Oltre che una questione di igiene, la pulizia del forno è anche una questione di consumi: infatti i pannelli interni ben lucidi e sgrassati, riflettono meglio il calore che quindi può essere sfruttato completamente senza alcuna dispersione di energia. Per facilitare questa operazione, alcuni modelli hanno le pareti interne ricoperte di smalti di tipo vetroso e non poroso da passare semplicemente con detergenti neutri, altri hanno pareti ricoperte con pannelli catalitici che assorbono ed eliminano i grassi di cottura evitando che residui di cibo rimangano all’interno. La pirolisi invece è un sistema che permette ad alcuni tipi di forni di pulirsi da soli. Consiste nella distruzione (o meglio polverizzazione) dello sporco tramite innalzamento della temperatura, addirittura oltre i 500°C. Grazie a questa funzione speciale si riducono in cenere i residui di cibo rimasti all’interno senza bisogno di operazioni lunghe e faticose. Occorre qualche però qualche attenzione: per farli funzionare al meglio e prevenire ogni inconveniente è consigliabile seguire sempre con scrupolo le istruzioni riportate nel manuale dell’elettrodomestico. Ad esempio, prima di attivare il ciclo di pulizia automatica, bisogna rimuovere le briciole eventualmente presenti nel forno per evitare la produzione di fumo eccessivo, oppure controllare che non vi siano residui di zucchero (il caso tipico è quello a velo caduto da una torta), che possono, quando la temperatura si alza, incollarsi al forno, rovinandolo.
Il forno pirolitico che si pulisce da solo
Il forno è un prezioso alleato in cucina, ma pulirlo è per tutti l'operazione meno gradita. A risolvere il problema ci sono i modelli con funzione di autopulizia.
A cura di “La Redazione”
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