Gli elettrodomestici a basso consumo sono sempre convenienti, anche se magari il prezzo d’acquisto risulta superiore rispetto a quello di apparecchi similari meno efficienti. Il maggior costo iniziale, infatti, verrà ammortizzato nel tempo grazie al risparmio di energia. Senza contare poi che, se si sta arredando casa dopo una ristrutturazione, si può godere anche della detrazione del 50% del bonus mobili e grandi elettrodomestici
I consumi di un frigorifero variano in base alla capacità, alla classe energetica ma anche in base a quante volte si apre la porta: ogni volta entra calore e il motore del frigorifero deve faticare per ripristinare i livelli di fresco impostati. Per esempio, un frigorifero di classe energetica A++ consuma circa da 188 a 263 kWh all’anno. I minori consumi possono essere dovuti anche al sistema No-frost, una tecnologia di ventilazione forzata che permette al freddo di raggiungere velocemente ogni scomparto e di distribuirsi in modo uniforme all’interno del vano e che impedisce la formazione della brina sulle pareti e sui ripiani. Sempre considerando di scegliere elettrodomestici a basso consumo, per la lavastoviglie, ci sono apparecchi che se da un lato fanno consumare elettricità, dall’altro fanno però risparmiare acqua: sono richiesti meno di 12 litri per lavaggio, mentre lavando a mano si consumano addirittura 50 litri. I nuovi modelli consumano, per il ciclo più lungo, tra 1,4 e 1,8 kWh rispetto ai 2,5 kWh delle lavastoviglie più datate. I consumi risultano ridotti drasticamente quando si utilizzano i cicli rapidi da 45 minuti, in questo caso la temperatura raggiunta è di solito di 45 °C e il consumo stimato è di soli 0,7 kWh.
Così come per tutti gli elettrodomestici a basso consumo, anche per la lavatrice i consumi dipendono da diversi fattori quali classe energetica, capacità di carico/potenza assorbita e temperatura dei lavaggi. Considerando una lavatrice con capacità di carico da 5 kg, un lavaggio di capi in cotone a pieno carico a una temperatura di 60 °C richiede un investimento di elettricità pari a 2,37 kWh se è di Classe A. Dunque, è bene cercare di sostituire una lavatrice vecchia, con elevato consumo energetico, con una nuova lavatrice contraddistinta da una classe energetica pari a A o superiore (A+, A++, A+++). Fondamentale anche utilizzare l’apparecchio a pieno carico: in questo modo non solamente si risparmia energia elettrica (attraverso minori cicli di lavaggio), ma si riduce il consumo di acqua.
Da settembre 2014 gli aspirapolvere devono avere una potenza nominale inferiore o uguale a 1600 watt e dal 2017 il limite massimo dei consumi elettrici dovrebbero abbassarsi a 900 watt. Riducendo il limite di potenza assorbita, gli apparecchi non sono assolutamente meno efficienti: le direttive europee vogliono incentivare tecnologie più efficienti che offrono alte prestazioni con bassi consumi.
Anche nelle asciugatrici, il cui punto debole sono sempre stati i consumi, si è riusciti a migliorare: un programma per capi in cotone assorbe circa 3-5 kW, ma si può scendere a 2 kW con un modello in classe energetica A o superiori (A+, A++ e A+++). Per concludere il discorso sugli ettrodomestici a basso consumo, restano solo le cappe. Non sempre è necessario scegliere un modello molto potente per ottenere buoni risultati di aspirazione: un modello efficace deve essere in grado di effettuare 10 ricambi completi d’aria in un’ora. Vediamo la formula: Efficacia= mq della cucina x altezza della cucina x ricambi d’aria. Ovvero una cucina di 15 mq, alta 3 metri ha bisogno di una cappa che aspiri almeno 450 mc/h.
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