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Da garage inutilizzato, attiguo e collegato all’abitazione, a una grande suite vista lago, creata per ospitare gli amici e trasformarsi in una dépendance completa di angolo cucina e zona pranzo, per concedere privacy e autonomia: sono bastati semplici lavori di muratura e l’annessione di una piccola parte dell’ingresso della casa padronale per utilizzare a fini abitativi uno spazio non sfruttato.
L’intervento maggiore ha riguardato la saracinesca che ha lasciato il posto a una spettacolare vetrata scorrevole.
A questo si è aggiunta un’efficace selezione di mobili trasformabili e di colori guida, tra cui spicca il rouille, una tonalità ruggine particolarmente intensa che si abbina bene al grigio del pavimento, uguale a quello dell’unità principale.
Sono stati eseguiti esclusivamente interventi necessari all’abitabilità dello spazio, come l’aggiunta della vetrata apribile per garantire aria e luce. Il monolocale, quindi, è stato risolto con qualche nuovo tramezzo e con lavori di impiantistica.
In primo luogo è stato aggiunto il bagno, che non c’era, ritagliando lo spazio necessario dall’ingresso della casa padronale (che è attigua).
In un altro punto è stato creato un piccolo disimpegno che ha migliorato il collegamento interno esistente tra le due unità, così come l’impianto di riscaldamento applicato ex novo a pavimento con un efficiente sistema radiante.
Infine, una “finta” trave è stata inserita per l’alloggiamento dell’impianto elettrico.
Nel volume unico si sono potute distinguere le varie zone funzionali anche grazie alla presenza del pilastro: elemento in genere vincolante, in questo caso, invece, è risultato utile. Per integrarlo nell’ambiente è stato tinteggiato come la parete che fa da sfondo alla chaise-longue .
Per realizzare un intervento analogo a questo, occorre fare riferimento alla normativa del Comune dove sorge l’edificio. Gli aspetti da verificare prima di intraprendere qualsiasi iniziativa in tal senso, e di cui tenere conto per agire a norma, non sono pochi. Quello più importante è sapere se l’unità è convertibile in abitazione o ha già tale destinazione d’uso (come nel caso di questo progetto): queste informazioni si recuperano presso il Catasto. Se occorre fare una variazione si deve tenere presente che alcuni enti locali, in determinate situazioni, vietano tale cambio. Un controllo delle disposizioni degli strumenti urbanistici (Pgt) e della normativa edilizia (Regolamento edilizio) va fatto, invece, in Comune, per sapere se l’immobile è già in possesso dei requisiti di abitabilità oppure, qualora non lo fosse, se è possibile apportare le dovute modifiche per ottenere una residenza a norma.
In primo piano, l’ampio sofà è rivestito in tessuto, in una tonalità grigio scuro che si armonizza con il pavimento e crea un bel contrasto con il color ruggine dominante nell’ambiente. Alle sue spalle, la struttura laccata contieneil letto che, estratto grazie a un meccanismo particolare, sovrasta l’imbottito. Sulla destra, la vetrata scorrevole ha preso il posto della saracinesca: fornisce luce e aria all’ambiente e, soprattutto, regala una vista che valorizza l’insieme.
Nell’ambiente coesistono zona giorno e zona notte. Grazie a mobili trasformabili, lo spazio è dinamico e cambia assetto secondo le necessità, senza interferenze tra una funzione e l’altra e senza spostare nessun elemento. Tutto si sviluppa lungo una parete attrezzata.
Gran parte dell’ambiente è arredata per essere un soggiorno, con zona pranzo estraibile; ma è anche predisposta per trasformarsi velocemente in uno spazio notte e tutto questo si concentra lungo la parete di 565 cm. L’arredamento è risolto con elementi di produzione (di Clei), trasformabili e integrati in modo da formare un sistema completo, customizzato per quanto riguarda le finiture. Sono stati utilizzati il divano fisso Tango, nella versione da 270 cm, con alle spalle il letto matrimoniale a scomparsa; la consolle Girò, con elemento contenitore sospeso a parete; una boiserie del programma Living & Young System, con rivestimento e mensole. La base è proprio la boiserie in noce dogato che non solo riveste il muro, ma supporta le lunghe mensole e gli elementi che ad essa vengono agganciati. Tale rivestimento è realizzato, infatti, con pannelli fissati direttamente alla muratura tramite sostegni che ne garantiscono la portata.
Per valorizzare tutti gli “angoli” dell’open space, il progetto ha dedicato grande attenzione all’illuminazione (che definisce le diverse zone), agli abbinamenti di colore e a decorazioni decisamente caratterizzanti.
Il grande ritorno alla decorazione degli interni vede due grandi protagonisti, accanto alle ceramiche da rivestimento: il colore e la carta da parati. Non è più considerato un azzardo, infatti, tinteggiare tutte o porzioni di parete a tinte sature, con l’unica accortezza di scegliere poi una palette contenuta numericamente per evitare l’effetto arcobaleno. Anche la carta da parati è tornata da qualche anno a vestire le nostre abitazioni, con soggetti figurativi o astratti, trame effetto tessuto o motivi optical oggi di grande tendenza. Rispetto al passato, la novità dei nuovi wallpaper sta inoltre nella possibilità di eliminare ogni vincolo e di poterli posare persino sui mobili e in bagno, addirittura all’interno del vano doccia. Infatti, le carte da parati di produzione recente sono realizzate con supporti differenti a seconda della destinazione d’uso: accanto a quelle tradizionali ci sono i rivestimenti decorativi realizzati su tnt, vinilico o fibra di vetro – supporti tecnici molto performanti – adatti anche alla stanza da bagno. A seconda dei produttori, poi, a posa ultimata, può essere applicata una mano di protettivo a garanzia di maggior resistenza e inalterabilità nel tempo.
Antracite e ruggine (precisamente Rouille, tonalità che fa parte di Shades, una delle cartelle colori create dall’interior designer Andrea Castrignano, autore del progetto di interni) sono le tinte utilizzate per arredi, rivestimenti e finiture. Unica deroga, il bianco del soffitto e delle armadiature a colonna sul fondo, che disegnano una vera e propria parete grazie all’assenza di maniglie. Inoltre, integrano la porta del disimpegno, che collega l’open space all’appartamento dei proprietari, e la grande quinta che, ruotando, svela la zona cottura in nicchia. Ruggine è scelto anche per la parete che definisce la zona relax, con la chaise-longue e la lampada a più luci.
Anche se il volume è ridotto, per consentire agli ospiti la massima autonomia nella suite non poteva mancare la cucina. Ma dove sistemarla, in modo che non fosse sempre a vista? Grazie a un mobile di produzione, è stato possibile trovare facilmente un ottimo compromesso tra estetica e funzionalità, senza ricorrere a soluzioni su misura. La chiave è nell’anta girevole che, quando è chiusa, è un pannello decorativo sullo sfondo bianco della parete; quando è aperta svela la cucina. La sua finitura bicolor si coordina ai colori della casa, un risultato ottenuto selezionando tra la gamma Ral (acronimo usato per definire una scala di colori usata principalmente nell’ambito delle vernici e dei rivestimenti) messa a disposizione dal produttore del mobile.
Cucina nascosta quando l’anta girevole è chiusa
Bianca, interrotta solo da una fascia orizzontale color ruggine – uno dei colori leitmotiv dello spazio – la parete di fondo dell’open space non è statica come appare. Se si aprono le ultime due ante a sinistra, ci si trova nel disimpegno che porta alla casa dei proprietari. Al centro, l’ampia anta girevole aperta svela il monoblocco con la zona cottura. Proseguendo, altre ante contengono un capiente armadio.
Cucina a scomparsa
Perfettamente integrato e mimetizzato nella struttura attrezzata addossata alla parete di fondo dell’open space, l’angolo cottura è un singolare monoblocco completo di pannello girevole che lo chiude. Si tratta di un elemento di produzione (Kitchen Box, qui in versione Plus, di Clei, http://www.clei.it, progettato per essere inserito nel sistema trasformabile giorno/notte che arreda la parete adiacente). Il mobile monoblocco, lineare e componibile, è collegato a un’anta attrezzata girevole, con apertura a libro, che funge da sistema di chiusura per nascondere la cucina ed è organizzata come una dispensa; ha anche un piano integrato a ribalta, che all’apertura si allinea con il top del monoblocco, raddoppiando lo spazio utile come piano di lavoro e può essere aperto anche quando l’anta attrezzata è chiusa. Per maggiore sicurezza d’uso, la cucina è predisposta per l’inserimento di un dispositivo che disattiva piano cottura e forno quando l’anta è chiusa; all’apertura l’alimentazione si riattiva. Completa di tutto, è formata da:
√ pensili, forno microonde, cappa, scolapiatti
√ lavello e rubinetto
√ base sottolavello con cassetti e lavastoviglie, base per frigo
√ alzatina, zoccolo e accessori.
Nuovo bagno a pianta irregolare, con antibagno
Ricavato da un corridoio annesso dall’appartamento principale, il locale è composto da un antibagno, che prende luce da una nuova portafinestra aperta nello spazio dell’ex saracinesca, e da un secondo vano, posto a una quota maggiore per esigenze tecnico-impiantistiche. Nel primo è stato collocato il lavabo; nel secondo spazio ci sono la smart toilet (wc con bidet integrato) e un’ampia doccia.
Questo locale rappresenta bene le potenzialità che possono offrire gli ambienti con pareti non ortogonali. L’irregolarità, infatti, è stata sfruttata per creare un ambiente dinamico, con zone differenziate, e per trattare e rifinire in modo diverso le superfici, con un progetto décor non omologato. Ogni parete di questo bagno è stata rivestita, infatti, con un materiale e un colore diverso ma, per ottenere un risultato armonico, la palette cromatica ha privilegiato le sfumature del grigio, colore coordinato al pavimento che riveste tutto l’open space (negli spazi di dimensione contenuta l’uniformità dei pavimenti amplia visivamente lo spazio) e il ruggine, tinta caldo e a contrasto.
Progetto d’interni: ID Consulting, Via Adige 11, Milano
Tel. 02/76317782, andreacastrignano.it
Foto: Armando Moneta
Tratto da Cose di Casa numero di gennaio 2020