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La pentola a pressione ha il grande pregio di ridurre notevolmente i tempi di cottura, rendendo la vita più semplice, soprattutto quando si lavora fuori casa e si ha poco tempo. Purtroppo, però, è ancora oggetto di pregiudizi, che vanno dalla poca sicurezza alla scarsa qualità della cottura, ma che hanno poco di fondato. È un vero aiuto in cucina: basta imparare a usarla nel modo corretto e cucinare sarà sempre più facile, anche per chi ha poca esperienza.
Chi ha inventato la pentola a pressione?
Il prototipo della pentola a pressione fu inventato nel 1679 da Denis Papin, matematico, fisico e inventore francese. La chiamò “digesteur”, perché aveva il pregio di rendere digeribili molti cibi, tra cui le carni più dure. Purtroppo, l’idea non ebbe successo commerciale fino agli anni ’50-’60, quando cominciò a diffondersi in tutte le case. Dopo un periodo di declino, negli ultimi anni è stata riscoperta, merito anche dell’alta cucina che l’ha reintrodotta nei ristoranti.
Per chi è adatta la pentola a pressione?
Oggi la velocità è una caratteristica sempre più apprezzata. Lo conferma un’indagine dell’Osservatorio Italiani e stili di cucina, commissionato a Human Highway*, società di ricerca online. Il 56% del campione sogna piatti pronti in meno di 20 minuti; il 72%, un prodotto tecnologico che aiuti nelle preparazioni, veloce e autonomo.
* I dati della ricerca condotta da Human Highway sono ricavati da interviste su un campione formato da uomini e donne dai 25 ai 65 anni, residenti su tutto il territorio nazionale. L’indagine è stata effettuata nel mese di aprile 2018.
Il principio alla base della pentola a pressione è che il punto d’ebollizione dell’acqua varia a seconda della pressione. Per esempio, in alta montagna, dove la pressione atmosferica è minore rispetto a quella a livello del mare, l’acqua bolle a temperature di poco inferiori ai canonici 100 °C. Di conseguenza, se la pressione fosse maggiore, l’acqua bollirebbe a temperature superiori ai 100 °C.
La differenza fondamentale
In una normale pentola, l’unica pressione che agisce sul punto d’ebollizione è quella atmosferica. Anche se si usasse un comune coperchio, non sarebbe mai abbastanza ermetico da imprigionare del tutto il vapore prodotto, facendo aumentare la pressione all’interno del recipiente.
La pentola a pressione, invece, imprigiona il vapore e permette che, dentro la pentola, si ottenga una pressione più alta, anche il doppio di quella atmosferica. In questo modo, la temperatura può salire fino a 120 °C e persino oltre. Maggiore è il calore nella pentola, più velocemente cuoce il cibo.
La sicurezza
Naturalmente, se il vapore restasse del tutto bloccato nella pentola, alla lunga questa esploderebbe davvero come una bomba! Ma ciò non succede, grazie a due valvole di sicurezza, presenti su ogni modello, dal più vecchio al più recente. La prima valvola è quella che, detto familiarmente, “fischia” non appena nella pentola si è raggiunta la pressione desiderata. Il suono viene prodotto proprio dal vapore in eccedenza, che esce con forza dai fori. Se per qualche caso questa valvola non dovesse funzionare, ne esiste una seconda che permette al vapore di fuoriuscire ugualmente.
Com’è fatta la pentola a pressione
La struttura: i materiali
Se la pentola a pressione funziona trattenendo la forza del vapore, è indispensabile che il materiale di cui è fatta garantisca la massima resistenza. Per questo motivo queste pentole sono costruite in acciaio inox, in alluminio o in un mix dei due metalli. La sicurezza è garantita da entrambi i materiali, ma le differenze tra le versioni esistono. Ecco quale scegliere.
Le pentole d’alluminio sono più economiche e leggere da maneggiare. Il materiale però è delicato e con il tempo tende a scurire e ad ammaccarsi. Un’altra caratteristica di questi prodotti è dato dal loro fondo, piuttosto sottile, che distribuisce in modo meno uniforme la temperatura. Così il cibo rischia di attaccare e bruciare (soprattutto nelle cotture con pochissima acqua). Quindi, si risparmia, ma per ottenere un buon risultato finale bisogna fare un po’ di attenzione.
Le pentole in acciaio inox sono più pesanti, ma anche più resistenti. Possono essere lavate in lavastoviglie senza problemi e sono sicure al contatto con ogni tipo di alimento. Solitamente il fondo di questo prodotto è ad alto spessore, perciò vi sono minori probabilità che il cibo attacchi durante la cottura. Numerosi modelli hanno un fondo multistrato (di solito acciaio-alluminio-acciaio), che distribuisce uniformemente il calore. Sono inoltre adatte per tutti i piani cottura, compresi quelli a induzione.
Da valutare per l’acquisto della pentola a pressione
Se il prezzo è senza dubbio importante nell’acquisto di una pentola a pressione, altri fattori devono essere tenuti in considerazione per evitare di comperare un attrezzo che non soddisfi completamente le proprie esigenze. Ecco i più importanti.
Volume
Si misura in litri: di solito si va da un minimo di tre a un massimo di 12 litri, che in alcune versioni adatte alla ristorazione può arrivare anche a 20. L’acquisto di una pentola da 6-7 litri può essere il compromesso migliore per affrontare qualsiasi situazione, a meno di non essere single o di non invitare mai nessuno. Sul mercato esistono ottimi modelli in questa fascia, anche economicamente vantaggiosi.
Alcuni brand, soprattutto tedeschi, vendono comodi set: con un singolo acquisto, si possono avere due pentole di capacità diversa che condividono un coperchio.
Manici
I manici rivestono una funzione basilare nella pentola: i migliori sono quelli in metallo, perché più resistenti in assoluto. Possono però scaldarsi durante la cottura, quindi occorre fare sempre uso di presine.
Ottimi anche quelli di bakelite, termoresistenti e quindi maneggiabili senza timore. Attenzione, però, che la fiamma del piano cottura non sia troppo alta e possa in qualche modo lambirli: la bakelite può fondere, come qualsiasi altro materiale plastico, se sottoposta al calore diretto. Sono molto apprezzati i modelli con i manici rimovibili, in modo che la pentola possa essere messa in lavastoviglie o in un armadio senza problemi.
Tecnologia
Per moltissimi anni, la pentola a pressione è stata un apparecchio molto semplice e tutta la tecnologia si risolveva nelle due valvole di sicurezza e nella chiusura del coperchio. Oggi, tutti i modelli sono stati arricchiti per facilitare il lavoro in cucina.
La valvola che regola la pressione è in grado di dosarla a seconda della necessità di ogni alimento. Un’altra novità è il timer intelligente, collocato sugli elementi rimovibili del coperchio: basta impostare il tempo di cottura e, appena la pentola entra in pressione, parte il conto alla rovescia. Un allarme sonoro avvertirà che il cibo è arrivato a cottura.
Nichel e induzione
Chi è allergico al nichel e chi possiede un piano cottura a induzione deve prestare attenzione all’acquisto di una pentola a pressione. L’acciaio inox è una lega in cui è presente il nichel, che può essere ceduto al cibo. Sul mercato esistono modelli nichel free, sebbene più costosi.
I piani di cottura a induzione richiedono materiali speciali, altrimenti si spengono automaticamente. In produzione sono realizzate pentole con le caratteristiche necessarie.
Tabella dei tempi di cottura in pentola a pressione
Anche se ogni pentola a pressione ha i suoi tempi di cottura, soprattutto influenzati dal volume del contenitore, è possibile fornire un’idea di massima di quanto ci voglia per cuocere un determinato cibo. Ricordiamo che, in ogni caso, qualunque pentola a pressione di qualsiasi brand fornisce sempre un dettagliato libretto di istruzioni, con tabelle di tempi e quantità d’acqua da aggiungere ideale per il cibo da cuocere. Va consultato sempre in caso di dubbi.
PENTOLA A PRESSIONE ELETTRICA, CONTROLLO DELLA TEMPERATURA
Versatili, le pentole a pressione elettriche possono essere impiegate per cotture lente, a vapore, per scaldare o addirittura per preparare lo yogurt in casa.
Se si utilizza una pentola a pressione di tipo elettrico i vantaggi rispetto a quelle tradizionali sono ancora più evidenti. Per esempio cuoce in tempi ancora più brevi e permette molto più controllo, ad esempio sulla temperatura ottimale da raggiungere.
Inoltre la pentola a pressione elettrica possiede un numero di funzioni e programmi maggiore di una pentola tradizionale, fatto che la rende molto versatile e in grado di preparare praticamente qualunque tipo di ricetta. Si possono infatti selezionare diverse funzioni (cottura lenta, scaldare… ) per cucinare differenti cibi, ma è anche dotata di programmi che eseguono una cottura specifica per un determinato ingrediente e in questo caso, l’apparecchio combina in modo automatico sia la temperatura che la pressione, oltre ad impostare il tempo preciso per la preparazione e poi spegnersi automaticamente al termine.
In molti casi è anche possibile impostare una partenza ritardata della cottura oppure della funzione di mantenimento a caldo per qualche ora.
La pentola, come quella tradizionale, è assolutamente sicura durante l’uso, e è dotata di più livelli di sicurezza che controllano sia che le impostazioni siano giuste (quando queste vengono inserite manualmente) sia che tutte le parti e componenti siano inserite nel modo corretto e soprattutto che la pentola sia stata chiusa nel modo corretto. Nella maggior parte dei casi, si hanno 3 livelli di pressione da scegliere, bassa, media e alta. Con la bassa pressione è consigliabile cucinare i cibi delicati come le verdure mentre l’alta pressione consente di ridurre il tempo di cottura fino al 70%.
In questa versione la pentola a pressione diventa multitasking e aggiunge funzioni e prestazioni ancora più sicure e precise perché dotata di microcomputer.
I consumi? Sono gli stessi di una lampadina a incandescenza.
La pentola a pressione elettrica è più diffusa all’estero che in Italia, soprattutto perché nel nostro Paese il gas da cucina è ancora molto utilizzato. In ogni caso, è un elettrodomestico da scoprire: di grande precisione (grazie al controllo della pressione), è davvero trasformista e può diventare cuociriso, slow cooker, vaporiera e yogurtiera. Una pentola multifunzione quindi, dotata di programmi “intelligenti” selezionabili grazie a un microcomputer che regola dal tempo di cottura al mantenimento del calore, fino alla pressione ideale per ciascun alimento e ricetta.
Anche il consumo elettrico è limitato, all’incirca come quello di una vecchia lampadina a incandescenza. La potenza massima di questi apparecchi non supera di solito i 1.000 W e quindi la resistenza si scalda lentamente e con costanza, fino a raggiungere la temperatura desiderata.
Foto pentole a pressione, classiche o elettriche
Gli accessori utili per la pentola a pressione
1 Griglia
Di solito sollevata dal fondo per mezzo di piedini, la griglia della pentola a pressione serve per cuocere carne e pesce in modo delicato, senza che tocchino l’acqua. In questo modo i cibi restano saporiti e morbidi all’interno, senza essere troppo umidi in superficie. Vi si possono mettere anche dei cartocci di stagnola o di carta forno: un’alternativa al forno.
2 Scodello
È una ciotola chiusa con coperchio. Serve per cuocere primi piatti, tortini, sformati, frittate, salse delicate, budini e dessert nella pentola a pressione.
Si comporta in tutto e per tutto come un cestello per la cottura al vapore. Anzi, meglio, come una specie di cartoccio: per questo motivo vi si può cuocere proprio un po’ di tutto.
3 Cestello
Questo accessorio può anche servire per cuocere a vapore, ma solo se sostenuto da una base che lo sollevi dall’acqua (qualche modello ha i piedini). Senza basamento, come di solito viene venduto, serve per contenere le verdure a foglia larga, per esempio spinaci e coste, e le patate con la buccia, in modo da poterle prelevare senza problemi.
4 Cuocivapore
Questo contenitore realizzato con una rete fitta e sottile, è il modo migliore per cucinare a vapore le verdure delicate, soprattutto se già affettate, le fettine sottili di carne, i grossi filetti di pesce, ma anche piccoli pesci interi, in modo da mantenerne intatta tutta la consistenza naturale.
Come utilizzare al meglio la pentola a pressione
Ogni pentola a pressione è corredata di un manuale che spiega nel dettaglio come l’apparecchio deve essere usato. La sua lettura è sempre consigliata, innanzitutto per conoscere i tempi di cottura, ma anche per comprendere quali elementi devono essere lavati a mano e quali in lavastoviglie. Le operazioni da compiere sono poche e molto facili da ricordare:
- Mettere nella pentola il cibo da cuocere.
- Aggiungere acqua o brodo o quanto richiesto dalla ricetta. All’interno di ogni pentola c’è un segno che indica la quantità massima di liquido: non va mai superata.
- Chiudere con il coperchio e fare attenzione che le valvole di sicurezza non siano ostruite o coperte.
- Accendere il piano cottura.
Sul fornello
- Una volta acceso, mantenere il fuoco vivo, finché la valvola sul coperchio comincerà prima a borbottare, poi a sibilare sonoramente, espellendo uno sbuffo di vapore. Significa che la pentola è entrata in pressione e che la cottura è iniziata.
- Abbassare il fuoco al minimo e calcolare il tempo da questo istante. Ogni tanto uscirà un po’ di vapore o partirà qualche sibilo: basta non sia troppo forte e violento. In questo caso, vuol dire che la fiamma è ancora troppo alto: va abbassato ancor di più o va spostata la pentola su un fornello più piccolo.
- Terminata la cottura, aprire la valvola di sfogo per fare uscire il vapore. Soltanto quando sarà del tutto fuoriuscito, si potrà sbloccare il coperchio.
Coperchi ermetici
Se il corpo della pentola non differisce molto da quello di una robusta casseruola a due manici, il vero cuore dello strumento è il coperchio. È questo, infatti, che dovrà imprigionare il vapore ermeticamente, ospitare le valvole di sicurezza ed essere anche a prova di distrazione: non deve essere aperto accidentalmente durante la cottura. Inoltre, è dal tipo di chiusura che si distinguono tra loro i diversi modelli di pentole. Ecco i tre presenti sul mercato.
A passo d’uomo
È la chiusura più comune: un manico a leva tiene ferma una morsa che blocca ermeticamente il coperchio, inserito all’interno del recipiente. Blocchi di fermo e la forza stessa del vapore impediscono che possa essere aperto accidentalmente. Dalla sua ha il pregio di rendere la pentola facile da riporre, ma non è sempre molto agevole da chiudere e da aprire, poiché occorre un po’ di pratica per collocare il coperchio nella giusta posizione.
A baionetta
È probabilmente il più semplice: basta sistemare il coperchio sulla pentola e ruotarlo finché i manici non si sovrappongono, bloccandosi. Sono molto sicure e un po’ ingombranti a causa del manico sporgente. Non possono essere aperte accidentalmente.
A clip
Innovativo, ha un sistema molto facile da aprire, chiudere, smontare e lavare: basta infatti appoggiare il coperchio sulla pentola e spostare la maniglia di apertura/chiusura, in modo che le ganasce si chiudano sotto il bordo.
Che cosa cucinare con la pentola a pressione
Questo tipo di pentola dimezza anche del 40% il tempo di cottura di tutti i cibi. Perfetta quindi con alimenti e preparazioni che richiedono molto tempo: patate, legumi, cereali integrali, arrosti, brasati e stufati…
Inoltre, prepara in autonomia piatti come i risotti, cuoce le verdure in poca acqua e, con il cestello, a vapore. La dispersione di sali minerali è ridotta, e i cibi mantengono le loro proprietà.
Infatti, la pochissima acqua necessaria, la velocità della cottura, il minor bisogno di aggiungere sale e condimenti, rende le pietanze cotte in questa pentola molto più sane che se passate in padella o al forno.
LEGUMI
Fagioli, ceci, fave…: con la pentola a pressione, bastano 40 minuti per cuocerli. Ma vanno messi a bagno la sera prima e salati da cotti.
Aggiungere 1/2 foglie d’alloro e, se c’è in casa, un pezzetto di alga nori: li rende più digeribili ed evita qualche gonfiore. Se si deve cuocere della soia, può darsi che 40 minuti non siano sufficienti: richiudere il coperchio, portare di nuovo a pressione e cuocere altri 15-20 minuti.
VERDURE
Partiamo dalle patate, che nella pentola a pressione vengono benissimo. Perché? Perché è sufficiente pochissima acqua e, quindi, ne assorbiranno meno. Saranno ideali per gli gnocchi, poiché molto più asciutte di quelle cotte dentro il liquido. Ma è ideale con tutte le altre verdure, anche quelle più delicate: per esempio le carote, i carciofi, gli asparagi, i cavoli, il sedano rapa, il finocchio, i peperoni, la zucca… Poca acqua significa poca dispersione di minerali nel liquido, cottura veloce significa conservare più vitamine. Inoltre, si può usare l’apposito cestello, che a volte si trova in dotazione: questo impedirà agli ortaggi di toccare l’acqua e di perdere i propri nutrienti. Sarà come cuocerli a vapore, soltanto molto più in fretta.
CARNE
Dal pollo al manzo, il trucco è di rosolare la carne prima di aggiungere il liquido, a meno che non si voglia fare un bollito.
Per l’arrosto, procedere come se andasse cotto in casseruola: fare il soffritto, rosolare la carne da ogni lato, condire e aggiungere un bicchiere d’acqua. Coprire, portare a pressione e cuocere 20-35 minuti, secondo il peso. Per il brasato, seguire la ricetta che si preferisce poi, quando comincia la cottura vera e propria, coprire, portare a pressione e cuocere per 40 minuti. Anche il classico bollito fatto con carni
e tagli misti può esser messo tutto in pentola a pressione. Ci vorrà meno brodo e la carne sarà ancor più morbida e saporita: basta 1 litro d’acqua ogni chilo di carne. Ci vogliono 50 minuti di cottura.
CEREALI
I cereali integrali, semplicemente bolliti, sono ideali per la pentola a pressione: basta versarli nella pentola e aggiungere l’acqua consigliata.
Si possono anche fare preparazioni più complesse con cereali che non siano per forza integrali, per esempio il risotto. Occorre un po’ di pratica, a partire dai tempi: non bisogna cuocerlo più di 4-5 minuti. E subito dopo aver tolto il vapore, va mescolato bene e finito di condire.
PESCE
Il pesce è molto delicato e, bianco o azzurro che sia, ha una cottura molto veloce. Meglio cucinarlo al vapore con l’apposito cestello:
per il salmone, per esempio, bastano solo 6 minuti! Diverso il discorso per i molluschi cefalopodi, come polpo, seppie, moscardini, calamari: se fatti in umido, hanno bisogno di cotture lunghe e a fuoco lento. Con la pentola a pressione, bastano 15 minuti per ottenere un ottimo risultato.
Pentole a pressione classiche
Pentole a pressione facili da usare
Foto pentole a pressione elettriche