distribuire il budget a disposizione, destinando risorse maggiori a soluzioni irrinunciabili (per qualità ed estetica) che fanno la differenza. Per esempio i mobili di design sono un investimento e si possono portare con sé quando si cambia abitazione. Per rimanere meno vincolati, puntare su elementi singoli, facili da riadattare a contesti diversi.
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Come fare
Prendendo ad esempio l’intervento di relooking di una casa di 60 mq, ecco gli step da seguire per rinnovare spendendo poco e in tempi da record. Con risultati sorprendenti.
Il pavimento: uno sull’altro
Per avere velocemente e con una spesa contenuta un rivestimento a terra uniforme in tutta la casa, è stato scelto un prodotto laminato. Si tratta di un pavimento tecnico in doghe, comunque a base di fibra di legno, dalle alte performance ed estetica in più versioni, che si posa velocemente, a secco. Gli elementi, infatti, che hanno bordi a incastro e non richiedono l’aggiunta di collante, si applicano con la tecnica flottante, appoggiando preventivamente sul supporto un materassino isolante. Lo spessore contenuto (8 mm) può ugualmente comportare la rifilatura delle porte, di solito eseguita dagli stessi posatori. La serie è completa di battiscopa e di profili in tinta per i giunti di dilatazione. È una soluzione ideale negli interventi di relooking come quello che ha interessato questa casa; la rimozione del pavimento esistente avrebbe certamente allungato i tempi e fatto lievitare i costi. Il prodotto utilizzato: Facile+ coll. Living di Skema misura 128,8 x 19,8 x 0,8 cm. Iva esclusa, al mq costa 22 euro. (www.skema.eu)
PRIMA
Prima della ristrutturazione i pavimenti, a eccezione del bagno, erano in graniglia di marmo, differenziati per colore nelle varie stanze.
DOPO
Le pareti: nuove finiture
In questa casa, la condizione non ottimale del rivestimento ha reso inevitabile la rimozione delle piastrelle a cui è stata destinata una piccola percentuale del budget disponibile (circa 13/15 euro al mq). È sconsigliabile, infatti, il fai da te per questo lavoro: richiede non solo forza e manualità, ma anche strumenti adatti; senza contare lo smaltimento idoneo delle macerie. La spesa però è giustificata perché, con le pareti libere e già preparate professionalmente ad accogliere il rivestimento, è possibile valutare qualsiasi tipo di finitura, con ampia libertà. Così, in armonia con gli altri ambienti della casa, dove gli accenti sono posti grazie all’uso del colore e dei materiali, è stata scelta una tinteggiatura adatta all’ambiente di cottura, riservando una particolare cura estetica all’unica parete libera e in piena luce. Che è tutta in azzurro (come altrove nella casa), con effetto polveroso e iridescente. Il prodotto utilizzato: Blue Ground di Farrow&Ball. Una latta da 2,5 litri, sufficiente per 1 mano su 35 mq, da Marino Decorazioni costa 87 euro. (www.marinodecorazioni.it)
PRIMA:
Tutte le pareti erano interamente rivestite con piastrelle, come si usava in passato, con danni in più punti.
DOPO:
Porte vecchie: via il vetro
L’ottimo stato di quelle di questa casa ha permesso di conservarle evitando la sostituzione, e ricorrendo solo a un intervento di ammodernamento. Considerando che le aperture sono 4, il risparmio è quantificabile in 1.200 euro circa. Tutte le lastre sono state quindi sostituite con pannelli in legno (compensato) dello stesso spessore. Con una verniciatura finale a rullo di smalto bianco opaco sono stati uniformati tutti gli elementi delle porte, trasformandole da vetrate a cieche modanate (i profili fermavetro sono stati infatti prima staccati e poi riapplicati). Anche i telai che incorniciano i vani sono stati colorati allo stesso modo. Se si è abbastanza esperti, il restyling dei serramenti interni può essere realizzato in proprio, tenendo conto che il vetro va maneggiato con cura e che, per un lavoro di precisione, l’anta va sganciata dalle cerniere e appoggiata su cavalletti. Il prodotto utilizzato: Marcotech AU10 smalto opaco di Colorificio San Marco. Una latta da 0,75 litri, costa 22,12 euro. (www.san-marco.com.)
PRIMA:
Le porte originarie, ben conservate anche per quanto riguarda la ferramenta, erano tutte in legno con anta vetrata.
DOPO:
Per muri e sanitari: una mano di smalto
Ancora belli e in ottime condizioni, le ceramiche e i rivestimenti alle pareti sono stati semplicemente “ricoperti” e rinnovati nell’estetica con prodotti specifici (che si possono applicare anche da soli). Si tratta di un lavoro da eseguire in più step, con la stesura di due formulazioni. In questo caso, è stata passata una “base white” e poi un vetrificante neutro. Il primo prodotto va distribuito in modo uniforme con un rullo, evitando eccessi che provocano colature; serve a dare il colore o a rinnovarlo. Il secondo ceramizza la superficie, la indurisce e la rende resistente. Il prodotto utilizzato: Ciclo Sottosopra di Gapi Paints. La confezione da 250 ml di base white (per 1 mano su 2,5 mq) costa 24,34 euro. Quella di vetrificante neutro costa 32,03 euro. (www.sottosopra.eu/it)
PRIMA:
Praticamente perfetto, con gli elementi di tipo tradizionale funzionanti, al bagno preesistente si può solo contestare lo scarso appeal.
DOPO:
Foto della casa di 60 mq dopo l’intervento di relooking, stanza per stanza:
In salotto ci sono alcuni pezzi del miglior design. Prima fra tutti, la Lounge Chair, design Charles & Ray Eames, di Vitra (www.vitra.com). Di fronte, il divano è il modello Dubuffet, design Rodolfo Dordoni, di Minotti (www.minotti.com), nella versione da 160 cm. Di Fritz Hansen (fritzhansen.com) i tre tavolini: Little Friend, quelli bianchi; Space, quello nero. Tutti elementi singoli e facili da spostare (la poltrona è girevole) per permettere assetti differenti, secondo le necessità. Una soluzione d’arredo estremamente funzionale per uno spazio contenuto.
Per la piccola zona pranzo, è perfetto il tavolo rotondo Otis di Lorenz + Kaz per De Padova (www.depadova.com/it) che, con diametro da 100 cm, può accogliere fino a 4 coperti. Le sedie modello Nap, design Kasper Salto per Fritz Hansen (fritzhansen.com), avvolgenti e dotate di braccioli, sono utilizzabili anche come sedute in salotto. Accende la scenografia il lampadario in compensato Pilke (in vendita anche su: http://www.archiproducts.com/it).
IDEA D’ARREDO DA COPIARE:
Mescolare design e tocchi vintage richiede cura nella selezione dei pezzi: non è infatti un esercizio casuale, ma la ricerca di un accordo tra forme, proporzioni e cromie. In questo soggiorno, il sideboard “fifty” in legno (acquistato da Mauro Bolognesi, maurobolognesi.com) è abbinato al tavolo e alle sedie d’autore, di produzione recente: la tonalità dell’essenza ciliegio e il colore bianco si armonizzano perfettamente e risaltano anche grazie al fondo azzurro della parete.
La larghezza di soli 190 cm vincola l’arredamento perché le basi, che sono profonde 60 cm, possono essere poste solo su una parete; non c’è abbastanza spazio infatti per avere una doppia fila di mobili. Per contro, l’ampiezza totale di 8 mq (che non è poco per una cucina) e la portafinestra la rendono una stanza vivibile e luminosa. Certamente da valorizzare, con i colori delle finiture e con una soluzione personalizzata ma che non superi il budget. Giusta la scelta di una composizione lineare (www.ikea.com) che, in laminato bianco e lunga 240 cm, certamente non supera i 1.500 euro. Programmare i lavori serve per contenere tempi e costi . Si comincia con la sovrapposizione del nuovo pavimento a quello esistente, poi si mimetizzano le vecchie piastrelle, infine si applica il colore alle pareti
Decisamente minimal la zona pranzo in cucina che si affida a due colori freschi e che stanno bene accostati (il bianco e l’azzurro) e alla luce della portafinestra affacciata sul balcone. In formato mini ma funzionale l’arredamento: pensili a giorno a tinte alternate e un tavolino da bistrot con sedute differenti. Tutti i pezzi sono di Ikea; il lampadario è il modello Willy di Panzeri (www.panzeri.it), in versione a sospensione, con cupola in vetro soffiato di Murano nero dal diametro di 60 cm.
Sono quei particolari d’ornamento che da soli permettono di personalizzare un ambiente anonimo. Una soluzione non impegnativa, ma efficace, è offerta dalle carte da parati: basta rivestire una sola parete per creare uno sfondo d’effetto o una porzione per mettere in risalto un punto preciso. Rispetto al passato, oggi ci sono molte tipologie che differiscono per il materiale con cui sono realizzate. In carta (cellulosa), sono composte da uno strato unico con superficie liscia o goffrata. In vinile (materiale plastico), hanno un supporto in carta o in tessuto non tessuto e sono lavabili. Interamente in tessuto non tessuto (miscela di fibre di cellulosa e di tessuto), sono particolarmente resistenti. Per l’applicazione fai da te sono senz’altro adatte quelle con tnt, in uno dei due modi, perché nonostante sia morbido, il materiale tende a rendere poco visibili le eventuali imperfezioni originate nella posa. Ci sono poi i wall covering speciali, brevettati, indicati anche per ambienti umidi quali bagni e cucine: in fibra di vetro (tessuto bidirezionale di fibre di vetro trattate con appretto poliuretanico) o in guaine decorative impermeabilizzanti, che resistono al contatto diretto con l’acqua.
L’atmosfera soft della camera viene caratterizzata anche attraverso la scelta degli arredi, dai pezzi imbottiti ai complementi candidi. Il letto è il modello Merkurio (design Rodolfo Dordoni) di Flou, http://www.flou.it; il side table è l’art. 769 Saarinen (design Eero Saarinen) di Alivar Museum, http://www.museum.it/it; la lampada è FlowerPot Table (design Verner Panton) di &Tradition. Per assicurarsi un buon risultato bisogna decidere a priori colori e interventi decor (aiutandosi con prove su campioni). Così si riesce anche a calcolare con precisione il quantitativo dei materiali da acquistare. Grande quanto il soggiorno, la stanza mantiene la connotazione di un ambiente avvolgente e confortevole. Il merito è del gioco di colori & decori delle pareti, che utilizza una palette cromatica a tutto relax. Si alternano, infatti, il bianco che incrementa la luminosità, l’azzurro, tinta riposo per eccellenza e il fondo blu della carta da parati floreale di Jannelli&Volpi (www.jannellievolpi.it), proposta anche in molte altre nuance.
L’unico intervento è stato sul pavimento, ricoperto con nuove piastrelle slim di ceramica. Gli altri sono stati lavori minimi, all’insegna del total white, sempre passepartout. Ai sanitari di linea classica sono abbinati complementi di design: il contenitore cilindrico della serie Componibili (design A. Castelli Ferrieri) di Kartell, http://www.kartell.com/it; lo sgabello Dot (design Arne Jacobsen) di Fritz Hansen e la sospensione Splügen Bråu di Flos, http://www.flos.com. Se non vi sono perdite di acqua o altre problematiche si può evitare di intervenire sull’impianto idrico-sanitario. Quello elettrico, invece, merita sempre una revisione per la messa a norma