Sfruttare l’altezza quando c’è il sottotetto. E la casa aumenta da 63 mq a 90 mq
Sfruttare l'altezza e passare da 63 a 90 mq su due livelli (più una balconata). Un'interessante soluzione a piani sfalsati, con un gioco di scale a più rampe.
Sfruttare l’altezza della mansarda o del nuovo volume creato con l’annessione del sottotetto all’abitazione dell’ultimo piano è una grande opportunità! È quanto avvenuto per questa casa, situata all’interno di un cortile privato.
L’abitazione, infatti, utilizza tutto il volume di una piccola costruzione a elle, nata come opificio, caratterizzata da un doppio corpo di fabbrica: uno con tetto a falda, l’altro con copertura piana. Nel tempo gli ambienti sono stati via via adattati alle diverse destinazioni d’uso che si sono susseguite, fino ad arrivare all’attuale assetto, a vocazione esclusivamente residenziale.
Completamente svuotato, l’involucro è stato dunque ripensato, nella parte a falda, sfruttando l’altezza totale, che varia da 400 a 550 cm, con l’inserimento di un soppalco. È stato aggiunto così un livello dedicato alla zona notte, che attraversa il volume da parte a parte ed è accessibile tramite due scale distinte, poste alle estremità del piano terra. Per questo intervento, è stato necessario accoppiare una controparete al muro perimetrale. Alla quota zero, quella di ingresso, si sviluppa invece tutta la zona giorno, organizzata in sezioni e locali separati. Nella parte con tetto piano è stata aggiunta una balconata (ad altezza media tra piano terra e piano superiore) che affaccia sul living. Altra novità introdotta dal progetto è l’accesso al terrazzo sul lastrico solare, che avviene dal soppalco.
Grazie agli incentivi urbanistici e fiscali, il recupero del patrimonio edilizio industriale e artigianale è una buona occasione per realizzare case bellissime in contesti storici
scala 2: dal corridoio alla balconata e allo studio
scala 3: dallo studio al terrazzo sul tetto
Al piano terra, nell’angolo alle spalle del salotto, si trova una delle due rampe indipendenti previste per raggiungere il livello superiore. È quella che conduce direttamente in camera da letto e per questo le si addice una posizione defilata. La presenza del soppalco, per quanto aggetti di ben due terzi del piano terra, è tutt’altro che dominante, anzi aiuta a riproporzionare l’ambiente sottostante. L’angolo relax, infatti, risulta molto raccolto, caratteristica difficile da ottenere con un’altezza doppia, generalmente più dispersiva. È l’ambiente che accoglie all’ingresso della casa, e qui gioca sui toni chiari e sulla linearità delle forme degli imbottiti. Belli e comodi, i divani gemelli sono il modello Charles, design Antonio Citterio, di B&B (www.bebitalia.com/it), caratterizzato dal bracciolo trapezoidale e dal cuscino unico della seduta. Completano, a parete, i due portalibri PTolomeo, versione wall, di Opinion Ciatti (www.opinionciatti.com/it) e le due sedie iconiche, modello 646 Leggera, design Gio Ponti, di Cassina (www.cassina.com/it).
Posta all’altra estremità del soggiorno, la seconda scala si snoda poi in una doppia salita. Una piccola rampa a destra porta alla balconata sulla zona pranzo, a quota 210 cm; una più lunga, a sinistra, conduce invece al soppalco della zona notte e arriva direttamente nell’ambiente studio. Da qui parte una terza scala: quella per il terrazzo sul tetto.
Lungo il corridoio si aprono due stanze che sono state destinate, rispettivamente, a un’ampia cabina armadio e a un bagno preceduto da disimpegno con lavanderia. Per entrambe sono state scelte porte scorrevoli interno muro, in modo da non avere ingombri. Sono il modello Link di Rimadesio (www.rimadesio.it), in vetro laccato opaco.
L’altra ala della casa (quella con il tetto piano) porta alla cucina. Nello spazio che la precede, di fronte all’ampia finestra, c’è la zona pranzo (parzialmente coperta dal soppalco che ospita la libreria) con il grande tavolo laccato rosso: è il modello Lim di Mdf Italia (www.mdfitalia.com/it), abbinato alle sedie in stile di Italhome (www.pianetasedia.com), modello Versailles, con struttura tinta nero. A completare, la sospensione in cristallo Cellula di Anthologie Quartett (www.anthologiequartett.de), che scende direttamente dalla falda.
Con il soppalco si regala superficie e, allo stesso tempo, si caratterizza l’estetica della casa. Perché si integri con l’architettura complessiva, basta uniformarlo per colore alla muratura
Nella parte dove l’edificio ha il tetto piano, a 210 cm da terra, un soppalco con pianta trapezoidale (profondo da 91 a 126 cm) sfrutta l’altezza totale di 425 cm. È interamente dedicato ai libri, con una struttura modulare a tutta parete realizzata su misura. Da qui si accede anche al ripostiglio in quota, ricavato nel soffitto della cucina
La nicchia attrezzata con ante e ripiani
Nello spessore forte della muratura è stata ricavata una rientranza di circa 15 cm, necessaria per inserire alcune componenti tecniche degli impianti. Questo vano è stato poi mascherato con due antine a battente filomuro, realizzate artigianalmente su misura e apribili tramite meccanismo push-pull per permettere di ispezionare l’interno. Tra le due chiusure sono stati inseriti due ripiani a vista, utili per riporre libri e oggetti, che alleggeriscono la parete.Quando si affronta una ristrutturazione totale, il progetto tecnico deve predisporre gli impianti in modo tale che siano possibili eventuali integrazioni nel tempo. Soprattutto in cucina.
L’ambiente si trova all’estremità dell’edificio e gode di un ampio affaccio sull’esterno. Grande più di 11 mq, è stato riproporzonato con un controsoffitto che ha ribassato l’altezza da circa 400 cm a 305 cm, ricavando un vano sospeso. Internamente, questo è stato diviso in due e la parte verso la porta è utilizzata come ripostiglio in quota, accessibile dal livello della libreria. La cucina è ora un volume dalle dimensioni armoniose, vivibile e molto luminosa. L’arredamento ne valorizza le caratteristiche architettoniche, con un elemento centrale a più funzioni (zona cottura + piano snack) e una composizione a tutta parete di moduli a colonna. In versione laccato lucido color ghiaccio, è il modello Elektra di Ernestomeda (www.ernestomeda.it). Sul fondo, una nicchia nel muro è sfruttata come ulteriore dispensa.
La vivibilità di questa cucina passa anche attraverso la praticità e la sicurezza d’uso. Il modulo bifacciale al centro della stanza, infatti, semplifica le attività e favorisce i momenti di convivialità. Mentre gli elettrodomestici (di Whirlpool, http://www.whirlpool.it), a incasso nelle colonne, sono a 95 cm da terra: un’altezza che agevola i movimenti.
Il bancone centrale si raccorda direttamente alla parete perimetrale, sotto la grande finestra. Questa posizione garantisce un’ottima illuminazione naturale alla zona cottura e una piacevole vista quando si è seduti. Gli sgabelli sono il modello Acqua di Italhome (www.pianetasedia.com).
Impianti a soffitto
Svincolata dalle pareti, la zona cottura al centro della stanza richiede anche per la cappa una modalità di installazione diversa dal solito: se non si tratta di un modello a incasso nel top (come lo sono alcuni di ultima generazione), tale apparecchio va infatti collegato al soffitto. In questa casa, il lavoro è stato semplificato dal fatto che sopra la cucina c’è il tetto, quindi è stato facile installare ex novo il condotto di aspirazione dei fumi direttamente collegato con l’esterno. In più, grazie all’inserimento del controsoffitto già previsto per riproporzionare il locale, si è reso disponibile un vano sospeso, necessario per collegare la cappa sia al condotto sia all’impianto elettrico. Questo “vano tecnico” è stato utilizzato anche per l’installazione del sistema di illuminazione con faretti a incasso (quello a cilindro è di Viabizzuno, http://www.viabizzuno.com/it).
Il soppalco a doppio accesso
Ferro e legno per il livello in più
Posto lungo tutta la parete cieca dell’edificio a falda (circa 9 metri) e in corrispondenza dell’altezza favorevole (max 550 cm), il soppalco sporge di 337 cm sul piano terra (a fronte dei 502 cm totali). È collocato in modo da avere il piano di calpestìo a 263 cm, una misura ampiamente a norma che garantisce l’abitabilità sia degli ambienti situati sopra sia di quelli posti sotto. Tecnicamente il soppalco è costituito da una struttura portante in metallo, formata da putrelle ad H e a I. Si tratta di travi che vengono sagomate secondo la forma di queste lettere maiuscole dell’alfabeto (che sono visibili se si seziona in trasversale l’elemento), per aumentarne la resistenza, in particolare quella alla flessione. Nella casa, queste “appoggiano” e scaricano il loro peso sul muro perimetrale (rinfozato con una nuova controparete) e su pilastri, anch’essi in ferro, integrati nella muratura esistente (uno di questi è visibile al piano terra, tra la porta della cabina armadio e il salotto). Sopra la struttura è stato creato un solaio stratificato, posando prima un piano di pannelli in composito di legno e realizzando poi un getto in calcestruzzo armato con rete elettrosaldata (per irrigidire il tutto). Il solaio è rifinito all’estradosso con un parquet identico a quello del piano inferiore, uniformando così i pavimenti della zona notte a quelli del soggiorno; all’intradosso, invece, con lastre di cartongesso, che sono state tinteggiate come la muratura. Scale e ringhiere sono realizzate con profili metallici estrusi, a sezione quadrata. Questi sono stati saldati tra loro in modo tale da formare una sorta di trama reticolare che sostiene e irrigidisce, ma è anche visivamente leggera e gradevole. Tutti i profili sono stati poi tinteggiati di bianco, in modo da rendere il soppalco e tutti i suoi elementi accessori in sintonia con lo stile della casa. Per quanto riguarda i gradini, le pedate sono state realizzate con pannelli in legno di rovere sbiancato.
Attraverso la scala posta al centro del corridoio, dal piano terra si arriva sul soppalco, all’estremità opposta della camera da letto. Da qui parte un’altra rampa che conduce al terrazzo sul tetto piano (in corrispondenza di living e cucina). Protetto da un muretto alto 90 cm, da questo lato il soppalco ospita una zona studio open, con lo scrittoio ben illuminato dal doppio lucernario sulla falda. Il piano di lavoro è il modello Home Desk, design George Nelson, di Vitra (www.vitra.com/en-it). Proseguendo, si arriva al blocco servizi, delimitato da tramezzi e porte scorrevoli a scomparsa, che separa la parte privata dall’altra estremità. Contiene da un lato il guardaroba e dall’altro il bagno. Luce e aria naturali sono un parametro regolato dal Regolamento edilizio locale, a cui si deve prestare attenzione quando si ricavano o modificano i locali
Finestre sul tetto: tutti i vantaggi
La luce naturale è un fattore importante per l’abitabilità degli ambienti e per la qualità della vita in casa. Talmente fondamentale da essere regolata da norme igienico-sanitarie in materia di edilizia. Di solito, però, si è attenti alla quantità e, purtroppo, un po’ meno alla qualità della luce negli ambienti. Che è invece di vitale importanza, perché contribuisce a determinare il comfort abitativo e, non ultimo, influenza la percezione degli spazi e dell’architettura che li definisce. La qualità della luce naturale dipende dalla posizione delle finestre. Per esempio, quelle a parete (dette “verticali”, che forniscono luce laterale) illuminano gli ambienti e favoriscono le attività quotidiane. Quelle poste in alto, cioè in copertura, in più permettono di avere la luce zenitale in casa e di favorire il ricambio dell’aria attraverso l’effetto camino. Una finestra in posizione zenitale riesce a cogliere i raggi solari dal primo mattino fino alle ore tarde del pomeriggio. E, a livello di intensità, riesce a illuminare molto di più di una finestra verticale, fino al doppio. È per questo che è possibile affermare che, a parità di ampiezza dell’apertura, la luce zenitale genera un’intensità maggiore rispetto a quella laterale. Se poi si posizionano due o più finestre sul colmo del tetto, si sfrutta al massimo la luce zenitale, che entra in profondità negli ambienti e si distribuisce meglio, indipendentemente dall’orientamento dell’edificio. Oggi le finestre per tetti sono talmente efficienti da poterle considerare autonome in tutto. Infatti movimento, microventilazione e oscuramento possono essere automatici.
Il progetto ha curato fin nei minimi dettagli ogni aspetto della casa, consentendo ad architettura, luce e arredamento di integrarsi, in modo che ogni ambiente risulti estremamente funzionale oltre che piacevole. In particolare, il soppalco è stato realizzato e organizzato in modo da offrire tre aree distinte e separate, con addirittura un doppio accesso per garantire a ogni zona la massima privacy. Al letto, per esempio, è stata riservata una posizione particolarmente scenografica: sotto il lucernario e protetto da controparete e parapetto. È il modello Aluminium Bed di Mdf Italia (www.mdfitalia.com/it). Intorno, una serie di lampade a parete e vicino al comodino creano un’illuminazione multipla e differenziata. L’applique è il modello Quadra, la luce da lettura è Toccami; entrambe sono di Viabizzuno (www.viabizzuno.com/it).
È grazie alle scelte d’arredo mirate ed essenziali che il bagno sul soppalco, pur essendo di dimensioni ridotte, risulta funzionale; infatti gli elementi in ceramica sospesi danno leggerezza visiva che fa apparire l’ambiente più grande di quanto sia in realtà, percezione cui contribuiscono i sanitari compatti e dalla profondità contenuta.
La controparete multifunzione
L’aggiunta del soppalco ha richiesto il rinforzo del muro perimetrale con una controparete in laterizi, per l’appoggio e il sostegno alla struttura metallica sospesa. In più, ha permesso di ricavare un’intercapedine tecnica nella quale alloggiare i nuovi impianti. Al piano superiore, tale parete si ferma a un’altezza di 90 cm (non vi era necessità di farla proseguire oltre), allineandosi al parapetto della scala privata e offre un utile piano d’appoggio dietro il letto e in bagno, dove riesce a contenere la cassetta a incasso del risciacquo.
Nell’ambiente c’è anche una piccola doccia ricavata in una nicchia in muratura che, rimane nascosta. L’illuminazione diffusa e abbondante è merito della finestra in falda.
Progetto: Anna Ferrari Architetto, Milano
Tel. 02/89058771, www. annaferrariarchitetto.it, studio@annaferrariarchitetto.it Styling: Chiara Dal Canto Foto: Studio Roy