Materiali bio per il sottotetto ristrutturato

Layout originale per avere la massima luminosità e ristrutturazione realizzata con materiali bio per l'abitazione su due livelli ottenuta dalla trasformazione di corpi di fabbrica contigui, box auto compreso.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 10/10/2016Aggiornato il 12/10/2016
Materiali bio per il sottotetto ristrutturato

Il recupero della struttura dell’abitazione rispetta il contesto e i tratti originari; una scelta virtuosa che riguarda sia le architetture sia i materiali. I punti di forza da copiare: layout originale per ottenere massima luminosità, soluzioni finalizzate a valorizzare l’architettura, utilizzo di materiali bio per rendere salubri gli ambienti. In precedenza adibiti ad altra destinazione d’uso, gli ambienti non risultavano abbastanza luminosi per la nuova vocazione a residenza: la distribuzione degli spazi è stata così ristudiata anche in funzione dell’aeroilluminazione, con l’obiettivo di ottenere il massimo di vivibilità. La zona giorno, per esempio, è stata organizzata al primo piano, più luminoso rispetto a quello d’ingresso (che è al livello terra), grazie all’apertura di lucernari in copertura. Al piano inferiore, nei 56 mq di superficie, sono state ricavate due camere grandi, mentre l’estremità “a punta” della pianta è stata sfruttata al centimetro con uno dei bagni. All’arrivo della salita, nei circa 49 mq del piano superiore, si trovano in successione living, tavolo da pranzo e, in fondo, la cucina.

I punti di forza da copiare

  • layout originale per ottenere massima luminosità
  • soluzioni finalizzate a valorizzare l’architettura
  • utilizzo di materiali bio per rendere salubri gli ambienti 
Materiali bio

Materiali bio – intonaci in argilla: nota anche come “terra cruda”, è stata utilizzata per intonacare le pareti della casa: completamente naturale, oltre al gradevole effetto estetico, ha il vantaggio di essere un ottimo regolatore dell’umidità ambientale, poiché la assorbe quando è eccessiva e la rilascia se l’aria diventa invece troppo secca  (l’umidità si mantiene così tra il 40 ed il 60%, condizione ideale per il benessere e il comfort termico indoor). Gli intonaci in argilla sono igienici e contrastano la proliferazione di muffe sulle pareti; assorbono cattivi odori e sono antistatici: per queste ragioni il materiale può considerarsi anallergico. 

Materiali bio – oli vegetali per le travi: ai due livelli dell’abitazione le strutture portanti di coperture e solai in legno massello sono state completamente rifatte in fase di ristrutturazione. Travi e assito, lasciati a vista nei diversi ambienti della casa, sono stati trattati con un impregnante per proteggerli dalla polvere e dagli attacchi di muffe e insetti: a questo scopo si è utilizzato un prodotto con formulazione ai sali di boro e leganti vegetali che non sprigiona sostanze nocive nello spazio indoor. Lo strato successivo è ottenuto con una lasura per legno agli oli vegetali con effetto satinato (una finitura specifica per questo materiale). Acquosa e priva di solventi, ha la caratteristica di essere impermeabilizzante, ma traspirante e resistente all’umidità e può essere utilizzata anche per esterni.

Materiali bio per il parquet: In massello di rovere naturale, spazzolato e anticato con terre colorate per ottenere una delicata tonalità di grigio-marrone che riporta suggestioni del passato, il parquet a terra è stato trattato in superficie con una finitura in olio/cera certificata che non emana sostanze potenzialmente tossiche (per l’uomo, gli animali o le piante). Questo trattamento finale viene eseguito direttamente in opera, dopo la posa della pavimentazione.
Il prodotto utilizzato è a base di oli vegetali – come girasole, soia, semi di lino e cardo – e di cere di carnauba e di candelilla. Queste componenti naturali vengono prima purificate e perfezionate con una serie di processi di raffinazione, così da ottenere il massimo risultato in ambito domestico e neutralizzare qualsiasi sostanza nociva. Come solvente vengono utilizzate solo piccole quantità di acquaragia dearomatizzata, cioè senza benzene, che non lascia traccia una volta che il prodotto è essiccato. Oltre all’effetto estetico molto naturale, questa finitura a olio rispetta perfettamente le proprietà igroscopiche del legno: il materiale, infatti, a seconda delle condizioni climatiche, può così assorbire e rilasciare l’umidità nell’ambiente, mantenendo le proprie caratteristiche nel tempo e addirittura migliorandole.

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La scelta di renderlo open space ha consentito al living di essere luminosoe di ampio respiro. E di fruire delle viste offerte dal doppio affaccio. Giusto equilibrio in salotto.La zona giorno si caratterizza per il gusto minimal degli arredi: pochi pezzi ben distribuiti anche in base alle aperture del doppio affaccio. Questa scelta ha permesso di inserire un divano rivestito in pelle scura senza timore di appesantire l’insieme. Di fronte, piani d’appoggio multipli di diverse dimensioni sono accomunati dalla struttura in ferro e dal top in legno.

 

L’idea in più: chiudere l’apertura e trasformarla in contenitore chiuso
Per ricavare un vano contenitore in più, il vuoto nella muratura è chiuso con ante, sfruttando lo spessore della parete con una serie di ripiani. La chiusura è stata pensata come uno sfondo decor minimale: è composta da pannelli di dimensioni differenti che al centro si raccordano grazie a un elemento quadrato, ruotato di 45°. Questo è anche intagliato a gola su tre lati per agevolare la presa delle ante con sistema di apertura push-pull. Realizzate in mdf, hanno finitura esterna in legno di rovere sbiancato, mentre all’interno e lungo i bordi sono laccate in grigio (per coordinarsi a un’altra tinta presente nella stanza). All’interno lo spazio è organizzato in tre comparti separati, seguendo l’asimmetria delle ante, mentre lo schienale è rifinito anche dalla parte della scala.

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Focus sul terzo livello: Alla quota più alta della casa si accede tramite una rampa a U, in cemento rifinito in resina, che parte dal living. All’arrivo della scala si apre un piccolo ambiente di circa 6 mq nel quale, ampliando il serramento già esistente, è stato possibile avere una vetrata a tutt’altezza. Lo spazio panoramico, affacciato sul lastrico solare, è utilizzato come studio e osservatorio: è arredato con uno scrittoio a ribalta – disegnato dal progettista della casa – che, richiuso, si solleva a pantografo e si allinea alla parete.
 

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L’architettura dei solai in legno, con le travi a vista, caratterizza fortemente l’ambiente. Tinteggiata di bianco assume una connotazione più moderna. C’è anche un’ampia dispensa: ad angolo retto rispetto alla composizione principale della cucina, lungo la parete dove il soffitto si abbassa di più, è stata ricavata una dispensa che utilizza l’ampio volume sotto la falda, profondo circa 80 cm. È chiusa da pannelli in vetro satinato, scorrevoli lungo un binario superiore e una guida a pavimento. Ad incastro, l’andamento digradante del soffitto impone scelte progettuali mirate nella ripartizione degli spazi della cucina, cosa sempre necessaria nei sottotetti. Lungo il muro perimetrale, la composizione in linea priva di pensili sfrutta il sottofinestra. In corrispondenza del colmo, dove il soffitto è più alto, c’è la zona cottura/lavaggio. Il frigorifero freestanding alto 180 cm trova posto a misura sotto lo spiovente. Al centro della cucina funge da servomuto un elemento a isola in acciaio inox, coordinato ai profili della composizione in linea. Con 90 cm di lato, vuoto all’interno e con rotelle nascoste, svolge la doppia funzione di piano d’appoggio e di alloggiamento dove inserire l’estremità del tavolo quando lo si vuole “accorciare” (e in parte fare scomparire), per liberare un po’ di spazio.

L’idea in più: nascondere dietro pannelli decor
 
La dispensa è chiusa con un tamponamento in cartongesso inserito tra le travi, che ne delinea bene il volume, e con pannelli decorati che fanno da quinta scenografica. Questi sono in mdf rivestiti con fogli di legno lavorati a intarsio, con un motivo geometrico a rombi regolari. Scorrono in direzioni opposte lungo un binario superiore fissato al profilo della veletta e dentro a una guida a filopavimento (il doppio ancoraggio assicura stabilità). La presa è comoda grazie a gole intagliate a tutt’altezza su ciascuna anta. Al movimento delle ante è collegato un sistema di illuminazione automatico che garantisce sempre la massima visibilità all’interno del vano.
 

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Al piano terra, la zona notte: una suite color pastello

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La camera matrimoniale occupa quasi metà del piano terra ed è completa di cabina armadio e bagno. Anche per questa stanza sono
stati scelti arredi essenziali, con forme morbide e avvolgenti.  Le tinte pastello creano un’atmosfera intima e rilassante, come si addice alla zona notte. La cabina con bagno: interessante la soluzione adottata per i due vani accessori: un volume indipendente aggiunto nella stanza. Si tratta di un elemento scatolare, con interno suddiviso in due: guardaroba passante che introduce il bagno a uso esclusivo. La continuità rispetto alla camera da letto è ottenuta con una fascia vetrata che raccorda la parete divisoria alla falda – e favorisce lo scambio di luce – e la vasca che “esce” dall’ambiente di servizio per occupare un angolo dedicato alla cura del corpo.

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L’angolo di gusto neo-rétro. La zona benessere è di fronte al letto: l’elegante forma della vasca freestanding in Cristalplant è uno degli elementi che più caratterizzano l’ambiente. Dietro, a terra, è appoggiato l’ovale dello specchio vintage con cornice argentata e di lato è posto un originale portasalviette a forma di scala a pioli. L’insieme risulta di grande coerenza estetica. La vasca freestanding richiede gli allacciamenti idrici a terra: qui sono nascosti nel solaio che è stato rifatto.

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Linearità con ispirazioni natural: bel bagno della camera, il maxi lavabo da appoggio di forma squadrata è realizzato su disegno, in pietra grey. Anche il piano sospeso in rovere è su misura e si estende lungo tutta la parete, offrendo molta superficie utile. Lo spazio sottostante è completato da contenitori su ruote. Una specchiera senza cornice copre tutta la parete di fondo e, per l’illuminazione, sono state scelte applique che diffondono la luce dall’alto.

Il progetto

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Progetto: arch. Simona Prete, Crema (CR) Tel. 0373630408, arch.simonaprete@gmail.com
Foto: Cristina Fiorentini

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