Contenuti trattati
All’ultimo piano di un edificio d’epoca, la mansarda ristrutturata ha cambiato la distribuzione interna. Partendo dall’idea originaria di open space, il progetto si è orientato su un layout che tiene conto delle esigenze di una famiglia di quattro persone, genitori e due figlie adolescenti. Tutto ruota attorno ai terrazzi centrali che, come dei patii interni, con grandi vetrate scorrevoli illuminano i diversi ambienti della mansarda ristrutturata e li rendono comunicanti. I soffitti sono ovunque alti e la struttura della copertura con travi a vista è alleggerita dalla pittura in bianco: tale finitura – intervallata da decise note di grigio – è il filo conduttore cromatico di tutto il sottotetto.
Foto mansarda di 135 mq ristrutturata
Il progetto di ristrutturazione
Nella mansarda ristrutturata – in precedenza rinnovata con un intervento che ha previsto anche la realizzazione dei due terrazzini centrali – il nuovo progetto ha riguardato le modifiche alla distribuzione interna e ha comportato inoltre il rinnovamento di serramenti e impianti. La superficie disponibile, circa 135 mq cui si aggiungono 17 mq all’aperto, è ora equamente suddivisa tra zona giorno e parte notte della casa. Quest’ultima si sviluppa a destra e a sinistra dello stretto corridoio centrale che parte dal living: su questo si aprono la camera matrimoniale, le due singole e il bagno. Anche grazie alla presenza dei terrazzi a tasca e dei lucernari sul tetto, l’esposizione degli ambienti della mansarda ristrutturata è multipla, con un’ottima illuminazione nelle diverse ore della giornata.
L’impronta open space – dalla quale era partita tutto l’intervento – si esprime al meglio nella zona giorno: un grande rettangolo diviso al centro solo dal volume passante del camino. Il bianco, declinato in diverse sfumature, uniforma completamente l’ambiente, dalle travi del soffitto alle pareti e ai serramenti filomuro, fino al pavimento in rovere sbiancato.
Camino passante
Al centro della zona giorno, in corrispondenza della linea di colmo del tetto e dell’ingresso, è stata realizzata una struttura divisoria larga 150 cm e profonda 50 cm rivestita in lamiera grezza ossidata effetto Corten. Verso il living, il volume integra nella parte superiore il televisore incassato in nicchia e due faretti ai lati; nella parte inferiore sul basamento, sempre rivestito in lamiera, poggia il focolare del camino passante: è una piastra in acciaio spazzolato che si prolunga a C con una spalla laterale e con un piano orizzontale. Si tratta di un modello a bioetanolo, molto più semplice da installare di quelli a legna. Alimentato da un combustibile eco che non produce emissioni inquinanti, non richiede l’installazione della canna fumaria (in questo caso la colonna rivestita in lamiera che sale al soffitto e avvolge la trave della copertura ha solo una funzione estetica.
Alla cucina è stato riservato un ambiente indipendente, chiuso da una doppia porta scorrevole che lo divide dalla zona pranzo del living. La luce filtra sia di lato, dalla finestra, sia dall’alto tramite un lucernario.
Lavello, tutt’uno con il piano
Il top della cucina, l’alzatina e la vasca integrata del lavello sono realizzati con un innovativo materiale – il Silestone® – composto in altissima percentuale da quarzo naturale (oltre il 90%). Molto stabile e resistente, permette di ottenere superfici continue, con fughe ridotte al minimo, e di scegliere tra un’ampia gamma di colori e texture che si adattano allo stile e alle tonalità dei mobili. Altro vantaggio è che il materiale, non poroso, non assorbe sostanze che spesso possono cadere sul piano della cucina (caffè, tè, aceto, limone…) e quindi non si macchia. A seconda del tipo d’impiego, le lastre sono disponibili in diverse misure e con spessori da 1,2 a 3 cm.
Nella mansarda ristrutturata le tre stanze della zona notte – matrimoniale e due singole – si distribuiscono a destra e a sinistra del corridoio lungo e stretto. Gli affacci sui terrazzini aprono gli ambienti verso l’esterno, amplificandone la luminosità e facendoli anche apparire più grandi. Si aggiunge l’ariosità dei volumi, al quale contribuiscono le finiture total white e le notevoli altezze della copertura inclinata che nel punto di colmo supera i 350 cm.
Vetrate come pareti
Ciascuno dei terrazzi della mansarda ristrutturata ha uno dei lati corti affacciato all’esterno tramite un parapetto in cemento, gli altri tre quasi interamente chiusi da vetrate, fisse e scorrevoli che collegano gli spazi all’aperto con i diversi ambienti. Per garantire massima luce ma anche un adeguato isolamento e comfort degli ambienti della mansarda ristrutturata sono stati impiegati modelli a taglio termico in alluminio verniciato bianco con vetrocamera. Le specchiature apribili con sistema alzante scorrevole (lunghe 300 cm ciascuna) si muovono su una monorotaia esterna e affiancano partizioni vetrate fisse centrali. Il telaio incassato a filo pavimento agevola gli spostamenti tra interno ed esterno, garantendo continuità senza ostacoli nella soglia. Le lavorazioni sul binario garantiscono il drenaggio dell’acqua piovana; la schermatura solare a rullo interna ripara dall’eccessivo irraggiamento. Una pratica maniglietta esterna permette infine una movimentazione agevole dell’anta anche da fuori.
I due bagni sono nella zona notte della mansarda ristrutturata: uno è a uso esclusivo della camera matrimoniale, l’altro accessibile dal corridoio. In quest’ultimo ambiente, il box doccia in muratura occupa un volume aggettante, la colonna di un vano tecnico illuminato da una piccola finestra. Nelle finiture, in bianco e grigio tortora, la resina è stata impiegata per i pavimenti e le zone più umide, lo smalto opaco per le altre pareti.
Progetto d’interni: arch. Claudia Ponti, Milano
Foto: Cristina Fiorentini
Tratto da Cose di Casa, numero di Aprile 2019