L’asciugatrice è un’ottima soluzione quando non si ha spazio per stendere (soprattutto d’inverno) e si ha poco tempo da dedicare al bucato. È grado di asciugare i tessuti mantenendo il grado di umidità desiderato: per riporre i capi direttamente nell’armadio o per facilitare la stiratura. L’asciugatrice è un elettrodomestico ancora relativamente poco diffuso, che negli ultimi anni si è molto evoluto dal punto di vista tecnologico, riducendo notevolmente i consumi per ciclo. Molti dei nuovi modelli assorbono anche meno di due chilowatt. È utile però anche per chi lava grandi quantità di capi e ha quindi l’esigenza di organizzare lo spazio della lavanderia nel modo più efficiente e funzionale.
Questi apparecchi sono di solito a carica frontale e sempre a libera installazione. Per facilitare il carico del bucato, l’apertura è in genere a 180 °C e il diametro dell’oblò o il lato dello sportello sono in molti casi maggiori di 40 cm. Hanno in genere le stesse dimensioni di una lavatrice standard: larghezza e profondità 60 cm, altezza 85 cm; esistono anche alcuni modelli salvaspazio larghi 45 cm.
In alternativa all’installazione a terra, ci sono asciugatrici predisposte per essere sistemate a colonna o fissate sulla parete, sopra la lavabiancheria. Esistono anche alcuni modelli con cestello accessibile dall’alto: sono più stretti e hanno gli stessi vantaggi ergonomici delle lavatrici di questa tipologia, cioè la facilità di caricare e scaricare il bucato senza bisogno di piegarsi. Al termine del ciclo, il cestello si riallinea da solo in posizione di apertura.
L’asciugatrice aspira l’aria dall’ambiente, la riscalda e la immette nel cestello per asciugare i capi. Il movimento della centrifuga garantisce la circolazione adeguata dell’aria all’interno della vasca: il cestello si muove in modo alternato, per evitare che il contenuto si arrotoli o si riempia di pieghe. A seconda dell’intensità della centrifuga a fine ciclo i capi sono pronti per essere stirati e o riposti nell’armadio. Esistono diverse tecnologie per il funzionamento delle asciugatrici.
A pompa di calore Una novità rispetto agli anni passati sono le asciugatrici a pompa di calore: il riscaldamento dell’aria si ottiene grazie a un compressore simile a quello dei frigoriferi che, tramite un circuito caldo/freddo, permette di produrre il calore necessario per l’asciugatura contenendo i consumi. I costi iniziali sono superiori ma si ammortizzano nel tempo: si tratta quindi di una scelta consigliabile nel caso di utilizzo frequente.
A condensazione L’alternativa sono le asciugatrici a condensazione, attualmente più diffuse sulmercato. Nel funzionamento di questi apparecchi l’acqua, trasformata in vapore tramite il calore, al termine del ciclo viene ricondensata ed espulsa all’esterno sotto forma liquida; lo scarico può ricongiungersi con quello della lavatrice o essere separato. Il costo iniziale è inferiore rispetto ai modelli a pompa di calore.
A evacuazione Una variante sono le asciugatrici a evacuazione in cui l’umidità presente nella biancheria viene sempre espulsa all’esterno ma sotto forma di vapore tramite un tubo flessibile.
A seconda del modello, la capacità delle asciugatrici varia dai 5 agli 8-9 kg. Ci sono modelli con cestello dotato di appositi “trascinatori” in cui i capi si possono introdurre già piegati, come su un ripiano.
Un ciclo completo dura in media 90 minuti, ma alcuni apparecchi prevedono oggi anche programmi brevi, da 40-50 minuti, o programmi sotto i 30 minuti soltanto per rinfrescare i capi. La maggior parte dei modelli dispone di partenza ritardata per poter programmare l’avvio anche a distanza di 24 ore. Un punto ancora “debole” di questi apparecchi sono i consumi: un programma per capi in cotone assorbe circa 3-5 kW, ma si può scendere a 2 kW con un modello in classe energetica A o superiori (A+, A++ e A+++). A differenza della lavatrice, che ha picchi di consumo nelle prime fasi del lavaggio, l’asciugatrice ha un assorbimento di energia elettrica costante per tutta la durata del ciclo perché viene prodotta aria calda in modo continuativo. I tempi del programma si regolano automaticamente in base al carico (quantità di bucato e al livello di umidità). Per la quantità massima la durata è di circa 2 ore, mentre scende in proporzione se il peso degli indumenti è inferiore o se sono già parzialmente asciutti.
Le asciugatrici dispongono di diversi programmi che consentono, a seconda del tessuto e delle esigenze personali, di regolare il grado di umidità, da leggermente bagnato a completamente asciutto. Grazie ai nuovi programmi delicati, è in molti casi possibile asciugare a macchina anche i capi in lana, protetti da appositi box o introdotti direttamente nel cestello. Gli indumenti vanno raggruppati in base al tessuto e al grado di asciugatura desiderato. Prima di selezionare il programma, oltre a leggere le indicazioni riportate sul libretto di istruzioni dell’apparecchio, non bisogna dimenticare di controllare anche l’etichetta di lavaggio applicata sui diversi capi. Il simbolo con un cerchio dentro un quadrato indica l’asciugatrice: se al suo interno ci sono due pallini, quell’indumento può essere asciugato a macchina, se il pallino è uno solo bisogna usare cicli delicati. Se infine il cerchio è barrato, l’asciugatura a macchina non è consigliabile.
Speciali filtri trattengono le particelle e la peluria che si stacca, soprattutto da questi indumenti, durante il ciclo di asciugatura. Per garantire la massima efficienza dell’apparecchio, il filtro va periodicamente estratto e pulito con una spazzola morbida. In molti modelli recenti, una spia a led indica quando è il momento di intervenire.
Come per altri elettrodomestici, anche nel caso delle asciugatrici i sistemi di controllo elettronico permettono di automatizzare le diverse fasi del ciclo, ottimizzandone durata e consumi. Ciò è possibile grazie ad appositi sensori che rilevano il grado di umidità del bucato, il suo peso e il tipo di tessuto, regolando di conseguenza l’intensità dei movimenti del cestello, le temperature, la durata. A seconda dell’azienda produttrice, le funzioni elettroniche assumono caratteristiche peculiari e sono identificate da differenti nomi commerciali.
In passato le asciugatrici avevano il limite di strizzare troppo i capi, facendoli uscire stropicciati: oggi è tutto cambiato. Gli apparecchi dispongono di programmi speciali che dosano l’intensità del ciclo, mantenendo l’umidità ottimale per stirare gli indumenti più facilmente. Quasi sempre si può selezionare l’opzione antipiega, applicabile indipendentemente dal programma selezionato: negli ultimi minuti del ciclo, i capi vengono raffreddati, rendendoli più morbidi e impedendo la formazione di pieghe.
Non è detto che l’asciugatrice si debba utilizzare soltanto per asciugare i capi che sono stati lavati: alcuni programmi, in genere ad aria fredda, sono stati specificamente pensati per rinfrescare e deodorare gli indumenti asciutti, per esempio se sono stati a lungo dentro l’armadio. Particolari cicli permettono di eliminare, sempre dai tessuti asciutti, gli odori sgradevoli, per esempio quello di fumo. Se per rinfrescare o deodorare si aggiungono degli additivi, scegliere esclusivamente prodotti specifici per l’asciugatrice, raccomandati dai produttori. La durata dei programmi refresh è in genere breve, di 30-40 minuti circa. In molti modelli di asciugatrici, con questi programmi è anche possibile lavare i capi a secco come in tintoria. A questo scopo bisogna utilizzare speciali kit in dotazione con l’apparecchio.