Negli ultimi anni la ricerca nel settore delle superfici in cucina ha sviluppato tutta una serie di prodotti innovativi e prestazionali, tra cui la pietra sinterizzata. Si tratta di un materiale frutto di una tecnologia che replica in breve tempo quello che in natura accade in millenni. Pressione molto elevata e successiva cottura a temperatura altrettanto alta riescono infatti a trasformare ingredienti naturali (come quarzo, feldspato, silicio, ossidi naturali) in lastre anche molto sottili e di grandi dimensioni, che risultano una sorta di evoluzione contemporanea delle ceramiche e delle porcellane. Un processo che permette di ottenere superfici a tutta massa (la cui espressione materica è sviluppata nell’intero spessore), compatte, resistenti, durature. Simili al granito per robustezza, ai vetri minerali per stabilità chimica, agli ossidi naturali per il ventaglio disponibile di cromatismi.
La pietra sinterizzata, inedita nelle prestazioni e nell’estetica, può essere una utile soluzione sia per i progettisti sia soprattutto per chi in cucina desideri superfici inedite, facili da manutenere, inattaccabili da germi e batteri, oltre che da acidi e prodotti per la pulizia. E ovviamente belle da vedere. Non porose, resistenti alle macchie, alle alte temperature così come agli shock termici, all’umidità, ai raggi UV, a graffi e abrasioni, le lastre sinterizzate risultano assolutamente igieniche. Non rilasciano sostanze nocive e sono adatte al contatto con gli alimenti. E si possono pulire con gli sgrassatori e i disinfettanti normalmente in commercio (anche semplicemente con ammoniaca, ad esempio) senza che ne vengano intaccate le qualità funzionali ed estetiche.
Proprietà a cui si aggiunge la sostenibilità: le materie prime naturali utilizzate nel processo produttivo sono infatti spesso per gran parte riciclate e non includono resine sintetiche o componenti a base di idrocarburi. Inoltre, sempre più aziende stanno sperimentando processi di decorazione che rispettano la naturalità dei composti delle lastre, optando ad esempio per inchiostri ad acqua.