Una cucina nuova spendendo pochissimo? Possibile, senza aspettare delle superofferte. L’idea è semplice e allo stesso tempo rivoluzionaria: invece di acquistare un’intera composizione nuova, si cambiano solo gli elementi che effettivamente vanno sostituiti (le ante ormai vecchie, il top rovinato dall’usura, oppure qualche elettrodomestico dalla scarsa efficienza energetica) e si salva ciò che ancora funziona, ad esempio la struttura che di solito si mantiene indenne per molti anni. Questa soluzione di rinnovo “soft”, molto apprezzata da chi desidera semplicemente cambiare stile, sostituendo dopo un po’ di anni gli elementi rovinati o “di facciata” che non si intonano più al resto dell’arredamento. Le cucine utilizzano nella maggior parte dei casi moduli dalle lunghezze standard (30, 45, 60 cm): per questo motivo il cambio delle ante può avvenire con facilità indipendentemente dalla marca o dal modello da rinnovare. Per un intervento basico, che preveda la sola sostituzione dei frontali, con un minimo di manualità e l’aiuto di un avvitatore elettrico, è possibile effettuare il montaggio delle ante anche da soli, mentre per interventi più complessi (che includono l’aggiunta di moduli, la sostituzione di top, schienali o elettrodomestici da incasso) è consigliabile affidarsi al servizio che alcune aziende propongono. Il costo del rinnovo cambia in base a tanti fattori: la tipologia di frontali, il loro numero, la finitura, l’eventuale aggiunta di elementi e accessori; in genere però il risparmio rispetto all’acquisto di una cucina nuova è notevole. L’intervento avviene di solito in giornata, con personale specializzati che si occupa del montaggio dei nuovi moduli e spesso si fa carico anche dello smantellamento di quelli vecchi.
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