Cucina di recupero e senza pensili

Assemblare pezzi di recupero ed elettrodomestici freestanding per comporre un'originale cucina risparmiando. Un esempio commentato.

Fotografa Cristina Fiorentini
A cura di Fotografa Cristina Fiorentini, Monica Mattiacci
Pubblicato il 13/10/2024Aggiornato il 13/10/2024
Cucina di recupero e senza pensili

Per contenere il budget di spesa, si può arredare casa anche acquistando piccoli arredi ai mercatini di antiquariato e dal rigattiere. A volte si possono davvero delle piccole chicche!

Per la prima casa o per quella di campagna, si possono anche rimettere a nuovo vecchi mobili di famiglia o assemblare pezzi nati con un’altra funzione, come queste vecchie cassettiere da ufficio che sono diventate i mobili della cucina. Infatti questi vecchi arredi in legno sono stati recuperati per comporre una cucina vintage calda e accogliente a blocchi separati, adatta anche per ambienti indipendenti e di dimensioni contenute.

Con elettrodomestici a libera installazione, è improntata a uno stile che può diventare il tratto distintivo che caratterizza l’intera abitazione. Senza pensili, la composizione rievoca gli arredi di un tempo, ma l’effetto finale risulta molto attuale. Una delle tendenze del momento è infatti quella di optare per moduli base, sistemati in linea lungo la parete o a isola, affidando eventualmente un’aggiuntiva funzione dispensa ad armadiature a colonna, anche separate dal resto della cucina.

Il mobile lungo la zona operativa, fra frigorifero e cucina economica, è stato rivestito sul top con un piano di lavoro fatto realizzare su misura, con il foro per l’incasso del lavello; i due cassetti sotto conserveranno solo il frontale, fisso e non apribile, perché il vano interno deve restare vuoto per l’ingombro occupato dal bacino e dal sifone.

I cassetti vanno bene per riporre oggetti di dimensioni contenute, sia bicchieri e piatti, sia provviste; per quelli più grandi bisognerà completare l’arredo con una madia o un’armadiatura a colonna.

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Lo schema compositivo

Da un punto di vista estetico, quando si devono accostare mobili e apparecchi freestanding, è importante che l’insieme risulti dinamico ma al tempo stesso ordinato e ben equilibrato. Alle estremità vanno quindi sistemati gli elementi più alti, come frigo e cappa, meglio se raccordati da uno schienale.

Oggetti in mostra

Il gusto per una cucina “vissuta”, dove tutto è a portata di mano e lasciato a vista, si traduce in una composizione senza pensili, sostituiti da ripiani e barre appenditutto in metallo.

Inox anche per il piano

Come lo schienale, anche il top è in acciaio: previsto solo nella zona operativa, si tratta di un materiale perfetto per le sue caratteristiche igieniche e di resistenza. Sotto, una grande cassettiera contiene ordinatamente stoviglie e scorte.

Quali accostamenti

Per l’arredo – in questo caso due elementi  in legno lasciato al naturale, più tavolo  e sedie di colore bianco – una doppia finitura offre in genere una soddisfacente  e bilanciata alternanza cromatica.

Legno naturale, laccato bianco, inox: tre finiture evergreen per ricreare un’ambientazione ricca di dettagli ma visivamente leggera.

Quando si accostano pezzi a sé stanti, è fondamentale puntare su un elemento che raccordi  l’insieme. In questo caso, a uniformare la composizione è il rivestimento in acciaio che, fissato a muro tramite viti, viene utilizzato come schienale della cucina: un trait d’union fra arredo
ed elettrodomestici. E come nei modelli professionali, tutto l’occorrente è pronto all’uso.

Puntate su un bel tavolo!

Come tavolo da cucina, se i mobili sono di recupero, è consigliabile puntare su un modello di design evergreen per creare uno stacco che renda l’ambiente più interessante. Anche per le luci e gli accessori o gli asciugapiatti si può puntare su dettagli di tendenza, che a poco prezzo permettono di attualizzare l’insieme.

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