Dividere e contenere: librerie Lema dalla doppia funzione
Lema reinterpreta il tradizionale tema del contenimento aprendo alla contemporanea necessità di separare funzioni e spazi all’interno di uno stesso ambiente. Ecco due modelli di libreria, differenti per concezione costruttiva ed estetica, ma accomunati dalla versatilità e dalla modularità che contraddistinguono tutta la produzione dell’azienda.
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Pubblicato il 25/09/2017Aggiornato il 25/09/2017
Gli spazi delle nostre abitazioni sono sempre più luoghi di commistione e di fluidità funzionale: pubblico e privato, socializzazione e privacy, vita domestica e lavoro possono convivere felicemente nel medesimo ambiente. A patto però che l’arredamento si presti al gioco, risolvendo esigenze multiple senza precludere il risultato estetico e di armonia dell’insieme. Esemplare il caso della zona giorno, ambiente dedicato soprattutto alla conversazione o al relax, alla convivialità ma anche al lavoro e allo studio. Magari contemporaneamente. Ecco allora la necessità di elementi pratici e contenitivi che possano funzionare anche da divisori. Sistemi autoportanti da posizionare a centro stanza capaci di catalizzare l’attenzione senza interrompere la prospettiva ottica (che apre la vista e amplia la percezione spaziale), ma soprattutto in grado di organizzare in modo ineccepibile tutto ciò di cui necessitiamo: oggetti vari, libri, giornali e anche apparecchi tecnologici per l’intrattenimento.
Lema, prima azienda a proporre in Italia un sistema modulare a spalla portante su misura, da oltre quarant’anni raccoglie le sfide delle trasformazioni del vivere contemporaneo e forte di questa esperienza reinterpreta il tema dell’organizzazione e del contenimento in chiave attuale, offrendo la possibilità di sfruttare le librerie autoportanti come setti più o meno trasparenti. Volumi leggeri dalla forte espressività, nati per separare fisicamente lo spazio, senza privarlo della continuità luminosa o visiva, e al contempo in grado di trasformarsi in efficienti “custodi” di oggetti, da lasciare a vista o celare in vani chiusi.
Eccoalcune soluzioni Lema, realizzate con i modelli Selecta e Plain, che permettono di separare lo spazio con librerie divisorie. Diverse tra loro per concezione progettuale e formale, sono accomunate dall’atout dell’azienda: mix perfetto tra standardizzazione e personalizzazione, efficienza industriale e maestria artigianale.
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Il sistema Selecta, di concezione libera e flessibile, pronto ad assecondare ogni esigenza estetica o progettuale, può essere utilizzato anche in versione freestanding, per ritmare e separare gli ambienti. Come in questa composizione di due librerie che si fronteggiano, con struttura di rovere Carbone e ante sia a ribalta sia battenti, laccate tinta Grigio lucido.
Utile per esporre i ricordi e gli oggetti più preziosi, proteggendoli, Selecta (Officinadesign Lema) nella versione con ante a battente di vetro trasparente extra light (disponibile anche acidato, riflettente o laccato colorato) ha un sottile telaio di alluminio anodizzato bronzo. Una composizione sofisticata, che lascia a vista i sottili ripiani in vetro opalino che grazie a speciali sensori si illuminano all’apertura delle ante. Ulteriori dettagli rivelatori della cura di ogni più piccolo particolare costruttivo sono le cerniere Lema in lega metallica bronzata e le maniglie incassate nel telaio della vetrina.
Selecta (Officinadesign Lema) offre la possibilità di realizzare composizioni su misura perfette per l’home office, con piani di lavoro pratici e funzionali come lo scrittoio dallo spessore importante, nella stessa finitura rovere Carbone del resto della libreria.
Libreria di grande leggerezza visiva e flessibilità, Plain di Lema, disegnata da Francesco Rota, grazie alla modularità di tutti i suoi elementi compositivi, è ideale per creare eleganti setti separatori in cui poter graduare a piacere l’effetto trasparenza. La struttura portante di metallo a sezione quadrata è adattabile in larghezza a seconda delle esigenze, mentre i piani possono essere in laccato opaco o melaminico.
Molteplici le possibilità compositive di Plain di Lema, design Francesco Rota, che può dare vita a piccole architetture raffinate, capaci di separare e organizzare gli spazi con un gradevole effetto vedo/non vedo. I piani, disponibili in due spessori differenti (15 e 35 mm) e sostenuti dall’esile struttura metallica a sezione quadrata, possono essere infatti posizionati a seconda dei propri gusti o della necessità contenitiva.
Studiata per creare strutture adattabili alle situazioni e agli usi più diversi, Plain è un oggetto di bellezza lieve e raffinata. In tubolare di acciaio laccato bianco oppure nero a sezione quadrata, ospita mensole di due spessori con lunghezze differenti, laccate nei colori Lemacolortrend.