettangolari in gres porcellanato lucido effetto pietra levigata e appartengono alla serie Pietra di Vals di Ceramiche Keope. Il lavabo, appoggiato sul mobile sospeso, è di Ceramica Globo, il rubinetto da parete è il modello Light di Paffoni. Il box doccia vetrato è di Vismara Vetro, il piatto in acciaio smaltato bianco è di Kaldewei. Lo sgabello contenitore in betulla, è Molger di Ikea. bagno-doccia
  • L’ampia cabina doccia rettangolare che sfrutta la posizione d’angolo, è delimitata da due pareti e da due pannelli in vetro temperato trasparente con profili in acciaio quasi invisibili. Il piatto in acciaio smaltato è incassato a pavimento: pur avendo uno spessore di circa 4 cm, arriva perfettamente a filo del rivestimento in gres. Le differenze di spessori tra gli elementi sono infatti annullate dalla presenza – sotto le piastrelle, ma non sotto il piatto doccia – dei pannelli radianti dell’impianto di riscaldamento che rialzano la quota del pavimento.
Il progetto

La pianta del loft si sviluppa in lunghezza, anche se il volume dell’abitazione sfrutta al massimo le altezze grazie a un secondo livello, accessibile dalla scala che parte dal soggiorno. Al piano terra, che ha una superficie di circa 77 mq, sono stati sistemati in successione il soggiorno, la zona pranzo e la cucina senza interporre elementi divisori in muratura. Il piano superiore ha dimensioni più contenute, circa 48 mq, ed è occupato dagli ambienti privati della casa: la camera matrimoniale e lo studio (che si può trasformare in camera per gli ospiti) con bagno annesso. La ristrutturazione ha anche migliorato l’isolamento dell’edificio con la realizzazione del “cappotto” in lana di roccia ad alta densità sulla facciata e di un vespaio aerato per proteggere gli ambienti dall’umidità.

piano terra

  • Dal piano terra, organizzato come open space, parte la scala di nuova realizzazione che collega i due livelli della casa: è addossata alla parete perimetrale e corre parallela alla passerella sospesa, formando all’arrivo un angolo retto con gli ultimi gradini. La zona centrale dell’ambiente è a doppia altezza, mentre le due estremità sono ribassate dalla soletta del piano superiore.
  • L’ingresso è preceduto da una corte di forma rettangolare; allestita come un piccolo giardino interno con prato e fioriere, è accessibile anche alle altre unità immobiliari che fanno parte del complesso ristrutturato.
  • Il bagno, che si apre in fondo  alla cucina, è l’unico ambiente indipendente del piano d’ingresso. Per disimpegnarlo adeguatamente dalla zona cottura, è preceduto  – come richiesto dalla normativa – da un antibagno che è stato attrezzato come lavanderia.

sottotetto

  • Al livello sottotetto la scala porta a un pianerottolo che precede lo spazio aperto adibito, in base alle necessità, a studio o a camera da letto per gli ospiti.
  • Il bagno è stato ritagliato all’interno dello studio, in posizione d’angolo e sotto lo spiovente del tetto. Lo spazio, di circa 5,5 mq, è stato attrezzato su tre lati.
  • Il livello soppalcato “è sdoppiato” in due ambienti, sistemati all’estremità opposte della pianta e collegati da una passerella che si affaccia sulla cucina sottostante.
  • La luce naturale filtra negli ambienti attraverso le finestre che guardano il cortile, le portefinestre con vetrate a doppia altezza e le finestre da tetto, installate in falda e orientate sul lato opposto a quello su cui si affacciano tutte le altre aperture.
I frangisole

La facciata principale dell’edificio, quella su cui si aprono le grandi vetrate, è preceduta da una zona pavimentata in pietra naturale. A delimitare questa striscia di passaggio tra l’esterno e l’interno, protetta in alto dalla falda sporgente del tetto, ci sono quattro grandi pannelli a tutta altezza in lamiera striata. Sono stati posizionati in corrispondenza delle vetrate, schermano dalla luce troppo intensa e svolgono allo stesso tempo la funzione di frangisole e frangivista, così da garantire la necessaria privacy. Ciascuno di questi elementi è alto 450 cm e largo 120 cm: un binario a terra consente di variare le posizioni in base alla necessità del momento.esterno

Progetto: arch. Francesco Brambilla, Lissone (Mb), Tel. 039/480675, http://www.bbaa.it; geom. Stefano Monguzzi, stefano.monguzzi@gmail.com
Foto: Adriano Pecchio

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