All’indispensabile coppia lavello-rubinetto, che assume oggi una connotazione sempre più tecnologica, si aggiunge anche la lavastoviglie. Quest’elettrodomestico si sta rivelando negli ultimi anni una grande risorsa non solo in termini di praticità e di tempo, ma anche – come vedremo nelle pagine seguenti – di risparmio idrico.
Alla riduzione degli sprechi d’acqua puntano anche i miscelatori di ultima generazione, dotati di riduttori di flusso, erogatori temporizzati e altri dispositivi che consentono vantaggi in termini di risparmio. Ma quanto è importante consumare meno acqua per usi domestici? Iniziative di sensibilizzazione e decaloghi che insegnano ad assumere comportamenti virtuosi si moltiplicano, e stanno raggiungendo anche i consumatori meno attenti. L’acqua potabile è un bene che sul nostro Pianeta scarseggia e l’Italia non è immune dal problema: modificare le abitudini quotidiane, cominciando proprio dalla cucina, è il primo passo da compiere con urgenza.
La zona lavaggio è uno dei punti operativi fondamentali, importante almeno quanto la zona cottura: uno spazio attrezzato, dedicato tanto alla preparazione dei cibi quanto alla pulizia quotidiana delle stoviglie. Efficienza, praticità, risparmio di energia e acqua sono i tre principali requisiti che la zona lavaggio deve essere in grado di soddisfare. La funzionalità di quest’area va di pari passo con l’attenzione all’aspetto estetico e al design dei diversi elementi, che diventano parte integrante dell’arredo grazie a materiali innovativi e a forme sempre più curate ed ergonomiche.
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In continua evoluzione, è oggi un elettrodomestico che fa risparmiare sempre più tempo, acqua ed energia
Primo passo, individuare lo spazio necessario per installare la lavastoviglie, se possibile non lontano dal lavello per una questione di comodità e allacciamenti. Occorrono in genere 60 cm di larghezza e di profondità, sia che si tratti di un modello da incasso sia che si opti per il freestanding (tale categoria offre spesso una scelta di gamma più ampia). Per chi non dispone di tali misure, esistono varianti compatte larghe solo 45 cm circa, perfette da inserire in una base di uguali dimensioni: ve ne sono da incasso o a libera installazione; altre lavastoviglie ultracompatte, infine, si possono appoggiare sul piano di lavoro e hanno misure simili a quelle di un forno a microonde.
Quanti coperti contiene?
È questa “l’unità di misura” della capacità di carico delle lavastoviglie, indica quanti piatti e utensili possono contenere, al massimo, i cestelli. Per “coperto” si intende il completo tavola per una persona, compresi le posate, i bicchieri, la tazza del caffè. Attenzione però: occorre considerare che se si lavano pentole o altri utensili, il numero di coperti che si può introdurre nella vasca si riduce, di conseguenza, considerevolmente!
- Da 12 in su I modelli di dimensioni standard lavano sempre almeno 12 coperti. Oggi però, grazie a componenti idraulici e meccanici sempre più compatti e a una migliore organizzazione interna, a parità di misure ci sono apparecchi che possono contenere comodamente fino a 14-17 coperti.
- 10 e meno Per quelle compatte, la capacità di carico è aumentata: le lavastoviglie larghe 45 cm lavano ora 9-10 coperti; quelle da appoggio sul top ne possono contenere 5-6.
Soluzione eco: per lavare a mano una quantità di stoviglie equivalente a 12 coperti occorrono in media oltre 40 litri d’acqua; una lavastoviglie di ultima generazione lava lo stesso carico con soli 10-15 litri.
Nello sviluppo tecnologico degli apparecchi, la riduzione dei consumi energetici è sempre in primo piano. L’etichetta energetica (energy label), che per legge accompagna tutti i prodotti in vendita, prevede 7 classi di efficienza, dalla A+++ alla D; tuttavia, la quasi totalità dei nuovi modelli appartiene alle prime tre classi: A+++, A++ e A+.
• I consumi di energia per un ciclo di lavaggio standard, con stoviglie mediamente sporche, sono inferiori a 1 kW. L’etichetta (la nuova è in vigore dal 2011) riporta il consumo annuo: si può calcolare che, in media, una lavastoviglie in classe A+++ assorba in un anno un terzo dell’energia rispetto a una in classe A.
• Sull’etichetta energetica sono indicati altri dati importanti: classe di efficienza nella funzione asciugatura, capacità di carico, emissione sonora espressa in decibel e consumo annuo di acqua espresso in litri. Rispetto al passato, il carico d’acqua per il lavaggio si è ridotto del 50% e più, rendendo ancora più conveniente l’utilizzo di quest’elettrodomestico. Verificare sulla scheda prodotto se il consumo d’acqua indicato si riferisce a un ciclo normale o eco.
• La convenienza aumenta nel caso delle lavastoviglie alimentate direttamente con acqua calda di rete: non essendo riscaldata dalla resistenza interna, il consumo di energia si riduce infatti fino al 40% perché portare l’acqua in temperatura (45-70 °C) è la funzione che richiede un dispendio più elevato.
Il volume della vasca viene sfruttato sempre meglio e in modo più flessibile grazie a una più efficiente organizzazione dell’attrezzatura interna. A parità di dimensioni, in alcune lavastoviglie i cestelli da due sono diventati tre: il terzo, sistemato più in alto e simile a un vassoio, viene utilizzato per posate, coltelli e utensili piatti, stesi in orizzontale; così lo spazio di solito occupato dal classico cestello posate può essere
riempito in altro modo.
• Quanto alle griglie che suddividono i cestelli, sono molto più ravvicinate, così da moltiplicare il numero dei piatti che è possibile introdurre; tali griglie sono spesso anche abbattibili quando al posto delle stoviglie si intendono invece caricare le pentole o grandi recipienti di altro tipo. Il cestello superiore è di solito regolabile in altezza anche a pieno carico: ciò consente di sollevarlo per poter caricare sotto piatti grandi, con diametro fino a 30 cm e altre stoviglie più alte.
• Gli alloggiamenti dei calici sfruttano al meglio lo spazio nel cestello superiore e li mantengono in una posizione di perfetta stabilità, distanziati in modo che non sfreghino tra loro durante il lavaggio.
Cosa NON lavare a macchina
In lavastoviglie si può lavare quasi tutto. Evitare solo: utensili e taglieri in legno che si rovinano con il calore; posate d’argento che si ossidano; la moka; stoviglie in plastica leggera se non sia specificato che sono lavabili a macchina. Per le griglie del piano cottura dipende dal materiale: leggere sulla scheda prodotto.
Oltre al riscaldamento dell’acqua, l’altra fase del ciclo che richiede un elevato dispendio di energia è quella finale dell’asciugatura, a causa delle alte temperature necessarie per vaporizzare aria calda. Una buona efficacia asciugante è quindi importante quanto un accurato lavaggio.
• I dispositivi sono, anche in quest’ambito, sempre più evoluti. Il sistema di asciugatura a zeolite, applicato ad alcuni modelli, sfrutta le proprietà naturali di questa pietra in grado di assorbire umidità e rilasciare calore; alla conclusione del ciclo, le stoviglie sono perfettamente asciutte, non vi è fuoriuscita di vapore all’apertura dello sportello e la durata del ciclo è più breve, con un conseguente risparmio di energia.
• Per risparmiare ancora di più, è possibile lasciare che le stoviglie si asciughino in modo naturale socchiudendo lo sportello. Un risultato senza aloni e striature è favorito dall’utilizzo regolare del brillantante.
Si possono selezionare, manualmente o in automatico nei modelli elettronici, numerose opzioni di programma che si differenziano per temperature, durata e modalità di lavaggio
Stoviglie molto sporche? I cicli intensivi hanno in genere temperature di 60-70 °C; alcuni modelli dispongono di programmi a soli 45 °C che offrono prestazioni di lavaggio analoghe con un risparmio di energia fino al 25%. La durata di un ciclo intensivo è di circa 2 ore.
Hai poco tempo? Stoviglie pronte da mettere in tavola in 35-45 minuti: basta scegliere un ciclo breve che consuma anche meno acqua ed energia. Attenzione però, sarà efficace solo se il carico non è molto sporco.
Devi lavare calici o pezzi delicate? La maggior parte degli apparecchi dispone di programmi specifici per cristalli e altri oggetti che richiedono una cura particolare. le temperature sono più basse e i getti d’acqua più delicati.
Vuoi risparmiare al massimo? Se la lavastoviglie non è piena conviene riempire un solo cestello e scegliere l’opzione “mezzo carico”; i programmi Eco, senza prelavaggio, hanno durata normale ma consumi energetici ridotti.
Meglio un detersivo liquido, in polvere o in pastiglie (tabs)? Vanno bene tutti, anche se conviene considerare programma e temperature selezionate. Se il detergente liquido è più indicato nei lavaggi brevi a basse temperature, le tabs sono molto pratiche perché concentrate e predosate, ma richiedono una durata piuttosto lunga e temperatura abbastanza elevata per potersi sciogliere bene.
• Le tabs hanno il vantaggio di essere proposte anche con formulazioni che integrano, insieme al detersivo, altri prodotti quali sale, brillantante, anticalcare. Occorre però considerare che solo le lavastoviglie più recenti sono predisposte per assorbire al meglio queste componenti delle pastiglie, grazie ad apposite opzioni di lavaggio già impostate (in ogni modello sono denominate in modo diverso); nelle lavastoviglie più vecchie è sempre necessario invece aggiungere i singoli prodotti, in particolare il sale che svolge una fondamentale azione di decalcificazione dell’acqua.
• Si stanno diffondendo sul mercato anche prodotti ecosostenibili per il lavaggio e la cura delle stoviglie: a base vegetale, senza soda caustica, profumi sintetici e enzimi, spesso con oli essenziali tra le componenti.
L’insieme delle funzioni digitali della lavastoviglie si basa su tecnologie brevettate identificate dai produttori con nomi differenti. È cambiata anche l’interfaccia, cioè il pannello comandi che, al posto dei tasti, ha quasi sempre un display digitale dove sono riportate tutte le informazioni sul lavaggio; le varie opzioni si possono controllare con comandi a sfioramento touch control.
Selezione automatica Nelle lavastoviglie con elettronica più evoluta è possibile rilevare – tramite appositi sensori – la tipologia e la quantità del carico e il livello di sporco (questo viene stabilito attraverso un’analisi dell’acqua scaricata al primo risciacquo); l’apparecchio è così in grado di impostare in automatico il programma più adatto.
Partenza ritardata È la funzione che permette di programmare l’avvio della lavastoviglie entro un lasso di tempo che, a seconda del modello, può variare tra le 6 le 24 ore.
Controllo da remoto Anche alcune lavastoglie predisposte per il collegamento wi-fi possono essere inserite, come altri elettrodomestici della cucina, in una rete di connessione che permette di monitorarne e gestirne il funzionamento anche a distanza, tramite apposite app collegate a sistemi domotici.