Le due facce di un’abitazione in Liguria, a Santa Margherita sulla riviera di Levante: fuori è una vecchia casa di pescatori costruita ai primi del ‘900 e affacciata sul mare con piccoli balconi delimitati dai tradizionali parapetti in ferro battuto; all’interno, un trilocale in stile cittadino nel quale sfumature di beige accostate in gradazione producono un effetto di grande leggerezza.
Dal marrone al corda, dal tortora al sabbia, con un’alternanza di tonalità che veste gli interni in modo caldo e accogliente, e valorizza l’elaborato progetto di illuminazione del trilocale, comprensivo anche di luci tecniche quali i faretti incassati e le strisce a led. Secondo una concezione metropolitana dell’abitare, il soggiorno è diventato open space e anche la cucina è ora aperta sugli ambienti circostanti: un trilocale pensato per essere abitato tutto l’anno.
Gli elementi d’arredo, in gran parte realizzati su disegno, puntano spesso sulle soluzioni sospese, sempre con l’obiettivo di togliere peso e ridurre al minimo gli ingombri a terra. L’intervento ha comportato anche il rifacimento completo degli impianti e la sostituzione dei vecchi serramenti.
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All’ultimo piano del vecchio edificio, il trilocale ha una pianta dalla forma allungata; le aperture sono soltanto quattro, distribuite sui due lati corti: gli ambienti giorno affacciano verso il mare, le camere verso l’interno del centro abitato. Tenendo come punto fermo soltanto i quattro muri perimetrali, le opere di demolizione e costruzione hanno riguardato un po’ tutti gli ambienti, ma in particolare la zona centrale del trilocale, tra le camere e il living e in corrispondenza dell’ingresso, dove sono stati ricavati ex novo i due bagni, uno dei quali è illuminato e aerato da un lucernario ritagliato sulla copertura.
Nel living l’eliminazione del tramezzo di separazione ha permesso di ottenere un ambiente unico illuminato da due finestre. Sono state inoltre ampliate le due aperture di collegamento con l’adiacente cucina.
Le due camere da letto, entrambe matrimoniali, hanno una disposizione pressoché simmetrica anche per quanto riguarda i vani di servizio che le completano. Tutte e due sono infatti dotate di una zona guardaroba passante che serve anche da filtro rispetto ai bagni.
Dall’ingresso, in posizione centrale, il percorso porta da una parte verso la camera, dall’altra verso la cucina, collegata con il soggiorno-pranzo tramite due ampi varchi aperti.
La ristrutturazione del trilocale è stata totale: un risanamento conservativo che ha tenuto conto sia del carattere storico dell’edificio (sebbene non si tratti di una costruzione di particolare pregio architettonico) sia della località, marittima e turistica, nella quale sorge. Si è proceduto quindi su diversi piani di intervento: opere strutturali, con il consolidamento delle solette in legno in cattive condizioni e la rimozione dei vecchi controsoffitti; e opere impiantistiche, con la realizzazione ex novo dei due ambienti di servizio. Per quanto riguarda il risanamento della soletta del pavimento, è stato realizzato mediante connettori e un massetto alleggerito armato che ha sostituito il sottofondo esistente e irrigidito le strutture in legno senza un aggravio di peso. È stato infine ripensato il layout per garantire una migliore funzionalità.
Tutti gli ambienti del trilocale, che avevano in origine altezze di circa 300 cm, sono stati ribassati di 30 cm con un controsoffitto in cartongesso; fanno eccezione le due camere da letto che sono state ribassate parzialmente, ciascuna solo lungo la parete dietro il letto. In soggiorno e in cucina è stata realizzata un’ulteriore controsoffittatura “aperta” lungo il perimetro (che comporta un ribassamento di altri 20 cm): una sorta di mensola continua con profondità di circa 30 cm e spessore di 5 cm. Oltre alla funzione estetica di riproporzionare gli ambienti, le nuove strutture fanno da supporto agli apparecchi luminosi (faretti incassati e strisce a led) e diffondono la luce; servono inoltre a contenere il sistema di climatizzazione canalizzato.
La climatizzazione: l’impianto di raffrescamento è stato installato ex novo nel volume vuoto tra il ribassamento e il soffitto: l’unità interna motocondensante è stata sistemata sopra l’ingresso, mentre quella esterna è sul balcone della camera che affaccia verso il cortile. Nei diversi ambienti, l’aria fresca viene erogata attraverso le griglie verticali che si aprono sui pannelli in cartongesso.
L’ambiente di servizio accessibile da una delle camere matrimoniali del trilocale è stato aggiunto in fase di ristrutturazione. Essendo in una posizione interna nella pianta, è cieco, privo di finestre collegate con l’esterno; il locale è pertanto dotato di impianto di aerazione meccanica. Per quanto riguarda l’apporto di luce naturale, è stata prevista una doppia soluzione: la porta scorrevole (a scomparsa nel muro) con pannello semitrasparente e il taglio verticale vetrato sulla parete che divide la stanza dal bagno, in corrispondenza della zona toilette da una parte e del box doccia dall’altra. È stato impiegato sempre lo stesso tipo di profilo in alluminio e di lastra in vetro satinato: opaco, lascia filtrare la luce ma non permette di vedere da una parte all’altra.
Progetto: studio ing. Claudio Abbiati, direzione artistica arch. Rosy Rozza – studioabbiati@vodafone.it –
Foto: Cristina Fiorentini