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Nella tranquilla zona precollinare di Torino – nel quartiere di Madonna del Pilone, tra villette con giardini e cortili, piccoli orti incastonati nel tessuto urbano – si trova l’edificio primo ‘900 che ospita questo trilocale al secondo piano. La particolare forma della casa, costruita su una strada pedonale in leggera salita e caratterizzata dai muri perimetrali non ortogonali, ha rappresentato per i progettisti una sfida. L’obiettivo era quello di ridefinire gli interni del trilocale in modo da valorizzare una planimetria “difficile” sfruttando al meglio la tripla esposizione con vista panoramica. Non soltanto: si intendeva anche restituire al trilocale d’epoca la fisionomia perduta nel tempo in seguito a ripetuti interventi non sempre coerenti con il contesto. Sono stati introdotti anche elementi contemporanei in grado di dialogare con i tratti architettonici classici, creando così un legame sintonico e funzionale.
Foto casa 88 mq
Il progetto del trilocale a pianta irregolare
L’edificio in cui si trova il trilocale risale ai primi del ‘900; era stato poi ingrandito negli anni ’60 con una parte nuova, ora perfettamente integrata nel fabbricato esistente, tanto che la “ricucitura” è esternamente impercettibile. Nel caso di questo trilocale al secondo piano, l’ampliamento è riconoscibile in pianta per la presenza di pilastri portanti nella zona centrale: un sistema costruttivo relativamente recente che non era stato impiegato invece nel nucleo originario della casa. Il progetto di ristrutturazione ha permesso di ridefinire il layout sfruttando meglio l’insolita forma poligonale con pareti perimetrali oblique e di valorizzare la tripla esposizione degli ambienti.
- Il corridoio d’ingresso del trilocale, mantenuto anche nel nuovo layout, costituisce l’asse della distribuzione interna sul quale si aprono, a destra e a sinistra, gli ambienti. In fondo al percorso una porta rasomuro mimetizza il ripostiglio.
- Nella zona pranzo i due lati corti del balconcino di forma trapezoidale (3,5 mq circa) costituiscono il prolungamento delle due pareti perimetrali del soggiorno e ne determinano la forma.
- La stanza a destra dell’ingresso è stata ridimensionata per lasciare più spazio al soggiorno; ospita ora lo studio. Il living, reso irregolare dalla presenza di due pareti non ortogonali, integra zona conversazione e pranzo.
- I due bagni del trilocale, quello a uso esclusivo della camera e l’altro accessibile dal disimpegno, hanno preso il posto dell’ex cucina che è collocata nella zona giorno dove occupa un ambiente più ampio e luminoso collegato al living tramite una porta vetrata scorrevole.
- La camera matrimoniale è stata ampliata per sfruttarne al meglio la forma pentagonale. Le pareti sono attrezzate con armadi su misura.
Sfruttare lo spazio libero intorno alla portafinestra con librerie gemelle
L’angolo pranzo del living è caratterizzato dall’incrocio di due pareti non perpendicolari. Quella obliqua su cui si apre la portafinestra affacciata sul balconcino trapezoidale è completata da due blocchi libreria a colonna che, realizzati su disegno, formano una sorta di “portale” a destra e a sinistra del serramento. I moduli, che arrivano a filo dello stipite superiore (320 cm circa) sono larghi poco più di 1 m ciascuno: in mdf laccato opaco, sono formati da riquadri a giorno sopra e, sotto, da scomparti chiusi da ante.
Tra la libreria e la finestra le due tele sono opera di una giovane artista giapponese: si tratta di composizioni a tecnica mista, puzzle realizzati con tessuti e altri materiali puntando sulle combinazioni dei colori.
Cucina indipendente ma a vista dietro la grande porta vetrata
Al di là della parete vetrata, occupa un ambiente dalla sua forma irregolare ed è sfruttata al meglio con una composizione che si articola su più lati. Lo stile dell’ambiente è impreziosito da elementi caratterizzanti come la pavimentazione in cementine, l’estetica dei blocchi operativi compatti, staccati da terra da alti piedini in acciaio e dalla scelta di piccole piastrelle bianche rettangolari che rivestono l’alzata tra basi e pensili.
Nel nuovo layout, la cucina del trilocale è stata spostata rispetto allo stato di fatto: occupa ora uno spazio più luminoso, in comunicazione diretta con la zona giorno. La parete vetrata trasparente che divide gli ambienti, realizzata con un sistema di produzione, non toglie continuità agli interni, pur assicurando una separazione delle funzioni. Il serramento, con profili in alluminio verniciato nero e lastre in vetro temperato, è formato da 4 pannelli larghi 60 cm ciascuno: i due laterali sono fissi, quelli centrali scorrono appesi al binario nascosto nel tamponamento superiore.
Rivestimenti decorativi in cementine bicolore
In contrapposizione materica e cromatica con il parquet in rovere massello degli ambienti adiacenti, una scacchiera di cementine in bianco e grigio riveste il pavimento della cucina. Le marmette, in formato 20 x 20 cm, sono dello stesso tipo di quelle posate nel corridoio: in cemento colorato, sono di produzione attuale, simili a quelle tipiche dell’epoca di costruzione. Le tecniche di realizzazione artigianali e la finitura levigata fine con estetica opaca non si discostano da quelle originali.
In camera, tappezzeria dietro al letto
Il motivo alberato della tappezzeria posata sul lato dietro il letto – un bosco invernale di betulle riprodotto in toni desaturati – imprime ulteriore slancio verticale alla camera matrimoniale che ha soffitti molto alti. Mimetizzata dal rivestimento, anche la porta rasomuro del bagno a uso esclusivo è integrata nella stessa parete. Le armadiature sono in parte su disegno, in parte di produzione.
Armadio a trapezio
Anche nella camera matrimoniale, come in altri ambienti del trilocale, le scelte d’arredo sono vincolate dalle irregolarità della pianta; sono state necessarie, infatti, soluzioni su disegno. Sul lato più corto della stanza pentagonale, l’armadio occupa a misura l’intera parete, fino al muro di confine con il bagno; viene sfruttato al meglio anche l’angolo non retto grazie a un modulo a trapezio che riempie a misura il volume di risulta. Il mobile, in mdf nobilitato e laccato opaco, con tre ante a battente, ha profondità di 50 cm.
I bagni
I due ambienti di servizio hanno preso il posto dell’ex cucina. Il bagno più grande e completo è quello della camera matrimoniale; per i rivestimenti sono state scelte grandi lastre rettificate a due colori, in gres porcellanato a parete e in cemento a terra
Il bagno a uso esclusivo della camera matrimoniale è attrezzato sia con vasca sia con doccia. La prima è stata installata sotto l’ampia nicchia già esistente: scavata nello spessore del muro perimetrale portante, offre un profondo piano d’appoggio. Il box doccia walk-in, delimitato da un pannello vetrato trasparente che lascia aperto il vano d’accesso, ha il piatto incassato a pavimento.
Passaggio e disimpegno
La zona dell’ingresso del trilocale prosegue con un corridoio che distribuisce i diversi ambienti secondo lo schema classico che contraddistingue tante case d’epoca e che qui si è scelto di conservare. La parete in fondo al percorso è personalizzata da una carta da parati decorativa: tra i palloni aerostatici su fondo chiaro si mimetizza la porta rasomuro del ripostiglio.
Un’altra tappezzeria di forte impatto visivo definisce la nuova scenografia dello studio dove una libreria in bianco e nero “a due dimensioni” incornicia la porta d’entrata.
Lo studio vicino all’ingresso
Lo studio è stato ricavato nel locale vicino all’ingresso del trilocale così da isolarlo per quanto possibile dal resto della casa e assicurare la necessaria privacy per poter lavorare e ricevere persone. L’ambiente è improntato alla funzionalità: per alcuni pezzi su misura sono stati impiegati pannelli grezzi in OSB, materiale legnoso “povero” formato da scaglie di legno orientate in modo casuale. Impreziosiscono però l’ambiente i complementi di design d’autore, a cominciare dalle lampade.
Indirizzi fornitori
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Foto: Cristina Galliena Bohman, styling Laura Mauceri
Tratto da Cose di Casa numero di febbraio 2021