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Una cucina nuova spendendo pochissimo? Possibile, senza aspettare delle superofferte. L’idea è semplice e allo stesso tempo rivoluzionaria: invece di acquistare un’intera composizione nuova, si cambiano solo gli elementi che effettivamente vanno sostituiti (le ante ormai vecchie, il top rovinato dall’usura, oppure qualche elettrodomestico dalla scarsa efficienza energetica) e si salva ciò che ancora funziona, ad esempio la struttura che di solito si mantiene indenne per molti anni.
Questa soluzione di rinnovo “soft”, molto apprezzata da chi desidera semplicemente cambiare stile, sostituendo dopo un po’ di anni gli elementi rovinati o “di facciata” che non si intonano più al resto dell’arredamento. Le cucine utilizzano nella maggior parte dei casi moduli dalle lunghezze standard (30, 45, 60 cm): per questo motivo il cambio delle ante può avvenire con facilità indipendentemente dalla marca o dal modello da rinnovare.
Per un intervento basico, che preveda la sola sostituzione dei frontali, con un minimo di manualità e l’aiuto di un avvitatore elettrico, è possibile effettuare il montaggio delle ante anche da soli, mentre per interventi più complessi (che includono l’aggiunta di moduli, la sostituzione di top, schienali o elettrodomestici da incasso) è consigliabile affidarsi al servizio che alcune aziende propongono.
Il costo del rinnovo cambia in base a tanti fattori: la tipologia di frontali, il loro numero, la finitura, l’eventuale aggiunta di elementi e accessori; in genere però il risparmio rispetto all’acquisto di una cucina nuova è notevole. L’intervento avviene di solito in giornata, con personale specializzati che si occupa del montaggio dei nuovi moduli e spesso si fa carico anche dello smantellamento di quelli vecchi.
Per il relooking, ci sono tante opzioni attuabili con lavori poco invasivi: pavimenti e rivestimenti di spessore sottile, carta da parati, smalti, malte e pannelli decorativi.
Perché la cucina acquisti più funzionalità, si può, per esempio, intervenire all’interno, con attrezzature estraibili e organizer, o intorno all’area di lavoro: anche in questo caso è bene prevedere piani d’appoggio aggiuntivi ma salvaspazio. Se poi vogliamo una cucina più tecnologica, la sostituzione di uno o più elettrodomestici è sempre fattibile.
Cambiare look ai mobili cucina
Se la cucina monocromatica vi ha stancato o se la tinta scelta a suo tempo ora vi appare improbabile per non dire orribile, si può cambiare anche abbastanza facilmente dipingendo le ante (eventualmente anche solo a qualche elemento, un gruppo di pensili o di basi per esempio) o cambiandole, prendendo spunto per la scelta delle tinte più adatte dalle tante composizioni della nostra sezione Cucine o ancora meglio della sezione Case, dove potete vedere le soluzioni proposte dagli architetti per abitazioni reali.
Dipingere le ante della cucina
Dare un nuovo look alle ante della cucina è sicuramente il lavoro più semplice ed economico per trasformare davvero l’ambiente e si può fare anche con il fai da te. In una composizione moderna e contemporanea si possono abbinare anche fino a tre diverse finiture, anche se è preferibile soprattutto in questo caso limitarsi a una o al massimo due. La scelta di diversificare il colore o la finitura delle ante può presentare più vantaggi: estetici (la scelta di un particolare colore oppure di una finitura più “pregiata”), funzionali (il privilegiare un materiale più resistente per alcune parti che sono ritenute più delicate) e anche economici (melaminico e pvc costano meno). Si possono usare smalti all’acqua o resine, in formulazioni sostenibili e atossiche, seguendo le istruzioni del produttore. Prima di stendere questi prodotti, dare una carteggiatura per togliere le fibre sollevate del legno ed eliminare eventuali precedenti verniciature.
Approfondisci leggendo anche:
- Dipingere un mobile per cambiare look alla stanza
- Dipingere un mobile: relooking fai da te con una resina decorativa
- Come cambiare colore al legno
- Come rinnovare un vecchio mobile in legno
Cambiare i frontali della cucina conservandone la struttura
Una cucina di qualità può anche durare molto a lungo. Così a lungo che si ha spesso voglia di un rinnovamento radicale. È ora possibile modificare solo “la facciata” della composizione, sia per seguire l’ultima moda in fatto di finiture, sia per dare più luce all’ambiente o aggiungere elementi colorati, ma anche per avere un modello di linea moderna se prima era tradizionale. Tutto ciò è possibile cambiando solo le ante. La soluzione, oltre che ecologica, è anche pratica, anche se non così economica, perché permette di modificare la cucina con un intervento di poche ore evitando il disagio di rimanere senza mobili. Inoltre il costo sarà sempre inferiore rispetto all’acquisto di un’intera nuova cucina. Ci si può rivolgere a un rivenditore di cucine (possibilmente della stessa marca) o a un falegname, ma in ogni caso è probabile che il lavoro debba essere fatto su misura, perché nel tempo i produttori possono aver cambiato le misure dei moduli standard. Se si ha fortuna, magari, si riescono ad adattare delle ante acquistate da Ikea o da Leroy Merlin.
Togliere le maniglie o cambiarle
Le maniglie sono un elemento che stilisticamente connota molto un mobile e, a maggior ragione, quando sono “vecchie” si notano subito e possono non piacere più. Per attualizzare un mobile si possono anche solo cambiare quelle. Certo i punti di fissaggio devono essere gli stessi. Mentre in un’anta che non aveva maniglie, si possono aggiungere tutti i tipi di modelli disponibili. Per scegliere ci si può rivolgere o al rivenditore di cucine, o a grandi ferramenta o anche a specifici rivenditori di sole maniglie di porte, finestre o mobili. Oltre alle ante (cioè senza maniglia), l’attuale tendenza propone anche – all’opposto – maniglie molto “caratterizzanti”, cioè contraddistinte da un segno che le differenzia da quelle più tradizionali.
Dato che il trend attuale privilegia le superfici lisce, senza maniglia con apertura push-pull o con gola, se si decide di dipingere le ante e rinunciare alle maniglie, si possono togliere quelle dei pensili (perché così l’anta si può aprire da sotto) stuccando i buchi relativi sul pannello con apposito prodotto per legno, prima della ritinteggiatura. Va detto che – se una laccatura professionale è molto resistente – la pittura data a mano può essere più delicata e rovinarsi presto.
Aggiungere un’isola per rendere la cucina più moderna
Una soluzione molto attuale per l’arredo della cucina open space, accorpata al soggiorno, è quella di aggiungere un’isola che faccia da divisione fisica dei due spazi. Leggi questi approfondimenti sull’isola cucina:
- Cucine con isola: 55 progetti con tantissime idee da copiare. Foto e video
- Quanto costa l’isola della cucina?
Sostituire solamente il piano della cucina
Il piano di lavoro è uno degli elementi che maggiormente fa salire il prezzo della composizione. Questo fa sì che a volte si facciano scelte più economiche che magari nel tempo mostrano i loro difetti e si vorrebbe poter cambiare il top. il lavoro è più semplice di quanto si pensi: basta rivolgersi a un rivenditore di cucine e scegliere il materiale per il nuovo piano di lavoro.
Il trucco che maschera le giunzioni
Riorganizzare bene la cucina
Quante volte si desidera un piano d’appoggio in più, senza trovare lo spazio? Spesso ci si ritrova con ambienti in disordine, senza sapere dove riporre oggetti e utensili di uso quotidiano. Ecco le soluzioni più intelligenti e facili da attuare
Nascondere o rivelare
Anche nelle cucine più piccole, lo spazio deve sempre consentire movimenti fluidi per agevolare il lavoro. Spesso, però, significa dover rinunciare a qualcosa o saturare i vani di oggetti di vario tipo. Ma non dev’essere per forza così.
Operazione trasformista
La cucina è poco più di una zona cottura e si sente la mancanza di un tavolo o di un piano d’appoggio aggiuntivo? Una soluzione, adatta anche per una cucina esistente, è il piano estraibile. Basta che vi sia un cassetto o poterne aggiungere uno. Per questo è possibile rivolgersi al rivenditore della cucina. Alcuni modelli, con basamento, diventano tavoli a tutti gli effetti. Altri possono essere utili come piano d’appoggio dove maggiormente se ne sente il bisogno. Per esempio nelle colonne, vicino ai forni. Non possono poi mancare tavolini trasformabili e carrelli pieghevoli.
Acquisti piccoli ma furbi
Non è sempre necessario recarsi dal rivenditore della nostra cucina. Basta fare un giro nei negozi specializzati, per trovare accessori che si potranno montare facilmente con un po’ di abilità manuale.
La parola d’ordine è organizzazione. In una cucina funzionale, per lavorare comodamente, tutto dev’essere al proprio posto, dentro e fuori dai vani ed essere facilmente accessibile.
PER BASE ANGOLARE. La coppia di cestelli girevoli fissata alla barra di alluminio Shelvo di Emuca è adatta per organizzare lo spazio all’interno di una base angolare da 90 cm. Regolabile in altezza da 65 a 71 cm, è in polietilene bianco. Su Amazon costa 92,34 euro. http://www.emuca.it e http://www.amazon.it
Sostituire gli elettrodomestici: che cosa c’è da sapere
La tecnologia evolve in fretta e funzioni qualche anno fa considerate plus, oggi si trovano anche nei modelli base. Quello che a cui, invece, si presta sempre maggior attenzione è l’ottimizzazione dei consumi. Ecco cosa sapere prima dell’acquisto.
A chi rivolgersi
Solitamente i “grandi” elettrodomestici vengono scelti insieme ai mobili e installati all’interno della composizione cucina (alcuni vengono anche “pannellati”). Proprio per questo motivo, a meno che non si guastino irrimediabilmente, si è spesso riluttanti a cambiarli. Che cosa fare, quindi? Rivolgersi al rivenditore della cucina? Non necessariamente, anche se potrebbe sembrare la soluzione più semplice. Ma non l’unica: chi vuole risparmiare, sa che le catene della grande distribuzione propongono offerte interessanti.
Da dove partire
Innanzitutto dalle misure. Con gli elettrodomestici standard non vi sono problemi: lavastoviglie e forni vengono incassati in moduli larghi 60 cm. Esistono poi apparecchi slim, per vani da 45 cm o ad altezza ridotta. In questo caso si dovranno acquistare delle stesse dimensioni; cambiarne posizione potrebbe essere più problematico per gli allacciamenti.
Evitare brutte sorprese
Se si opta per l’acquisto online, occorre considerare che raramente viene effettuato il sopralluogo.
Informarsi su costo e modalità di consegna: “a bordo strada” o al piano, su appuntamento.
L’installazione è di solito a pagamento. Comprende smontaggio, ritiro dell’usato e inserimento del nuovo elettrodomestico nell’apposito vano. Quindi si effettuano il collegamento agli impianti esistenti (che devono essere a norma) e una prova di funzionamento.
Rinnovare la cucina partendo dalle pareti
La prima cosa da fare quando si vuole cambiare radicalmente un ambiente è scegliere un colore diverso per le pareti, intervento sempre possibile in modo facile, sia che queste siano dipinte o tappezzate o rivestite in piastrelle: in tutti e tre i casi, a costo contenuto si può dare una svolta in modo incisivo, utilizzando smalti, carte da parati, resine, adesivi.
Ripitturare le vecchie piastrelle
Nuovo smalto alle pareti della cucina
La scelta di uno smalto lavabile per le pareti della cucina è pratica e decorativa allo stesso tempo. Se il bianco per i muri di casa è un’opzione intramontabile, sono tantissime le possibilità cromatiche, da valutare in base all’arredo e ai pavimenti, oltre che allo stile anche del resto della casa. Per ravvivare una cucina bianca, per esempio, uno sfondo a contrasto è l’ideale: in grigio o blu, in un azzurro polveroso o in verde salvia o ancora verde acqua per una casa di vacanza o per un appartamento di città in cui rivivere le cromie sorprendenti del mare.
Di tendenza per le pareti della cucina, soprattutto i verdi e i grigi, ma ciò che conta è che l’insieme risponda, sì, ai gusti personali più che alle mode, ma a patto che vengano seguite le regole base degli abbinamenti ben riusciti. Per trovare l’ispirazione giusta, approfondisci leggendo:
- Colore delle pareti di casa: guida alla scelta di tinte e abbinamenti, anche per l’arredamento
- Scegliere il colore delle pareti: 10 case, 10 tinte da copiare
- Pareti della cucina in piastrelle, dipinte o tappezzate? Più di 10 progetti
Tappezzeria
In cucina perfetta la soluzione che vede una tappezzeria come sfondo allo spazio arredato con tavolo e sedie, non soggetta a schizzi d’acqua o calore dei fuochi. Ma anche per le zone vicino al lavello, si possono scegliere rivestimenti in vinilico con superficie lavabile. Dietro ai fuochi, per quanto esista la possibilità di trattamenti con resine trasparenti per proteggere la carta da parati, non sono di solito consigliate. Come pulirla? Con un panno umido e un detergente delicato.
Adesivo rimovibile
Per posizionarli a parete, è bene segnare punti di riferimento, specie quando l’adesivo ha dimensioni maxi. Il disegno (fra carta adesiva e pellicola trasparente) da quest’ultima viene applicato al muro con l’aiuto di una spatola, premendo dal centro verso l’esterno. Infine si stacca lentamente la pellicola dalla parete lasciandovi il solo disegno.
Finte piastrelle
Adesivo e leggermente spessorato, il finto rivestimento ceramico si attacca su superfici lisce e pulite, senza colle o siliconi. Si tratta in genere pellicole tecniche molto pratiche da installare. Ritagliabile, è adatto anche a coprire imperfezioni del vecchio rivestimento. Un classico è il rivestimento dello schienale cucina. Occorre sempre verificare che sia adatto per resistere al calore e all’acqua, così da poterlo usare sia dietro ai fornelli, sia dietro al lavello.
Pitturare le vecchie piastrelle: un maquillage al rivestimento
Il risultato di relooking si può ottenere anche tenendo le vecchie piastrelle e pitturandole: in pratica si stucca la ceramica con uno speciale prodotto sigillante, adatto all’ambiente cucina, e si decora la parete sopra o di fianco con appositi rasanti coordinati. Un vecchio rivestimento ceramico può cambiare faccia e rendere meno datata la cucina con due semplici passate di un prodotto apposito: puoi scoprire come fare in questi articoli:
- Rinnovare le pareti della cucina senza togliere le vecchie piastrelle
- Dipingere le piastrelle: effetto mosaico per il relooking di un vecchio rivestimento
- Rinnovare senza togliere le piastrelle
Cambiare colore alle fughe
Rinnovare il pavimento in maniera facile con materiali di spessore sottile
Parola d’ordine: semplificare, cioè mantenere l’esistente. Così si ridurranno al minimo i lavori di muratura. Come? Scegliendo piastrelle o un altro tipo di materiale di spessore ridotto, pensati proprio per interventi di manutenzione o di ristrutturazione
Vantaggi: la sovrapposizione sul vecchio pavimento
E non solo… Sovrapponendo il nuovo pavimento di spessore sottile a quello vecchio si riducono i costi, compresi quelli di conferimento dei vecchi materiali in discarica. In molti casi si evita di sostituire le porte, perché possono bastare piccoli interventi di limatura. Per le pareti, l’operazione è ancora più semplice.
A partire da 3 mm
Per quanto riguarda le piastrelle, gli spessori più bassi – tra i 3 e i 3,5 mm – sono tipici dei prodotti da posare a parete; leggermente superiori quelli per il pavimento. Entrambi sono generalmente rinforzati sul retro con fibra di vetro. Anche i pavimenti in legno possono essere di tipo laminato (con spessore di circa 4 mm). Molto pratici anche quelli vinilici (o lvt), che in molti casi si posano a incastro.
Di che cosa accertarsi
Le superfici esistenti, per fare da supporto al nuovo pavimento, dovranno essere regolari, senza avvallamenti o elementi sconnessi.
Cambiare la parete o l’alzatina
Sulle pareti è possibile intervenire anche in altri modi. Per esempio ricoprendo lo spazio tra basi e pensili con un pannello, monocromatico o con motivi grafici di vario tipo. Oppure con prodotti speciali da applicare al muro o sui mobili. Possibile anche la decorazione a stencil, anche fai da te.
STENCIL IN RILIEVO. I fogli StenDecor di Litokol sono realizzati con due speciali materiali plastici, facili da applicare sul muro precedentemente rasato. Sono indeformabili, lavabili con acqua e riutilizzabili infinite volte, senza che perdano planarità. Ogni confezione è composta da 6 decori (21×15 cm, spessori 0,2 e 0,5 mm) più un bordo (42×15 cm). http://www.litokol.it
Pannello decorativi per alzatina tra basi e pensili
Nelle composizioni cucina a parete, lo spazio tra basi e pensili è spesso oggetto di dibattiti. Se non è stato previsto in precedenza, questa, spesso anonima, porzione di parete può essere rivestita da un pannello decorativo, anche molto pratico. Per esempio in alluminio composito o in policarbonato compatto. I primi sono molto resistenti al calore, perciò indicati anche vicino al piano cottura. Per i secondi, se il fornello è a gas, è consigliabile che il top della cucina abbia una profondità di circa 65 cm. Nessun accorgimento, invece, se è a induzione. Entrambi sono resistenti e perfettamente lavabili. Sono spesso personalizzabili.
Trasformare una cucina abitabile separata in una a vista
Per chi non è contrario a un intervento più radicale e ha già valutato pregi e difetti di cucina a vista e cucina separata, si può pensare di trasformare la cucina abitabile in una aperta, più moderna e contemporanea, demolendo (se possibile) una parete. Un lavoro di questo genere impatta sui pavimenti e occorre trovare una soluzione per raccordare i diversi rivestimenti delle due stanze o comunque “riempire” la parte che resta senza finitura dopo la demolizione del tramezzo. Ecco un esempio con pianta del prima e dopo, risolto prevedendo un’ampia penisola.
Prima
Nella pianta a sinistra vediamo come era la cucina prima dei lavori: separata, bene attrezzata su tre lati, ma un po’ angusta e non più adatta alle esigenze della famiglia.
Dopo
L’area operativa si apre sul soggiorno cambiando completamente l’impatto visivo e dando la possibilità a tutti i componenti della famiglia di condividere comodamente il grande ambiente