L’interno su più livelli, con numerose variazioni di quota, conferisce ritmo agli ambienti scandendo la divisione in zone funzionali. Il progetto ridefinisce in gran parte gli spazi della casa, che sono stati adattati alle esigenze dei proprietari e resi più fruibili. Quelli abitabili sono concentrati su due dei tre piani dell’edificio: zona giorno al primo, zona notte al secondo.
Particolarmente curata l’estetica degli interni, con interventi puntuali architettonici, decorativi e d’arredo che valorizzano il gioco prospettico creato dai due livelli e dalle variazioni di quota a pavimento.
L’utilizzo di una ampia varietà di rivestimenti e materiali di pregio, in una palette cromatica naturale dal beige al grigio, ha regalato alla casa un volto caldo e molto personale.
- Tufo per rivestire
- Legno di recupero per arredare
- Kerlite per il top in cucina
- Parquet di riuso, da rinnovare
- Ardesia in versione soft a terra
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Perfetti per lo stile rustico, materiali e colori naturali sono indovinati per scaldare e rendere avvolgenti gli ambienti anche in declinazione moderna. Un’ottima scelta, poi, per personalizzare gli spazi ampi.
- Per i momenti conviviali, un grande tavolo in posizione scenografica: in diagonale al centro del soggiorno, tra le colonne. È il modello Sky-Natura Briccola di Riva1920, http://www.riva1920.it, con piano materico. Le sedie sono le Belleville (design Ronan & Erwan Bouroullec) di Vitra, http://www.vitra.com, e le sospensioni le Skygarden ruggine di Flos, http://www.flos.com/it.
Il riutilizzo del materiale proveniente da oggetti giunti a fine vita è una pratica etica ed ecologica. Ma permette anche di godere del fascino che questa materia prima acquisisce nel tempo. È il caso del legno recuperato dalle Briccole, i pali di rovere piantati nel fondale marino della città di Venezia come elementi di segnalazione. Sostituiti ogni 10/20 anni, oggi vengono trattati e reimpiegati. In architettura e nell’arredamento, continuano per esempio a vivere dando forma e carattere a prodotti nuovi.
II soggiorno, al piano terra, è caratterizzato da quattro colonne: tre strutturali, in cemento armato; una tecnica, con vano all’interno per gli impianti. Il progetto di ristrutturazione ne ha valorizzato la presenza, trasformandole in importanti elementi decorativi, grazie al rivestimento in roccia locale, il tufo, in due gradazioni cromatiche. Si è trattato di un lavoro di tipo artigianale, pianificato al millimetro: in base ai due campioni forniti, uno per colore, i progettisti hanno calcolato quantità e dimensioni di ciascun tipo. Gli elementi sono stati tagliati nella forma e misura necessarie e poi portati in opera per la posa.
- Con vista panoramica, attraverso le vetrate, la zona cottura guarda sul terrazzo. È una imponente isola in Kerlite (modello Twenty di Modulnova, http://www.modulnova.it) nel cui fianco si innesta il lungo tavolo in rovere color cenere. La cappa è disegnata dai progettisti della casa e realizzata su misura.
- La varietà dei materiali aiuta a differenziare le varie funzioni degli ambienti, rispettando estetica ed esigenze di chi abita la casa. Per un buon risultato, il consiglio è quello di armonizzare sempre l’insieme.
- In pietra e legno, il tavolo termina con un basamento in pietra piasentina spazzolata, al centro del quale è incassato un camino con vetri a scomparsa, da alzare quando si accende la fiamma. Tutto è realizzato ad hoc, così come la cappa sospesa a soffitto, rivestita con pannelli di teak naturale antico, recuperato (di Cipì, http://www.cipitaly.it).
Il mobile che sostituisce la parete è composto da una serie di moduli che assolvono diverse funzioni (ripiani a giorno, contenitori chiusi, vano con tamponamento per fancoil, vetrina bar) e integra anche le due porte che collegano la cucina al living. Realizzati su disegno personalizzato, a tutta altezza, questi elementi formano un tutt’uno, vario e articolato, utilizzabile da entrambi i lati grazie alla profondità di 90 cm.
- Al livello intermedio, lo slargo del pianerottolo, tra una rampa e l’altra, è abbastanza ampio per essere sfruttato come zona relax open. La vista sull’esterno è garantita dalla nuova vetrata. Interamente di recupero il bellissimo parquet.
- Il piano con la zona notte ha un disimpegno centrale che distribuisce gli accessi alle tre camere, tutte con bagno privato. Da qui parte anche la rampa in legno che conduce al terzo piano (quello con il terrazzo). In ottimo stato e in linea con il nuovo mood, non è stata modificata, anche per differenziarla dalla scala principale, rinnovata invece con una ringhiera in ferro e con un rivestimento in legno.
- Come una suite, la camera doppia è un ambiente dedicato alla cura di sé, con bagno privato e cabina armadio, aggiunta dal progetto. Nei restanti 23 mq è stato facile allestire un angolo wellness, con vasca freestanding (Barcelona di Victoria+Albert, vandabaths.com/it/europa), specchio (di Cassina (www.cassina.com/it) e poltroncina (di Poltrone&Sofà, http://www.poltronesofa.com/it). L’impianto idrico per la vasca è stato alloggiato nel nuovo controsoffitto del piano inferiore. A terra, il parquet esistente è stato riportato a nuova vita.
Non è così difficile poter disporre di una fornitura di parquet di recupero: è una scelta eco che permette di dotarsi di un pavimento di pregio e ricco di fascino. E molte aziende ora affiancano questa pratica alla produzione: i pavimenti, in rovere o teak le essenze più frequenti perché più resistenti, spesso provengono dalla demolizione di dimore storiche o di edifici strutturalmente danneggiati. Il rivestimento viene restaurato, ripulito (lasciando però la patina originale) e portato a uno spessore di circa 2 cm (dagli originari 3,5/4 cm), adatto alle esigenze di posa delle case attuali.
Di un pavimento in legno esistente si può modificare l’aspetto, variando colore ed effetto, e aumentare la resistenza, con più mani finitura. E se si cambia idea nel tempo? Con una lamatura si può ripristinare.
Che sia massello o prefinito di qualità, il vecchio parquet può essere infatti rigenerato, e anche rinnovato nella tinta. È una pratica cui si ricorre con maggiore frequenza (e vale sempre la pena di considerare) quando il rivestimento è uniforme, ben aderente al supporto e in ottimo stato e non vi è la necessità di rimuoverlo per intervenire sugli impianti. In questo modo si contengono i costi di ristrutturazione, si velocizzano i tempi di lavoro e si opera una scelta rispettosa dell’ambiente. E, in più, si ottengono ottimi risultati estetici. L’intervento di “ripristino” prevede la lamatura di tutta la pavimentazione, ovvero l’asportazione di qualche millimetro di materiale, tramite l’ausilio di un macchinario specifico, per riportare il legno all’aspetto naturale. Si procede poi con l’applicazione della finitura: colore, cera, olio, vernice. In questa casa, il parquet esistente in teak della zona notte è stato rifinito a olio.
- Effetto natura, il bagno al piano terra è particolarmente curato dal punto di vista decorativo e ne sono protagonisti i materiali naturali. Pietra a terra e per il lavabo a catino; legno massello teak per il mobile (di Cipì, http://www.cipitaly.it).
Conosciuta e utilizzata soprattutto nella tonalità grigio/nero, l’ardesia, di origine brasiliana, è disponibile in un’ampia gamma cromatica. Tra le varie colorazioni, la tinta rossiccia è aggraziata e calda allo stesso tempo, ma comunque intensa. Viene lavorata per ricavare vari formati, dai tozzetti per mosaico alle piastrelle, fino alle lastre a spessori calibrati. Molto resistente, negli interni è indicata in modo particolare per l’ambiente bagno.
- Al piano terra, una zona filtro mette in comunicazione gli spazi della casa, il garage e due ambienti di servizio extra, di cui uno è un ampio bagno con annessa sauna. È d’impatto, grazie al rivestimento in legno fresato che fodera le pareti delle boiserie e delle porte, con un’estetica ispirata a una Spa professionale, una sorta di vestibolo caldo e avvolgente invece di un semplice corridoio.
Progetto: Studio 74ram, arch. Emilia Abate e arch. Francesco Rotondale, Napoli, Tel. 081/0320990 – www.studio74ram.it
Foto: Gaetano Del Mauro