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Gli sgabelli alti, da bar per intenderci, sono una tipologia di arredo che affonda le radici nella storia, ma che è entrata nelle nostre case sempre più negli ultimi anni. Soprattutto grazie all’introduzione nelle cucine di penisole e isole con piani per consumare un veloce spuntino (se non addirittura i pasti), persino quando ci sarebbe lo spazio per un tavolo. Alla stessa altezza del top della composizione, il bancone snack richiede infatti sedute più elevate di quelle di una sedia tradizionale.
L’aggiunta di un meccanismo a pistone a gas, per adattare alle diverse esigenze ergonomiche l’altezza dello sgabello, è altrettanto recente, della fine degli anni Novanta. “All’epoca”, raccontano in Magis, azienda che per prima ha introdotto l’innovazione e ha a catalogo diversi modelli di questo tipo, “rappresentava una sorta di rivoluzione nel mondo del design. Infatti il primo della sua categoria è stato il nostro Bombo, progettato da Stefano Giovannoni e considerato così futuristico da apparire in serie televisive come Star Treck.”
Così gli sgabelli alti hanno potuto diffondersi ulteriormente in ambito residenziale: poterli abbassare a piacere non richiede più eventuali grandi sforzi a bambini o ad anziani, e nel contempo non si perde il fascino vagamente industriale e sicuramente informale di queste sedute.
Sgabelli alti, con e senza schienale
Sgabello alto in cucina, quale scegliere?
Il mercato offre innumerevoli modelli di sgabelli alti, basta orientarsi sul proprio gusto e sullo stile della cucina. Ma nulla vieta di giocare sui contrasti, invece che sull’armonia con il contesto. In tal modo, se la cucina è classica, si possono scegliere sedute alte particolarmente esili ma di metallo, che sottolineino la forza espressiva dei mobili e diano un tocco di leggerezza all’insieme.
All’opposto, se l’ambiente è di segno contemporaneo e minimalista, degli sgabelli dalla presenza importante, magari di materiali plastici contraddistinti da sezioni non troppo sottili e dal colore, riescono a trasferire allegria e a smitizzare la pulizia formale dei volumi contenitivi.
Chi prediliga la tradizione del legno, per allontanarsi dal cliché “pub”, può optare per modelli in cui le essenze siano lavorate con processi industriali che ne esaltino le peculiarità estetiche assecondando stilemi formali moderni: scocche sottili stampate a caldo e sagomate, magari accoppiate ad altrettanto esili imbottiture, per un maggiore comfort di seduta.
Se invece è il tessuto che ci attira, meglio scegliere modelli completamente sfoderabili, che garantiscano nel tempo una manutenzione semplice, oltre che la possibilità di cambiare colore e trama al mutare del gusto o dell’arredamento.
Sgabelli alti anche altrove
Non solo la cucina è il regno degli sgabelli alti. Possono infatti trasformarsi in utili alleati anche nelle altre stanze della casa, dalla zona notte al bagno, al soggiorno.
In quest’ultimo caso, per nulla adatto al tavolo da pranzo, proprio per via dell’altezza della seduta, può fare invece al caso per l’angolo dell’home working, magari ricreando una originale postazione di lavoro sia in piedi sia su sgabello.
Nella camera da letto o nella cabina armadio, oltre a servire da pratico servo muto per depositare abiti e accessori, gli sgabelli alti diventano originali sedie elevate per un piano altrettanto alto, dove pettinarsi, truccarsi e ingioiellarsi senza un ingombro eccessivo.
Stessa funzione anche in bagno, dove possono essere un semplice appoggio per salviette, accappatoi e profuma ambiente. E se lo scegliamo di materiali adatti anche agli esterni, impilabile, ecco pronta una seduta per l’angolo contro il muro baciato dal sole del terrazzo, da abbinare a un piccolo tavolino altrettanto alto. Ed è subito effetto bar sulla spiaggia…