La lavastoviglie è un elettrodomestico non ancora così diffuso nelle famiglie italiane: poco più del 40% ne possiede una e la utilizza regolarmente. Questo perché ancora sussiste il pregiudizio che l’apparecchio consumi molta acqua ed energia. È vero invece esattamente il contrario, soprattutto per i nuovi modelli, più capienti e con consumi ultraridotti; tanto che un ciclo della lavastoviglie assorbe circa metà acqua e un quarto di energia rispetto al lavaggio a mano di un’analoga quantità di stoviglie. Ma i progressi tecnici riguardano anche la flessibilità delle dimensioni e l’attrezzatura interna dei cestelli che consente di lavare proprio tutto, compresi i piatti grandi e i bicchieri a calice.
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Aumenta la capacità di carico dei cestelli, mentre le dimensioni esterne rimangono le stesse; grazie alle nuove tecnologie si riducono ulteriormente i consumi di acqua ed energia anche in fase di asciugatura; e con i cicli brevi ed eco è possibile lavare in poco tempo le stoviglie quando sono meno sporche. Queste sono soltanto alcune caratteristiche delle nuove lavastoviglie, completamento ideale di una zona lavaggio efficiente e attrezzata.
Il principio su cui si basa il funzionamento della lavastoviglie è piuttosto semplice: una vasca con pareti in acciaio inox, due cestelli sovrapposti con divisioni interne per sistemare piatti e pentole, un sistema di carico, circolazione ed erogazione dell’acqua riscaldata da una resistenza interna.
Oggi vengono realizzati apparecchi sempre più perfezionati, ma affinché l’uso quotidiano risulti veramente conveniente, non va trascurato qualche accorgimento.
• Per ottimizzare i consumi di energia e di acqua, la lavastoviglie è sempre da azionare a pieno carico.
• è quindi importante scegliere un modello con capacità commisurata alle effettive esigenze della famiglia, come spiegheremo più dettagliatamente nelle pagine successive; nel caso la vasca non sia piena, si può effettuare un ciclo di solo risciacquo e rimandare il lavaggio completo al giorno successivo.
• Le stoviglie vanno sistemate nei cestelli solo dopo aver eliminato i residui di cibo. Per la disposizione, seguire le indicazioni fornite dal produttore, evitando che le stoviglie si tocchino tra loro rischiando di rompersi.
• Gli oggetti più piccoli e delicati, oltre ai coltelli e ai mestoli vanno disposti nel cestello superiore.
A differenza di quanto comunemente si pensa, la lavastoviglie utilizza quantità d’acqua molto contenute per effettuare un ciclo: ciò è possibile perché nelle diverse fasi del programma il liquido di lavaggio viene filtrata e rimessa in circolo più volte. Le tecnologie più avanzate di alcuni modelli top di gamma hanno permesso di ottenere risultati straordinari: stoviglie perfettamente pulite con 15 o addirittura meno di 10 litri d’acqua; in alcuni casi si è arrivati a 7 litri soltanto.
• Per fare un confronto realistico tra i diversi apparecchi riguardo ai consumi idrici, bisogna comunque sempre controllare che il riferimento sia un ciclo standard di durata normale e a pieno carico, e non un programma ridotto o eco.
• Si potrà in ogni caso constatare il livello di risparmio rispetto al lavaggio a mano, che per 12-14 coperti richiede in ogni caso 25-40 litri di acqua.
La scelta della tipologia più adatta deve essere valutata nel progetto complessivo della cucina, in base alle caratteristiche della composizione e allo spazio disponibile. I modelli a incasso hanno il vantaggio di “scomparire” del tutto grazie a pannellature nella stessa finitura dei mobili; bisogna però considerare che la gamma è meno ampia e i costi superiori.
• I modelli a libera installazione, detti anche “da accosto” o freestanding, si possono sistemare a piacimento in cucina, avendo come unico vincolo l’allacciamento alla rete idrica e a una presa di corrente. Questi apparecchi hanno una larghezza e una profondità standard di 60 cm e sono alti 85 cm; sono rifiniti sia sui fianchi sia sul top, che può essere utilizzato come piano d’appoggio.
Ci sono ma non si vedono
Per quanto riguarda le lavastoviglie da incasso, l’altezza oscilla tra 82 e 90 cm ed è regolabile in base alle misure del mobile della cucina in cui vanno a inserirsi.
• Le dimensioni di larghezza e profondità sono di qualche centimetro inferiori rispetto a quelle degli apparecchi freestanding: in questo modo possono essere così comodamente inserite in un’apposita base predisposta con il vano per l’incasso.
• Questi modelli sono integrabili nella composizione: con lo sportello a vista oppure a scomparsa totale perché pannellate nella stessa finitura dei mobili della cucina, con maniglia o sistema di apertura push-to-open.
• Per entrambe le tipologie, a incasso o a libera installazione, vi sono anche apparecchi più compatti, con larghezza di soli 45 cm. Per praticità d’uso la lavastoviglie trova solitamente posto vicino al lavello.
Nelle lavastoviglie a libera installazione i comandi e il display sono di solito sul frontalino dell’apparecchio; in quelle a incasso si trovano sul bordo superiore dello sportello, invisibili quando questo è chiuso.
Come le lavatrici, i frigoriferi e gli altri grandi elettrodomestici, anche le lavastoviglie si sono gradualmente evolute automatizzando le funzioni: ciò significa modalità di utilizzo più semplici, maggiore efficienza e consumi ridotti.
• L’autonomia di funzionamento – che riduce al minimo gli interventi di selezione manuale – è resa possibile grazie all’elettronica: le lavastoviglie sono dotate di sensori che rilevano le caratteristiche del carico e adeguano di conseguenza i programmi e le funzioni dell’apparecchio.
• Alcuni tipi di sensori individuano al primo risciacquo il grado di torbidità dell’acqua – e quindi il livello di sporco delle stoviglie, regolando di conseguenza il ciclo di lavaggio più adatto; altri dispositivi elettronici misurano invece la quantità del carico e adeguano il tipo, la durata e le temperature del programma.
• L’elettronica ha anche modificato l’interfaccia dell’apparecchio: i comandi sono sempre più spesso touch control anziché a tasti; mentre il display digitale è diventato una vera e propria centralina di controllo che consente di monitorare ogni fase del lavaggio.
Rispetto al passato, le lavastoglie di oggi assorbono molti meno chilowatt: quelle in classe di efficienza energetica superiore alla A (A+, A++ o A+++) richiedono meno di 1 kW per un ciclo normale. Mediamente si può dire che, usando una lavastoviglie in classe A+++, si risparmia annualmente circa un terzo di energia elettrica rispetto a un modello in classe A.
• Il dato sui consumi energetici è riportato sull’Ecolabel (etichetta energetica) ed è indicato con una lettera dell’alfabeto: dalla lettera D (per gli apparecchi con maggior consumo) fino alla A+++ per i modelli energeticamente più efficienti.
• Altre due lettere, dalla A alla D, identificano rispettivamente l’efficacia di lavaggio e quella di asciugatura.
• Al risparmio energetico contribuiscono molte nuove tecnologie: per esempio quella che offre la possibilità di alimentare la lavastoviglie direttamente con l’acqua calda della rete anziché riscaldarla nella vasca con una resistenza elettrica (fino a poco tempo fa era questo l’unico sistema).
• È inoltre migliorata l’efficacia di lavaggio anche alle basse temperature (45 -50 °C) nel caso di stoviglie poco sporche; la riduzione o l’esclusione della fase di asciugatura consente un ulteriore risparmio di energia.
L’aiuto dell’elettronica
Anche le opzioni di lavaggio automatiche, che permettono all’apparecchio di scegliere e selezionare il ciclo più adatto, sono un’altra soluzione tecnologica per ottimizzare i consumi; per far ciò gli apparecchi dispongono di specifici sensori.
• E altri accorgimenti tecnici come per esempio il motore senza spazzole che elimina gli attriti, riducono ulteriormente i consumi d’energia.
• Tutti gli apparecchi sono dotati dell’opzione di lavaggio a mezzo carico da utilizzare quando non si riesce a riempire la lavastoviglie completamente; anche se questa opzione purtroppo non garantisce la metà dei consumi, è comunque utile per non consumare inutilmente energia.
Nella lavastoviglie, gli irroratori – chiamati anche mulinelli – hanno forma di pale e sono dotati di piccoli fori (ugelli): girando durante il lavaggio, spruzzando l’acqua sulle stoviglie.
• Nei vecchi modelli i mulinelli erano solo due, nel tempo se ne sono aggiunti altri, tanto che oggi non pochi ne contengono fino a quattro. In questo modo i getti riescono a raggiungere anche i punti più distanti, aumentando l’efficacia del lavaggio.
• Quando si carica la lavastoviglie, prima di avviarla, bisogna verificare sempre che i bracci irroratori siano in grado di ruotare e spruzzare acqua senza incontrare ostacoli. A volte possono rimanere bloccati da elementi sporgenti come utensili e manici di pentole.
Sistemi di erogazione
Le modalità con cui il getto d’acqua esce dagli ugelli degli irroratori possono essere varie e dipendono dall’angolazione e dalla pressione dell’acqua.
• Alcuni apparecchi hanno opzioni “intensive” che aumentano la temperatura dell’acqua e potenziano la pressione di determinati getti indirizzati in una zona precisa della vasca – solitamente il cestello inferiore in cui si caricano anche le pentole – ottenendo perfetti risultati di lavaggio anche con un carico molto sporco.
La capacità di una lavastoviglie si misura in base al numero di coperti che i cestelli sono in grado di contenere e lavare. Se fino a qualche anno fa lo standard era di 12 coperti, molti modelli arrivano oggi a 15 o addirittura a 17.
• Per poter confrontare la capacità dei diversi modelli, ci si avvale di un’unità di misura internazionale – il coperto – cioè l’insieme delle stoviglie usate da ogni persona per un pasto. Il coperto comprende: piatto piano e fondo, piatto da dessert, piattino e tazzina da caffè, un bicchiere; come posate: forchetta, coltello, cucchiaio, cucchiaino e cucchiaino da dessert.
Interni più spaziosi
• Come si è riusciti a passare dai 12 coperti tradizionali ai 15-17 di alcune lavastoviglie di ultima generazione? Grazie a componenti idraulici e meccanici sempre più compatti e a una migliore organizzazione di cestelli e griglie, è aumentata la capacità di carico, sempre entro le dimensioni standard.
• L’ottimizzazione della vasca ha infatti permesso di avere cestelli più larghi, dotati di griglie molto ravvicinate.
• Anche l’estrema flessibilità del cestello superiore, regolabile in altezza a pieno carico, permette di recuperare spazio e di inserire nella zona inferiore piatti e stoviglie ingombranti, come le pentole o i piatti della pizza (Ø oltre 30 cm).
• In alcuni modelli è previsto, in alto, un terzo cestello dove sistemare in orizzontale posate e utensili; trovano qui posto anche piattini e tazzine. Questo cestello, quando presente, va a sostituire il tradizionale portaposate di solito sistemato nella parte inferiore, ricavando così ulteriore spazio per piatti e recipienti di cottura.
• Le griglie abbattibili permettono di caricare ogni tipo di stoviglia, mentre speciali alloggi per i calici sfruttano al meglio lo spazio disponibile nel cestello superiore.
Le nuove lavastoviglie hanno un altro plus: sono molto silenziose; in alcuni modelli l’emissione sonora è di poco superiore ai 30 dB.
I modelli a larghezza ridotta consentono di inserire la lavastoviglie anche in una cucina piccola. Analoghi i consumi e le prestazioni, solo di poco inferiore la capienza.
• Se in cucina lo spazio disponibile per la lavastoviglie è minimo, se il nucleo famigliare è formato soltanto da una o due persone oppure se si consumano pochi pasti a casa, conviene optare per una lavastoviglie da 45 cm di larghezza: se ne trova in commercio un’ampia gamma sia nelle versioni a libera installazione sia in quelle da incasso; queste ultime si inseriscono nelle basi della cucina che hanno le stesse dimensioni.
• Anche in questi apparecchi lo spazio interno della vasca è stato ottimizzato, raggiungendo una capacità di carico fino a dieci coperti.
• Altra possibilità sono gli apparecchi compatti, da appoggiare sul piano di lavoro della cucina o sopra un mobile: hanno misure poco maggiori rispetto a un forno a microonde e possono comunque lavare fino a 5-6 coperti; bisogna però considerare che i costi di questi modelli non sono, in proporzione, inferiori a quelli delle lavastoviglie standard.
Per mantenere la lavastoviglie in perfetta efficienza bisogna rimuovere periodicamente il filtrino, svuotarlo e lavarlo sotto l’acqua corrente.
Quasi tutti i tipi di stoviglie e di materiali, anche i più preziosi e particolari – dai calici alle griglie del piano cottura – si possono in genere lavare in lavastoviglie senza alcun rischio di danneggiarli. Importante è impostare un programma adatto, delicato nell’erogazione dei getti e a basse temperature.
• Nel caso di piatti e tazze decorati o accessori in plastica, conviene controllare che riportino sul retro o sulla scheda tecnica che li accompagna l’indicazione “lavabile in lavastoviglie”.
• Le principali controindicazioni al lavaggio a macchina riguardano gli oggetti in legno e ovviamente i piccoli apparecchi elettrici, salvo i componenti smontabili in plastica. Le posate in argento si possono lavare in lavastoviglie, ma non devono venire a contatto con altri metalli.
Cicli brevi o brevissimi, programmi per i pezzi delicati e opzioni per il mezzo carico: nelle nuove lavastoviglie molte sono le alternative previste, da selezionare in base alla quantità di stoviglie e al livello di sporco.
• Nei diversi cicli della lavastoviglie cambiano le temperature di lavaggio, la durata e la modalità di erogazione dell’acqua attraverso gli irroratori, con combinazioni diverse di questi tre parametri. In alcuni modelli sono presenti oltre dieci programmi: la tecnologia ha lavorato soprattutto sulla specializzazione, progettandoli veramente “su misura” per ogni esigenza quotidiana di lavaggio di piatti, pentole e accessori.
• Dai programmi automatici, di cui sono dotati gli apparecchi elettronici di ultima generazione, a quelli Eco, passando per i cicli brevi o brevissimi per arrivare a quelli dedicati al lavaggio dei cristalli o di stoviglie di pregio: cicli differenti consentono l’ottimizzazione di tempo e consumi.
• Non è più necessario effettuare sempre il prelavaggio, perché per ottenere risultati perfetti è sufficiente avere l’accortezza di togliere dai piatti i residui di cibo più grossi in modo da non rischiare di intasare e danneggiare il filtro.
• Le temperature di lavaggio possono variare tra i 45 °C dei programmi eco e i 70-75 °C di quelli intensivi. Questi ultimi, in alcuni modelli permettono anche di rimuovere incrostazioni, come quelle di riso sulle pentole.
• Anche i dispositivi di asciugatura sono sempre più evoluti. Quelli con zeolite, per esempio, sfruttano le proprietà naturali di questa pietra in grado di assorbire umidità e rilasciare calore; alla conclusione del ciclo le stoviglie sono perfettamente asciutte, non vi è la formazione di vapore all’apertura dello sportello e si è ridotta la durata del ciclo, con un conseguente risparmio energetico.
Con la lavastoviglie si risparmia molto tempo: si calcola che per caricare 12 coperti bastino 10-15 minuti; per lavarli e asciugarli a mano occorrono invece più di 70 minuti.
L’aggiunta periodica del sale nell’apposito serbatoio (in media ogni 10-11 lavaggi) è molto importante per favorire la pulizia interna della vasca ed evitare depositi di calcare (aloni) su piatti e bicchieri o danni alla lavastoviglie; l’operazione deve essere più frequente nelle zone in cui l’acqua erogata dalla rete domestica è molto dura.
• è sempre consigliabile versare nell’apposito contenitore un sale specifico di rigenerazione. Alcuni detergenti per lavastoviglie includono già anche questo prodotto e quindi non è più necessario aggiungerlo separatamente.
• Nella maggior parte dei modelli, una spia luminosa indica quando il sale scarseggia ed è necessario rabboccare. Altro prodotto importante è il brillantante che favorisce l’asciugatura: va aggiunto ogni mese circa.
• Ogni 60 lavaggi circa è opportuno effettuare un ciclo a vuoto inserendo soltanto un prodotto specifico per la pulizia interna della lavastoviglie.
Alcune lavastoviglie sono dotate di addolcitore che permette di regolare il livello di durezza dell’acqua e adeguare il funzionamento.
Nelle lavastoviglie è possibile aggiungere per il lavaggio diverse tipologie di detergenti: in polvere, gel, liquido o pastiglie (tabs), che vanno inseriti nell’apposita vaschetta prima di avviare il ciclo.
• La formulazione più diffusa è quella in tabs (solide o in gel) perché sono pratiche e predosate; sono adatte soprattutto per programmi lunghi e ad alte temperature in quanto si sciolgono meglio; per cicli eco o brevi è preferibile utilizzare detersivi liquidi o in gel.
• In molti casi le tabs sono concentrate, contengono cioè oltre al detersivo, anche altri prodotti come sale, brillantante e anticalcare; sulla confezione sono allora indicate le diciture “2 in 1”, “3 in 1”, e così via. Le potenzialità di questi detergenti – compatti e multifunzione – vengono sfruttate al massimo solo nelle lavastoviglie di ultima generazione, dove è possibile attivare l’apposita funzione che consente di assimilare tutti i componenti del prodotto.
L’elettronica consente, oltre che di risparmiare energia, anche di “programmare” la lavastoviglie: grazie alla partenza ritardata si può impostare l’avvio a distanza di ore, fino a 24 nei modelli più evoluti.
in piena sicurezza
Per praticità d’uso, la lavastoviglie può essere collegata a un interruttore on/off (chiamato anche 0/1) esterno, posizionato vicino all’apparecchio. L’interruttore dedicato è più utile per le lavastoviglie a incasso, nelle quale risulta difficoltoso staccare la presa di corrente, spesso nascosta dietro i mobili della cucina. Un rubinetto dell’acqua dedicato può rappresentare un’ulteriore sicurezza.
• Per quanto riguarda l’apparecchio, sia nei modelli base sia nei top di gamma, i sistemi di sicurezza per prevenire perdite e allagamenti sono ormai uno standard acquisito di tutti gli apparecchi recenti.
• Questi dispositivi antiallagamento sono composti da vari sistemi elettronici di protezione, in grado di bloccare l’acqua che entra nella vasca in caso di perdite. Molte lavastoviglie sono equipaggiate anche con la funzione “sicurezza bambini”, un dispositivo che serve per evitare che questi aprano lo sportello della lavastoviglie, sia durante il funzionamento sia quando è spenta.