In un edificio di fine ‘800, il piccolo bilocale di 37 mq (ulteriormente ridotti dalla separazione dei locali con muri molto spessi), è stato in parte rinnovato dal punto di vista tecnico e reso più spazioso con l’aggiunta di un soppalco che sfrutta la doppia altezza. Inoltre, è stato completamente rivisto da quello estetico, con scelte di gusto contemporaneo. Si presenta ora come un appartamento confortevole, senza aver subito grandi stravolgimenti di layout, né aver richiesto un intervento invasivo.
Grazie all’altezza praticamente doppia dei soffitti, caratteristica tipica delle case d’epoca, a cavallo del muro portante, che divide le due stanze esistenti, è stata posizionata una struttura sopraelevata – composta da un soppalco in ferro – che aggiunge superficie per il letto, la cabina armadio e un piccolo studio, permettendo di destinare più spazio alla zona giorno del livello inferiore. Tutt’altro che un ingombro in più, il soppalco aiuta a evidenziare e a ripartire al meglio gli ambienti sottostanti, delineando anche un disimpegno tra ingresso, living e cucina. Unico intervento sull’imponente muratura, l’apertura di due porte al piano soppalco, rispettivamente per accedere allo studio in balconata (con vista sulla cucina) e alla cabina armadio di fianco al letto.
Il soppalco si estende dalla parte del soggiorno (1), comprendendo anche l’ingresso (2), fino a una minima porzione della cucina (3). È una superficie non particolarmente ampia – la dimensione è vincolata alle prescrizioni del Regolamento edilizio locale – che però è stata ben organizzata per ricavare tre zone funzionali separate.
Foto casa 37 metri quadri + soppalco
Ristrutturazione nel segno della tradizione
In una ristrutturazione, nuovo ed esistente possono dialogare bene, magari ricorrendo a qualche trucco: il parquet attuale posato secondo geometrie di un tempo e gli elementi in metallo tinteggiati come i muri.
Tinte chiare per pareti e arredamento, al fine di valorizzare la luminosità: una scelta vincente per il piccolo living, arredato con pochi pezzi fondamentali, raccordati dal tappeto decor. Libere invece le pareti, per dare un senso di maggiore ampiezza, in virtù della presenza del soppalco. L’atmosfera risulta decisamente calda, anche grazie alle poltrone d’epoca con finitura foglia oro e al parquet in rovere, originario (lamato e riportato a nuovo splendore).
La cucina, di concezione tradizionale, si compone di un unico blocco operativo: a parete, una composizione lineare in laccato bianco opaco (di Ikea, http://www.ikea.com) integra tutti gli elettrodomestici (la scelta di pensili bassi, che non saturano tutta la superficie a disposizione, rende l’insieme più leggero). Al centro, il tavolo è un modello di produzione artigianale con piano in ceramica verde acqua e base in ferro dipinto di nero, a cui sono abbinate sedie di linea contemporanea in legno laccato nero.
Per i rivestimenti della cucina (tutti di Ceramica Fioranese, http://www.fioranese.it) si gioca con un abbinamento creativo di pattern geometrici e floreali che vivacizza la composizione total white. Un motivo a scacchi caratterizza la parete della zona cottura. A terra (foto a sinistra), un decoro multicolor, ispirato alle cementine oggi molto in voga, è “scoordinato” ma si armonizza bene a quello delle altre piastrelle posate a parete (foto a destra).
Angolo studio sul soppalco
In cucina, la struttura del soppalco si estende poco oltre la porta e ne caratterizza l’ingresso, incorniciando il vano di passaggio. La parte in quota, a cui si accede tramite un’apertura di nuova realizzazione posta di fianco al letto, è destinata alla zona studio. La porzione che sovrasta la porta della cucina è infatti utilizzabile come piano di lavoro dalla balconata. Lo spazio sotto questa parte aggettante è invece sfruttato con un volume chiuso da ante, estremamente utile come ripostiglio.
Nell’abitazione, sotto e sopra il soppalco, le porte sono state realizzate artigianalmente su disegno del progettista che ha curato la ristrutturazione. Hanno il telaio in ferro, tinteggiato di bianco, e l’anta formata da una composizione di porzioni di dimensioni variabili di vetro colorato (foto a destra). La prevalenza della tinta gialla, oltre ad armonizzarsi con le cromie della casa, serve a favorire il passaggio della luce tra le stanze. Ogni porta è unica e si differenzia dalle altre per il motivo formato dalle formelle accostate.
L’aggiunta di un soppalco in casa è un intervento disciplinato dal Regolamento edilizio comunale. Il vincolo principale? L’altezza sufficiente. Per essere usato a pieno titolo come spazio abitativo, il soppalco deve essere “praticabile”, cioè accessibile e calpestabile in sicurezza e deve sopportare il peso di carichi variabili.
Con il soppalco: da uno a due livelli
In questa abitazione il soppalco è realizzato con una struttura di sostegno in ferro che è stata ancorata al muro portante della casa (e l’attraversa in senso trasversale). Appoggia a terra tramite specifici pilastrini metallici, dimensionati ad hoc, realizzati con tubolari 5 x 5 x 6 cm. Malgrado l’imponenza, è un elemento che si armonizza bene ed è visivamente leggero, merito della scelta di lasciarne a vista l’orditura e del colore bianco della smaltatura.
Per l’accesso al livello superiore, la scala collegata al soppalco è realizzata in tubolare metallico, anch’esso smaltato, di 5 x 5 x 6 cm. Le singole pedate sono, a loro volta, ancorate a tale struttura che funziona dal punto di vista statico come una trave inclinata. In quota, il soppalco è ovviamente protetto con una balaustra, sempre in tubolare metallico verniciato 5 x 5 x 6 cm, realizzata con un disegno semplice a riquadri, che riprende l’orditura della struttura principale. Il piano di calpestio è composto da pannelli in truciolare grezzo dello spessore di 1,8 cm appoggiati alla struttura. Sopra questi, il pavimento è composto da listelli di rovere prefinito, spessore 1,5 cm, posati ad incastro. Al livello inferiore, sotto il soppalco dove l’altezza è minima (160 cm) sono ricavate due armadiature in tubolare di metallo e lamiera utilizzate come ripostiglio, in cucina e come guardaroba, in soggiorno.
In soggiorno – Sotto il piano di arrivo della scala, dove l’altezza è ridotta a 160 cm, lo spazio è sfruttato con un guardaroba. In lamiera, come tutta la struttura sospesa, è attrezzato all’interno con barre e stender.
In soggiorno – Sotto il piano di arrivo della scala, dove l’altezza è ridotta a 160 cm, lo spazio è sfruttato con un guardaroba. In lamiera, come tutta la struttura sospesa, è attrezzato all’interno con barre e stender.
In cucina – Il volume delineato dalla struttura del soppalco nella parte inferiore, diventa un ripostiglio. Ha le ante in lamiera forata per favorire la diffusione del calore nella stanza, poiché il radiatore è collocato all’interno.
In soggiorno – Sotto il piano di arrivo della scala, dove l’altezza è ridotta a 160 cm, lo spazio è sfruttato con un guardaroba. In lamiera, come tutta la struttura sospesa, è attrezzato all’interno con barre e stender.
Se non si opta per sanitari super compatti, in un bagno lungo e stretto si è obbligati a disporre in linea l’arredamento. Una configurazione tradizionale, ma che ha il grande pregio della praticità.
L’ambiente è interamente caratterizzato dai toni naturali, dalla base del lavabo al pavimento, fino alle pareti. Queste sono in realtà rivestite con eleganti piastrelle decorate effetto patchwork ton sur ton: sono della collezione Azulej di Mutina (design Patricia Urquiola), http://www.mutina.it.