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Che tipo di cucina scegliere per la nostra casa? I dubbi più frequenti riguardano le questioni di spazio e di separazione tra i vari ambienti (cucina, soggiorno, zona pranzo…), che si riflettono sul modo di vivere la quotidianità. Poi i dettagli e gli accessori che influiscono sull’estetica e i requisiti tecnico-impiantistici che garantiscono la sicurezza (primo fra tutti: la cappa!).
Tante solo le soluzioni da prendere in considerazione quando si pensa all’acquisto di una nuova cucina. Dando uno sguardo ai cataloghi, scopriamo le tendenze e le proposte per arredarla: ambienti ariosi, in cui sono protagonisti isole e penisole, ma anche librerie bifacciali, madie, colonne imponenti e super capienti, attrezzate con elettrodomestici di nuova generazione.
Ma, nel momento in cui ci si accinge a passare dalla teoria alla pratica, affiorano i primi dubbi, moltiplicandosi come per un effetto domino. In questo articolo cercheremo di rispondere alle dieci domande che, più frequentemente, ci vengono poste dai nostri lettori, follower, amici e conoscenti.
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1. Isole e penisole in cucina richiedono tanto spazio?
● Isole e penisole sono entrambe elementi di tendenza nelle moderne composizioni. Di grande impatto al centro dell’ambiente, offrono anche numerosi vantaggi pratici, concentrando, in alcuni casi, le principali funzioni di una cucina.
● Isole e penisole sono le soluzioni ideali per ambienti open e living multifunzione: hanno, prima di tutto, un ruolo strategico nella ripartizione delle aree funzionali – zona operativa, pranzo, conversazione – dividendole senza bisogno di pareti. Per essere comodi, però, richiedono spazio, in particolare se si tratta di un’isola. Intorno va infatti lasciato uno spazio libero di circa 100-120 cm (almeno sui lati lunghi). Se dietro all’isola sono previste colonne, meglio scegliere ante scorrevoli, a ingombro nullo.
● Negli spazi di medie dimensioni è più fattibile una cucina con la penisola: offre molti dei vantaggi dell’isola, ma richiede minori interventi murari e sugli impianti. Nel caso di una composizione a U, se l’ambiente non è molto grande, occorre fare in modo che lo spazio al centro risulti agevole per i movimenti (l’ideale sarebbero 2 metri).
2. Meglio la cucina a vista o separata?
● Entrambe le tipologie di cucina hanno dei vantaggi, il consiglio è quello di tener conto di abitudini e stili di vita. In ogni caso, la scelta tra le due incide sulla disposizione delle altre stanze.
● Nel caso di ambienti di dimensioni ridotte, la cucina a vista sul soggiorno può essere l’unica possibilità. Molti comunque la preferiscono perché consente di ottenere spazi più aperti, con risultati di grande effetto e con il vantaggio di favorire la comunicazione e la condivisione di momenti conviviali. Oltre a un’attenta progettazione delle funzioni, richiede scelte d’arredo armoniose per i due ambienti.
● La cucina indipendente, invece, offre più pareti (e spazio) per disporre di mobili e attrezzature. Ideale per chi si diletta ai fornelli, tiene lontani dal soggiorno odori e rumori.
● Per avere entrambi i vantaggi, soluzioni efficaci sono le separazioni “provvisorie” – come le porte scorrevoli in vetro -, per chiudere la cucina temporaneamente quando si lavora, e riaprirla nei momenti di “condivisione”.
3. Una cucina piccola può essere funzionale?
● Assolutamente sì! L’estetica e la comodità di una composizione non dipendono dalle sue dimensioni. Per poter lavorare e muoversi comodamente, l’ambiente dev’essere prima di tutto ben organizzato (anche se lo spazio è troppo, paradossalmente, si corre il rischio di sprecarlo, lavorando poi male all’interno del “triangolo di lavoro”). Se ben progettata, anche una “cucina difficile” può essere funzionale.
● Gli elementi che compongono le cucine sono modulari, disponibili in multipli di 15 (più elementi di 40 e 80 cm e pezzi speciali), con cui è possibile realizzare soluzioni praticamente su misura. Per ottenere la massima funzionalità, il segreto è quello di gestire lo spazio all’interno di basi, cestoni e colonne con organizer intelligenti per tenere tutto in ordine e a disposizione.
● Vi sono poi aziende specializzate nella produzione di mini cucine a scomparsa e in soluzioni trasformabili, attrezzate con elettrodomestici compatti (quali forno, microonde e piastre a induzione), lavelli monovasca, minifrigorifero e in alcuni casi anche lavastoviglie.
4. È meglio il tavolo o il piano snack?
● In realtà, queste non sono le uniche possibilità, perché per la zona pranzo le aziende propongono oggi molteplici soluzioni, come molto differenti possono essere le soluzioni progettuali: cucina indipendente, a vista o integrata nel soggiorno.
● Tutti potrebbero convenire sul fatto che il tavolo “tradizionale” per 4-6 persone sia il più comodo per pranzare, soprattutto per una famiglia. Ma quando lo spazio è davvero poco, per esempio in un monolocale, occorre ricorrere a soluzioni alternative.
● Il “banco snack” è una di queste. Nonostante il nome, il suo uso non è limitato a colazioni o pranzi informali. Ormai tutti i produttori propongono modelli per 4 posti a sedere, in alcuni casi anche 5. Da completare con sgabelli alti (se allo stesso piano del top o poco sopra) o con sedie/sgabelli standard, se collocato più in basso. Dà il meglio di sé nelle cucine a vista sul soggiorno.
● Chi vuole entrambi, un tavolo per mangiare con gli amici (o per occasioni formali) e uno più pratico, da utilizzare anche per lavorare, in mancanza di spazio può optare per un piano estraibile: quando non utilizzato, se ne sta sotto il top della cucina o addirittura in un cassetto.
5. Meglio zoccolino, piedini a vista o basi sospese?
● Lo zoccolino è la scelta più diffusa, mentre i piedini a vista e le basi sospese trasmettono una sensazione di maggiore leggerezza. Tutte hanno dei vantaggi. La zoccolino, soprattutto quello ad altezza ridotta, nelle cucine più nuove, consente di sfruttare meglio lo spazio nelle basi. Per una pulizia approfondita occorre però rimuoverlo.
● Le composizioni con moduli sospesi o su piedini appaiono più slanciate e impediscono allo sporco di annidarsi sotto i mobili. Migliorano anche la resa dei pannelli radianti. Le basi sospese sono però più basse e l’incasso della lavastoviglie può risultare problematico.
6. Cucina con o senza maniglie?
● Al posto delle maniglie, negli ultimi anni si sono diffusi i sistemi di presa con ‘gola’, un profilo metallico, a C o a L, ricavato lungo il bordo dell’anta (orizzontale per le basi, verticale per le colonne). Le maniglie però non sono scomparse, tutt’altro, diventano anche un importante elemento che dà carattere alla cucina.
● Disponibili in varie dimensioni, materiali e finiture, offrono grande praticità, soprattutto per l’apertura delle ante di grandi dimensioni. Sono perfette nelle cucine in stile tradizionale, ma anche in quelle contemporanee.
● I sistemi con gola sono indicati per chi predilige uno stile essenziale. Dal punto di vista estetico, esaltano materiali e finiture delle ante. In questo modo queste risultano perfettamente lisce e facili da pulire.
● Di tendenza oggi è il mix & match di ante con e senza maniglia.
7. Quando si scelgono gli elettrodomestici?
● Se si deve acquistare o cambiare la cucina è bene pensare fin da subito agli elettrodomestici e alle attrezzature essenziali per cucinare, lavare e per conservare gli alimenti. Che dovranno essere scelti e dimensionati sulla base delle nostre esigenze. Di ciò dovrà tener conto il progettista, quando ci recheremo dal rivenditore per l’acquisto dei mobili.
● La principale ragione per cui gli elettrodomestici andrebbero scelti prima dei mobili è soprattutto di tipo tecnico. Salvo eccezioni, la maggior parte di essi sarà da incasso, dovrà cioè essere inserita in un mobile. Tra questi, il piano cottura, i forni, la lavastoviglie, così come il lavello.
● Il frigorifero merita un discorso a parte, perché in molti casi diventa un oggetto d’arredo, da esibire al pari dei mobili. Anche in questo caso, però, occorre sceglierlo prima, soprattutto se desideriamo un voluminoso side by side o french door. Chi preferisce nasconderlo, è perché vuole che la cucina stessa si mimetizzi all’interno del living.
● Per il forno o i forni, meglio decidere subito se ne vogliamo uno solo o anche un microonde da incasso. Nel caso fossero due, la sistemazione migliore sarà nel blocco colonne, uno sopra l’altro o affiancati.
● Il microonde non deve essere sottovalutato, perché nel caso non venga previsto, per ragioni di spazio, in un secondo momento occorrerà prevedere una soluzione alternativa (per esempio acquistare un modello freestanding, ma sottraendo spazio al piano di lavoro). Per non correre questo rischio, il consiglio è quello di sfruttare le altezze.
● Particolare attenzione merita il piano cottura, per ragioni impiantistiche. Se ne vogliamo uno a induzione, occorrerà fare i conti con i kiloWatt. Perciò, se oltre alla cucina stiamo anche cambiando casa, meglio informarsi prima sull’eventualità di richiedere un potenziamento della fornitura dell’energia elettrica.
● Per l’acquisto degli elettrodomestici spesso i negozi propongono una selezione di prodotti in promozione legati all’acquisto della cucina, in genere molto convenienti. Se il prezzo è sicuramente un fattore incisivo nella scelta, meglio non avere fretta e assicurarsi che tra i prodotti in questo catalogo vi siano i prodotti con le caratteristiche che stiamo cercando.
8. La cappa è sempre obbligatoria?
● I regolamenti edilizi prescrivono che sopra il piano cottura a gas debba essere installata una cappa aspirante, che cattura ed espelle vapori, odori e fumi di cottura attraverso la canna fumaria a essa collegata.
● Se non è possibile installare un modello aspirante, perché non si può realizzare una canna fumaria, è ammessa l’installazione di una cappa filtrante abbinata a un elettroventilatore a parete o installato sull’infisso esterno. La cappa filtrante è inoltre ammessa in presenza di piani di cottura non a gas, elettrici e a induzione.
● Per l’aerazione del locale deve essere praticato un foro nella parete (o sull’infisso), necessario per il prelievo di aria, a compensazione di quella sottratta dalla combustione del gas. Tale apertura verso l’esterno dev’essere effettuata in prossimità del soffitto, a un’altezza maggiore di 1,80 m e con una sezione netta almeno pari a 100 cmq.
9. La presa d’aria è necessaria?
In cucina, oltre all’aerazione (ricambio d’aria per smaltire fumi e odori), deve essere assicurata anche la ventilazione, cioè il corretto afflusso d’aria necessaria alla combustione del gas. In caso contrario, verrebbe a generarsi una depressione che impedirebbe la completa espulsione dei fumi.
● Oltre a installare finestre che rispettino i rapporti aeroilluminanti, nel caso di apparecchi a gas è necessario praticare fori di ventilazione (o “prese d’aria”), a norma della UNI 7129-2015. Le aperture devono avere un diametro di almeno 6 cm per ogni kW di portata termica installata e una superficie minima di 100 cmq.
● Se il piano cottura è privo di termocoppia (oggi obbligatoria), o in caso di apparecchi a gpl, è necessario un ulteriore foro (almeno Ø 12 cm), con una superficie di almeno 200 cmq. Come quelle d’aerazione, le aperture di ventilazione devono essere protette da griglie o reti metalliche.
10. Chi deve certificare l’installazione a norma?
● Ogni intervento sugli impianti (di nuova realizzazione, modifica o ampliamento) deve essere effettuato da imprese abilitate (iscritte nel Registro o nell’Albo provinciale delle imprese artigiane), che sono tenute a realizzare gli impianti a regola d’arte in conformità alla normativa vigente e alle norme UNI, CEI o altri enti riconosciuti.
● Al termine dei lavori e dopo avere effettuato tutte le verifiche e i controlli di funzionalità, l’impresa che ha effettuato il lavoro deve rilasciare al proprietario la dichiarazione di conformità degli impianti (elettrico, del gas o termosanitario), compilata sui modelli prescritti dalla legge.
● In caso di rifacimento parziale di questi, il progetto, la dichiarazione di conformità e l’attestazione di collaudo (se prevista), si riferiscono alla sola parte oggetto dell’intervento, ma devono tener conto della sicurezza e funzionalità dell’intero impianto.
Tratto dal n. 3/2019 del mensile Cose di Casa
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