Bianco o nero? In passato i grandi elettrodomestici per la casa venivano chiamati genericamente “il bianco”, in riferimento al loro colore dominante, mentre oggi le finiture offrono un’ampissima scelta, dall’inox al colorato. La tradizione del bianco non si è persa, anzi, si è evoluta in un design raffinato, che si è arricchito di nuove forme e materiali, da sperimentare in una composizione tono su tono o in netto contrasto.
Nel gioco degli opposti, anche le versioni “in negativo”, cioè in nero totale, degli apparecchi per cottura, bucato e pulizia non sono da meno. White or black, quindi? La scelta è una questione di prestazioni tecniche e di gusti personali, che devono però tenere conto dell’ambiente in cui l’elettrodomestico si inserisce. Un’alternativa di sicuro effetto è il mix “a scacchiera” che accosta i modelli nelle due diverse finiture.
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Le piastra a gas
Un classico dell’incasso, adatto sia per le cucine tradizionali sia per quelle contemporanee, è il piano cottura con bruciatori a gas e piastra smaltata di bianco. Esistono modelli di diverse lunghezze, a due, tre, quattro o più fuochi. Tra gli apparecchi a gas, un’alternativa ricercata è la piastra in cristallo temperato, bianco o nero: simile alla vetroceramica, è resistente al calore e facile da pulire; in questi piani, i bruciatori hanno in genere griglie singole, così da valorizzare al massimo l’estetica vetrata, che può essere scelta in abbinamento o anche in contrasto con il colore del top della cucina. Anche in questo caso, a seconda del modello, variano il numero dei fuochi e le lunghezze, da 30 cm fino a 120 cm.
A induzione
La versione più diffusa di questi piani cottura è quella in vetroceramica nera: a seconda del modello, cambia il tipo d’incasso che può essere filotop oppure in leggero rilievo, anche con una cornice inox a delimitare il rettangolo della piastra. Da qualche anno sono stati introdotti sul mercato anche modelli di questa tipologia in vetro bianco opaco, con la possibilità di coordinarli a forni nella stessa finitura. Ai vantaggi tecnici (velocità, minime dispersioni di calore, flessibilità), i piani a induzione aggiungono quelli estetici: una superficie continua, con zone cottura sottopiano invisibili e comandi touch control.
Le cappe aspiranti
A parete o da centro stanza, non sono soltanto l’elettrodomestico indispensabile (obbligatorio in base alla normativa) per garantire il necessario ricambio d’aria quando si cucina; le cappe aspiranti hanno subito negli anni una continua evoluzione estetica che l’hanno trasformata in un vero e proprio pezzo d’arredo. Forme e materiali fanno la differenza, caratterizzando, con stile e design, l’ambiente nel suo insieme. A che cosa prestare attenzione, invece, dal punto di vista tecnico? Alla larghezza della cappa e a quella del piano cottura, che devono essere simili; alla potenza massima espressa in mc/h, che deve essere proporzionata al volume della stanza; alla possibilità di utilizzo del modello in versione aspirante o filtrante.
I forni multifunzione
Gli apparecchi per l’incasso sono ormai quasi tutti elettrici, con poche eccezioni di modelli a gas o a funzionamento misto. Il principale vantaggio è la varietà nelle opzioni di cottura e nei programmi, sempre più automatizzati. Per quanto riguarda l’estetica, nei forni in vetro bianco o nero, questo riveste interamente lo sportello. Per resistere al calore senza surriscaldarsi, viene utilizzato in genere un vetro a quattro strati, con rivestimento termico; in questo modo, anche quando la temperatura interna della cavità supera i 400 °C (per esempio se si attiva la funzione pirolitica), la superficie esterna raggiunge al massimo i 60-65 °C.
I side by side
Questi apparecchi freestanding, con larghezza di oltre 90 cm e capacità anche del 50% superiore ai modelli standard, hanno il vano frigo e il congelatore affiancati in verticale; spesso anche un dispositivo ice-maker installato sullo sportello esterno. I frigoriferi side by side, che hanno un impatto visivo forte e occupano molto spazio, si possono installare in posizione isolata; oppure inserire in un vano a colonna, diventando così parte integrante della composizione, come se fossero incassati.
I frigoriferi combinati
Hanno il vano frigo nella parte superiore e un capiente congelatore nella parte bassa: sono questi i modelli più diffusi sul mercato perché occupano relativamente poco spazio e dispongono di una capacità elevata che raggiunge anche i 300 litri totali. Tra i combinati a libera installazione, che sono la maggior parte, si possono scegliere per i fianchi e gli sportelli tante finiture e colori, spesso con più varianti dello stesso modello. Se si sceglie il bianco o il nero, l’estetica può essere lucida, opaca o satinata con effetto metallizzato; a seconda del materiale di rivestimento, la superficie può essere ferromagnetica.
Le lavastoviglie
Anche i modelli a libera installazione si possono in genere inserire con ottimi risultati estetici nelle cucine componibili. Le dimensioni non variano molto rispetto alle lavastoviglie a incasso: basta togliere il top dell’apparecchio per farlo stare sotto il piano della cucina. Non è invece necessario pannellare lo sportello per coordinarlo con le ante dei mobili, come spesso avviene nel caso dell’incasso. Anzi, un frontale con finitura in bianco o in nero, con i comandi a vista o nascosti sul bordo interno e dotato di maniglia o di apertura push-pull, può stare bene anche in una cucina con ante in legno o pannelli in laccato colorato.
Le lavatrici
Fino a qualche tempo fa, per questa tipologia di elettrodomestici, i cosiddetti “bianchi” per eccellenza, esistevano poche alternative estetiche: ora invece le nuove finiture e la cura del design coinvolgono anche le lavatrici a oblò. E di conseguenza l’ambiente in cui vengono installate, in genere il bagno o la lavanderia. Nei modelli in nero, da tenere a vista, l’estetica interessa ogni singola parte, compresi i comandi e il bordo dell’oblò, con un effetto uniforme ed elegante. Vengono colorati con una verniciatura epossidica specifica per il metallo che garantisce un effetto coprente e in genere lucido, proteggendo anche dalla ruggine.
Gli aspirapolvere
Per la pulizia delle varie superfici, i modelli a traino (che si spostano su ruote e aspirano attraverso un tubo flessibile), sono i più completi. Unico inconveniente è l’ingombro quando vengono riposti; per questo vengono sempre più spesso realizzate nelle versioni compatte che non trascurano il lato estetico. Oltre alle dimensioni, altro criterio di scelta riguarda il sistema di filtraggio: gli aspirapolvere possono avere un sacchetto usa e getta o un contenitore in plastica estraibile e lavabile, dove la polvere viene convogliata con una sorta di movimento a vortice (tecnologia ciclonica): il costo di questi apparecchi è in genere un po’ più alto ma si risparmia in seguito, sui ricambi.