Innanzi tutto la loro predisposizione deve seguire i suggerimenti fissati dal DM 37/08, dalla norma CEI 64/08 insieme all’altra normativa del settore. L’impianto elettrico della cucina partendo dalla scatola di derivazione, predisposta nella stanza per raccogliere tutti i cavi e alimentare tutti i punti della stanza, raggiunge: interruttori, deviatori, prese, pulsanti, ecc. La scelta della giusta posizione di questi ultimi sarà stabilita da una progettazione attenta alle norme e alle esigenze del committente. Vediamo alcune regole generali.
Un interruttore e almeno una delle prese deve essere predisposto nei pressi della porta d’ingresso alla stanza. Secondo la normativa, in cucina, devono essere previsti un numero minimo di 5 prese, 2 almeno in corrispondenza del piano di lavoro per alimentare eventuali piccoli elettrodomestici di servizio da usare sul piano stesso (frullatore, macchina del caffè, forno a microonde, ecc). I punti presa nascosti devono essere, poi, comandati da interruttori accessibili e deve essere previsto un punto di alimentazione della cappa di aspirazione insieme ad un altro se si vuole predisporre un eventuale rilevatore di fumo e gas.
Le prese basse servono ad alimentare frigorifero, forno, lavastoviglie e, se posizionate sulle pareti libere, eventuali altri elettrodomestici. L’altezza minima per la disposizione delle prese basse è di 17,5 cm dal pavimento, altezza che può ridursi, per le prese da istallare su canalizzazioni e battiscopa, a 7 cm. Ma la loro posizione può raggiungere anche, per alimentare alcuni elettrodomestici, l’altezza di 30 cm dal pavimento.
Sul piano di lavoro, in cucina, devono essere poste ad un’altezza di 110 – 120 cm. Inoltre, vanno posizionate ad una distanza minima di sicurezza di 60 cm sia dal lavello che dal piano cottura poiché non devono essere esposte ad acqua o a fonti di calore.
Presa tv e presa telefono devono sempre essere affiancate da prese energia, mentre i comandi luce devono essere posizionati all’altezza della maniglia delle porte circa quindi tra 90 e 120 cm da terra e con una distanza minima di 10 cm dalla porta.
Ogni presa andrà alimentata da cavi appositi in base al tipo di elettrodomestico da alimentare. Le prese per alcuni elettrodomestici fissi come ad esempio, il forno e la lavastoviglie, possono essere istallate sulla parete dietro a mobili con apposita asola o anche dietro a mobili senza fondo. Per gli elettrodomestici meglio prevedere prese tipo Schuko in modo da rendere l’impianto più sicuro, evitando l’uso di adattatori. In cucina infatti, le spine standard tedesche sono utilizzate spesso sugli elettrodomestici.
Parti e tipologie di prese e interruttori
– Placca: è la cornice di prese e interruttori e può essere scelta in base al gusto, in commercio sono presenti molte varianti in colore e materiale.
– Scatola: vi arrivano i cavi elettrici, può essere incassata nel muro oppure sporgere ed avere dimensioni varie. Le scatole rettangolari più utilizzate sono quelle da 3, 4, 7 moduli ma in commercio sono presenti anche scatole rotonde adatte a sostituire quelle che si utilizzavano, in modo diffuso, nel passato senza perciò intervenire sulla muratura. In questo ultimo caso, viste le dimensioni più contenute, il numero di elementi modulari sarà solo due.
– Supporto: serve a sostenere pulsanti, interruttori, prese e placca posizionata in genere con agganci a scatto. Il supporto è fissato alla scatola mediante un sistema di viti.
– Pulsanti, interruttori, prese eccetera: elementi modulari affiancabili, che andranno collegati ai cavi elettrici dell’impianto, servono a comandare le luci e alimentare gli apparecchi della casa.
Apparecchi di comando
Gli apparecchi di comando modulari più utilizzati per l’impianto di uso domestico sono gli interruttori, i deviatori, gli invertitori e i pulsanti. Innanzi tutto gli apparecchi devono essere prodotti conformi alla normativa CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano) relativa proprio agli apparecchi di comando ad uso domestico. Vediamo la differenza.
– L’interruttore unipolare è un dispositivo che interrompe la continuità elettrica di un solo conduttore. Questo tipo di comando oltre ad essere utilizzato nell’impianto domestico per un’istallazione fissa è adatto anche a sistemi mobili. Con un solo interruttore possono essere accese anche più lampade contemporaneamente se queste sono collegate in parallelo, inoltre, alcuni interruttori in commercio sono dotati di lampada spia che serve a localizzarli nel buio.
– L’interruttore a tirante è una particolare versione di interruttore che si manovra tirando una fune con un pomello. Ogni manovra determina l’accensione e lo spegnimento del comando.
– Il commutatore è costituito da due interruttori modulari affiancati e collegati che alternano la corrente su vie diverse. Funzione adatta alle serie componibili.
– Il deviatore è necessario per comandare l’accensione e lo spegnimento di una lampada da due postazioni diverse in modo indipendente.
– L‘invertitore si utilizza insieme ai deviatori per accendere e spegnere in tre punti una lampada. Nel circuito i deviatori andranno sistemati in posizione di testa mentre gli invertitori in mezzo. È necessario utilizzare due deviatori e uno o più invertitori a seconda di quanti comandi si vogliono realizzare.
– Il pulsante svolge la stessa funzione dell’interruttore con la differenza che dopo l’uso del comando questo ritorna, grazie ad un sistema a molle, sempre nella posizione iniziale. Si utilizza quando si deve comandare un sistema che funziona ad impulsi come ad esempio una suoneria.