Cucina a vista: 6 case con soluzioni diverse

Opzione molto apprezzata, date le esigenze di spazio e le abitudini domestiche, la cucina a vista dà carattere alla zona giorno: ecco 6 esempi reali.

Architetto Marcella Ottolenghi
A cura di Architetto Marcella Ottolenghi
Pubblicato il 11/06/2024 Aggiornato il 11/06/2024
Cucina a vista: 6 case con soluzioni diverse

La cucina a vista è una soluzione sempre più diffusa nelle case, per via sia delle trasformazioni dell’abitare sia dell’ottimizzazione di superfici contenute. La ricerca di una maggiore fluidità funzionale, e di conseguenza dello spazio e dei percorsi, fa sì infatti che la zona dedicata alla preparazione del cibo e quella della convivialità e del relax – con divani e poltrone – si fondano strettamente, contaminandosi con arredi e finiture armonicamente condivisi. Una tendenza che anche le aziende di settore hanno recepito e sostenuto, offrendo sistemi modulari capaci di risolvere stilisticamente un dialogo sempre più armonico tra cucina e soggiorno.

Foto case con cucina a vista

  • La zona cottura è stata realizzata ex novo dal momento che prima della ristrutturazione. La composizione è su due lati, a vista sul soggiorno, delimitata dal volume centrale dell’isola che è allo stesso tempo piano di lavoro e bancone snack e riprende la finitura in marmo bianco di Carrara del top e dell’alzata alle spalle. Nella zona pranzo il tavolo e le sedie in legno in stile nordico sono di Hay, acquistate da Design Republic. Illumina il piano la lampada a sospensione Semi Pendant di Gubi. I vasi sono di Coincasa, il vassoio bianco è di Villeroy & Boch. In fondo, la composizione è Cesar Cucine, in laccato bianco con piani in marmo bianco di Carrara. Parquet di Almafloor. Accostati al bancone snack, gli sgabelli sono il modello Nordviken di Ikea. Progetto arch. Elisa Evaso e arch. Luca Guglieri, Monostudio Associati, via Aleardo Aleardi 17, Milano, Tel. 02/36595084, http://www.monostudiomilano.com. Foto Cristina Galliena Bohman. Styling Laura Mauceri.
  • La zona cottura è evidenziata dallo sfondo della parete, tinteggiata a tutta altezza in una tonalità verde scuro che fa risaltare i profili total white dei diversi elementi d'arredo. La disposizione dei pensili sottolinea la doppia altezza del volume in corrispondenza della cucina. Nella zona pranzo il tavolo allungabile di forma quadrata, con gambe in alluminio e piano in nobilitato, è il modello More di Pedrali. Le sedie, una diversa dall'altra, sono accomunate dalla finitura total white: il seggiolone trasformabile a destra è Tripp Trapp di Stokke, la centrale è la DSR di Vitra, design Charles & Ray Eames, quella a sinistra è la Norma di Arper. La lampada a sospensione sferica è il modello Moon di Davide Groppi. Progetto arch. Matteo Guerini - MAD14 Studio, Crema, Tel. 0373/86484, www.mad14studio.it. Foto Studio Roy. Stylist Chiara Dal Canto.
  • Nella zona pranzo, tra cucina e living, il tavolo rettangolare bianco è Shadow di De Padova con sedie DSW della serie Plastic Chair di Vitra, design Charles & Ray Eames. La composizione della cucina in laccato bianco opaco è di Gruppo Euromobil, il forno a colonna è di Smeg. Appoggiate sul piano del tavolo e sul top della zona operativa, la pesciera, le stoviglie e la pentola sono di Rosenthal/Sambonet. La lampada a sospensione è Costanza di Luceplan, design Paolo Rizzatto. Progetto Eugadesign Studio, arch. Eugenio Gargioni e arch. Paola Traversa, Milano, Tel. 02/36560931. Foto Cristina Galliena Bohman. Styling Rosaria Galli.
  • Per assecondare la presenza discreta della cucina a vista, oltre alla tinta chiara dei frontali e al minimalismo di elettrodomestici quasi invisibili, come ad esempio il piano cottura a induzione e il lavello integrato nel piano, il frigorifero freestanding è inserito in una nicchia nella muratura. Una soluzione che limita la sua eventuale incombenza (quasi assimilata all’ingombro della porta a scomparsa della dispensa a fianco) e nel contempo ne evidenzia l’aspetto high-tech dell’acciaio. Lo spazio di azione è delimitato dalla presenza del tavolo e a soffitto da una originale “struttura ponte”, contenitore sospeso che cela tutti gli impianti tecnici di illuminazione e di condizionamento dell’aria. Progetto arch. Filippo Sesti, via Rivoli 10, Genova, tel. 010/5954577, 3471652232, info@oddweb.it, www.oddweb.it.Foto Iris Viarengo.
  • In cucina la composizione, è stata realizzata su disegno: i frontali sono in laccato bianco opaco come tutti gli arredi della casa, il top e i fianchi in pietra piacentina di spessore 3 cm. Il blocco principale integra, in linea, le zone cottura e lavaggio. La scala elicoidale è stata realizzata da Officina del Design. Progetto geom. Tommaso Mantovani, Milano, mantovanito@tiscali.it su idea di Titta Perticucci, titta61@gmail.com. Foto Cristina Fiorentini.
  • La cucina aperta sul soggiorno è in parte schermata da un mobile tv passante. Uno stratagemma maschera la presenza dei pensili (inseriti a filo in una rientranza della parete) con un rivestimento anche della parete della zona pranzo con la stessa pannellatura in legno cannettato con un effetto di planarità completa tra le due parti.Progetto: Studiocarta, arch. Mauro Carta, Silvia Faravelli, Andrea Villa, Milano, Tel. 02/38239040 - www.maurocarta.com Foto: Cristina Galliena Bohman - Styling: Rosaria Sofia Galli.

Cosa si intende per cucina a vista?

La cucina a vista, come spiega il termine stesso, non occupa un locale dedicato e concluso, ma si affaccia senza soluzione di continuità sulla zona giorno. La sua presenza può essere in qualche modo parzialmente delimitata e protetta – da una vetrata trasparente, da una veletta superiore, dal bancone di una penisola o di un’isola… -, pur restando comunque in stretta relazione con il resto della superficie dell’ambiente comune. Soluzioni queste che ritmano lo spazio, senza precluderne appunto la percezione visiva – nel caso di una parete trasparente viene in aggiunta preservato anche l’isolamento acustico (oltre che la diffusione di odori e vapori) -, e che nel contempo servono magari per aggiungere praticità di utilizzo.

cucina a vista

La composizione a L, a vista sul soggiorno, è delimitata dal volume centrale dell’isola che è allo stesso tempo piano di lavoro e bancone snack e riprende la finitura in marmo bianco di Carrara del top e dell’alzata alle spalle. Nella zona pranzo il tavolo e le sedie in legno in stile nordico sono di Hay, acquistate da Design Republic. Illumina il piano la lampada a sospensione Semi Pendant di Gubi. I vasi sono di Coincasa, il vassoio bianco è di Villeroy & Boch. In fondo, la composizione è Cesar Cucine, in laccato bianco con piani in marmo bianco di Carrara. Parquet di Almafloor. Accostati al bancone snack, gli sgabelli sono il modello Nordviken di Ikea. Progetto arch. Elisa Evaso e arch. Luca Guglieri, Monostudio Associati, via Aleardo Aleardi 17, Milano, Tel. 02/36595084, http://www.monostudiomilano.com. Foto Cristina Galliena Bohman. Styling Laura Mauceri. Per vedere tutta la casa clicca qui.

Pro e contro di una cucina a vista

Se la scelta di una cucina aperta sul soggiorno spesso è obbligata – dalla superficie disponibile, dall’organizzazione degli spazi, dalla disposizione degli impianti – si tratta comunque di una opzione che amplia percettivamente lo spazio. Il demolire una parete eventualmente divisoria tra cucina e soggiorno, oltre che per guadagnare centimetri abitabili in più, serve in genere a una diffusione maggiore dell’illuminazione naturale, a favore della piacevolezza dell’insieme. Ne guadagna anche una concezione di cucina come luogo della condivisione e della convivialità.

Per contro è anche vero, però, che una cucina aperta non permette troppa libertà in fatto di ordine – ma in questo vengono in ausilio i sistemi contenitivi sempre più flessibili ed evoluti delle proposte oggi disponibili, anche per sviluppi volumetrici minimi – e di protezione dalla diffusione di rumori, odori e vapori della cottura. Anche se, pure in tal caso, la tecnologia è di supporto, declinata in cappe, impianti di purificazione dell’aria e piccoli complementi in grado di smorzare le onde sonore estremamente efficaci anche in un open space

cucina con frigorifero nella nicchia

Per assecondare la presenza discreta della cucina a vista, oltre alla tinta chiara dei frontali e al minimalismo di elettrodomestici quasi invisibili, come ad esempio il piano cottura a induzione e il lavello integrato nel piano, il frigorifero freestanding è inserito in una nicchia nella muratura. Una soluzione che limita la sua eventuale incombenza (quasi assimilata all’ingombro della porta a scomparsa della dispensa a fianco) e nel contempo ne evidenzia l’aspetto high-tech dell’acciaio. Lo spazio di azione è delimitato dalla presenza del tavolo e a soffitto da una originale “struttura ponte”, contenitore sospeso che cela tutti gli impianti tecnici di illuminazione e di condizionamento dell’aria. Progetto arch. Filippo Sesti, via Rivoli 10, Genova, tel. 010/5954577, 3471652232, info@oddweb.it, http://www.oddweb.it. Foto Iris Viarengo. Per vedere tutta la casa clicca qui.

Quanto deve essere grande un soggiorno con cucina a vista?

Secondo la normativa nazionale – il D.M. del 5 luglio 1975 – la superficie minima di un soggiorno deve essere di 14 mq, dimensione che può includere anche il cosiddetto angolo cottura, vale a dire la cucina aperta. Bisogna tuttavia ricordare che tale dimensione può variare in base ai regolamenti edilizi di ogni Comune e che per maggior comodità e per un gradevole risultato estetico è sempre preferibile che ci siano una ventina di mq.

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Nella zona pranzo, tra cucina e living, il tavolo rettangolare bianco è Shadow di De Padova con sedie DSW della serie Plastic Chair di Vitra, design Charles & Ray Eames. La composizione della cucina in laccato bianco opaco è di Gruppo Euromobil, il forno a colonna è di Smeg. Appoggiate sul piano del tavolo e sul top della zona operativa, la pesciera, le stoviglie e la pentola sono di Rosenthal/Sambonet. La lampada a sospensione è Costanza di Luceplan, design Paolo Rizzatto. Progetto Eugadesign Studio, arch. Eugenio Gargioni e arch. Paola Traversa, Milano, Tel. 02/36560931. Foto Cristina Galliena Bohman. Styling Rosaria Galli. Per vedere tutta la casa clicca qui.

Usare il colore per inquadrare una cucina aperta

Un buon strumento per dare carattere alla zona tecnica dedicata alla preparazione del cibo e per inquadrare l’ingombro della cucina a vista in un soggiorno può essere il colore, da stendere a parete, ma anche a pavimento o da utilizzare per il sistema compositivo modulare della stessa cucina.

La superficie di fondo in nuance nettamente a contrasto rispetto al resto dei muri può infatti attirare l’attenzione e rendere più interessante anche uno sviluppo di segno minimale, di piccole dimensioni e magari nel classico colore bianco. Ugualmente, sfruttare il cambio di rivestimento a pavimento – magari sfruttando la necessità di un materiale più resistente, come ad esempio il gres  – aiuta a dare movimento a un ambiente unico, delimitando in modo esclusivamente percettivo i percorsi dedicati alle preparazioni e alla cottura degli alimenti.

cucina a vista

La zona cottura è evidenziata dallo sfondo della parete, tinteggiata a tutta altezza in una tonalità verde scuro che fa risaltare i profili total white dei diversi elementi d’arredo. La disposizione dei pensili sottolinea la doppia altezza del volume in corrispondenza della cucina. Nella zona pranzo il tavolo allungabile di forma quadrata, con gambe in alluminio e piano in nobilitato, è il modello More di Pedrali. Le sedie, una diversa dall’altra, sono accomunate dalla finitura total white: il seggiolone trasformabile a destra è Tripp Trapp di Stokke, la centrale è la DSR di Vitra, design Charles & Ray Eames, quella a sinistra è la Norma di Arper. La lampada a sospensione sferica è il modello Moon di Davide Groppi. Progetto arch. Matteo Guerini – MAD14 Studio, Crema, Tel. 0373/86484, http://www.mad14studio.it. Foto Studio Roy. Stylist Chiara Dal Canto. Per vedere la casa clicca qui.

Cucina a vista mimetizzata nel soggiorno

La cucina aperta sul soggiorno è in parte schermata da un mobile tv passante. Uno stratagemma maschera la presenza dei pensili (inseriti a filo in una rientranza della parete) con un rivestimento anche della parete della zona pranzo con la stessa pannellatura in legno cannettato con un effetto di planarità completa tra le due parti.

living open space

Progetto: Studiocarta, arch. Mauro Carta, Silvia Faravelli, Andrea Villa, Milano, Tel. 02/38239040 – http://www.maurocarta.com Foto: Cristina Galliena Bohman – Styling: Rosaria Sofia Galli. Clicca qui per vedere tutta a casa.

La scala scherma la cucina open space che si trova all’ingresso

Quando la cucina a vista è posizionata direttamente all’ingresso di una abitazione, è utile la realizzazione di una separazione, più o meno netta, per ridurne l’impatto. Le opzioni sono diverse: si può pensare a una spalletta di muratura o cartongesso, a una colonna contenitiva di profondità adeguata, a una libreria passante. Anche un elemento strutturale di rilievo – come ad esempio una scala o un pilastro – diventa interessante, se correttamente dimensionato e non di impedimento per funzionalità e percorsi.

cucina a vista ingresso scala

In cucina la composizione, è stata realizzata su disegno: i frontali sono in laccato bianco opaco come tutti gli arredi della casa, il top e i fianchi in pietra piacentina di spessore 3 cm. Il blocco principale integra, in linea, le zone cottura e lavaggio. La scala elicoidale è stata realizzata da Officina del Design. Progetto geom. Tommaso Mantovani, Milano, mantovanito@tiscali.it su idea di Titta Perticucci, titta61@gmail.com. Foto Cristina Fiorentini. Per vedere tutta la casa clicca qui.

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