Nelle lavastoviglie il risparmio idrico è possibile grazie a innovativi sistemi di erogazione e distribuzione dell’acqua all’interno della vasca e di filtraggio tra un risciacquo e l’altro. Non bisogna poi dimenticare che risparmiare acqua significa anche risparmiare l’energia necessaria per riscaldarla alla temperatura di lavaggio (tra i 40 e i 70 °C a seconda del programma scelto).
Una lavastoviglie di dimensioni standard a pieno carico lava 12-14 coperti: vale a dire le stoviglie necessarie per 12-14 posti tavola (comprese posate, bicchieri e la tazzina per il caffè). Considerando che una lavastoviglie in classe di efficienza energetica A utilizza, in media, 15 litri d’acqua per ciclo si può valutare il risparmio rispetto al lavaggio a mano: per quest’ultimo – senza qualche accorgimento – si può arrivare a consumare fino a 60/70 litri. Naturalmente il risparmio diventa effettivo se la lavastoviglie viene utilizzata in modo corretto e a pieno carico.
Nel lavaggio in lavastoviglie (come del resto in quello in lavatrice), l’assorbimento maggiore di energia è dovuto al riscaldamento dell’acqua. Alcuni modelli di nuova generazione offrono quindi la possibilità di caricare direttamente nella vasca acqua calda di rete, riscaldata cioè dallo scaldabagno o dalla caldaia anziché dalle resistenze interne alla lavastoviglie. Questa soluzione tecnica “eco” fa risparmiare fino al 35% di energia; il risparmio può aumentare ulteriormente se il generatore di calore che riscalda l’acqua è alimentato da un sistema a pannelli solari termici.
I nuovi modelli di lavastoviglie sono realizzati con tecnologie sempre più attente anche al risparmio energetico e all’efficacia nel lavaggio. Sull’etichetta energetica sono indicate tre classi di efficienza: la classe di efficienza energetica che identifica il livello di consumo di energia elettrica per un ciclo di lavaggio; la classe che indica l’efficacia di lavaggio; infine la classe che fa riferimento all’efficacia di asciugatura. I modelli di lavastoviglie più evoluti sono in tripla classe A o in classi superiori (A+++, A++, A+).
Le lavastoviglie dotate di funzioni elettroniche sono in grado di selezionare di volta in volta in automatico il programma e le opzioni di lavaggio più adatte, ottimizzando così anche i consumi. Gli apparecchi diventano così sempre più autonomi nel funzionamento. Alla base di queste funzioni ci sono l’elettronica e diverse tipologie di sensori. Questi dispositivi registrano al primo risciacquo il grado di torbidità dell’acqua, indicativo del livello di sporco delle stoviglie e l’apparecchio seleziona di conseguenza, in automatico, il ciclo più adatto. Altri sensori permettono invece di misurare la quantità di carico e la temperatura esterna, adeguando i parametri di lavaggio e asciugatura: acqua, durata del programma e temperature. Altri rilevatori elettronici, infine, aumentano la sicurezza della lavastoviglie. Consentono di individuare anche perdite minime e di attivare una valvola di sicurezza che blocca l’erogazione dell’acqua.