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Eliminare la cucina per ottenere un living aperto, più spazioso e capace di adattarsi ai nuovi stili di vita che rispondono al verbo socializzare – mentre uno cucina, l’altro studia, magari i bambini giocano e c’è anche che lavora o guarda la tv – è uno degli interventi più comuni e richiesti. Nella maggior parte dei casi è un’operazione piuttosto semplice perché cucina e soggiorno normalmente sono ambienti confinanti. I lavori in questo caso si possono limitare alla demolizione delle pareti di confine, al ripristino degli impianti e dei pavimenti. L’entità dell’intervento dipende dal grado di ristrutturazione che si intende realizzare.
In questo caso specifico l’abitazione, un trilocale di dimensioni generose, ha una pianta singolare che colloca una camera da letto a vista sull’ingresso vicino al soggiorno, e la cucina in corrispondenza della zona notte, presumibilmente per usufruire di un balcone in condivisione con i locali di servizio adiacenti.
Per ampliare il living, dunque, il progetto prevede il ridisegno del layout che assegna agli ambienti funzioni differenti da quelle originarie. In più, l’ampio ingresso diventa uno spazio multifunzionale.
Tutto questo in risposta alle esigenze di Daniela L. che ci ha chiesto: In previsione di una ristrutturazione del mio appartamento, mi piacerebbe una soluzione che permetta di ottenere un ampio living con cucina open, due camere da letto, un bagno e una lavanderia attrezzata con lavabo e sanitari. Mi piacerebbe anche sfruttare meglio il grande ingresso e, se possibile, ricavare una postazione studio.
Dallo stato di fatto al progetto
Invertire due ambienti per rendere il layout più razionale
Il progetto a cura dell’architetto Ornella Musilli ribalta la posizione di una camera e della cucina e integra quest’ultima nel nuovo open space. La sua fattibilità ha come prerequisiti la possibilità di spostare gli impianti tecnici e il rispetto dei rapporti aeroilluminanti. Soddisfatte queste premesse, la soluzione comporta la revisione di gran parte della pianta:
- la camera vicino al soggiorno viene annessa e trasformata in cucina
- l’ex cucina, ampliata, diventa camera
- vengono ritoccati i vecchi bagni, uno dei quali assorbe anche la lavanderia
- la zona d’ingresso cambia assetto assetto e diventa uno spazio multitasking
L’ingresso si doppia e diventa anche ripostiglio-guardaroba
Nel nuovo layout, l’ingresso è il primo ambiente della casa a subire una trasformazione. Aperto sul nuovo open space, da cui prende luce, viene suddiviso in modo da ottenere un guardaroba a muro, un angolo con specchi a parete e portaombrelli, un ripostiglio indipendente. La formazione di nuove pareti, dalla parte del soggiorno, genera anche una nicchia sfruttata con un piano scrittoio e una serie di mensole: la nuova postazione studio.
La zona giorno ridisegnata occupa circa metà della superficie totale. La nuova pianta si presta perfettamente a ritagliare e definire visivamente le diverse aree funzionali: la parte sporgente dotata di finestra ospita la cucina (1), in corrispondenza della seconda apertura in un ideale corridoio di passaggio c’è il tavolo da pranzo (2) e, a seguire, il salotto (3).
Di ampio respiro, quest’ultimo è arredato con un divano componibile con l’elemento terminale ad angolo (4): anche se appena accennata la linea diagonale del modulo suggerisce il “confine” della zona conversazione. A rafforzare l’effetto, la posizione delle poltrone disposte lungo lo stesso asse (5). Di fronte al divano, l’intera parete è occupata da un programma componibile, (6) coordinato a quello che arreda il corridoio, organizzato con parti a giorno e chiuse, e vano portatv (7).
I pezzi principali per arredare la zona giorno
Il nuovo open space dà spazio a composizioni extralarge, dal divano alla parete attrezzata. Scelte in tinte neutre, accese da pochi tocchi di colore per un mood contemporaneo.
Soluzioni multifunzione
Come si conviene ad ambienti aperti, anche in questo caso la cucina è arredata con una composizione a penisola. Sistemata di fronte alla zona d’ingresso, funziona come filtro visivo e contribuisce a definire in modo netto il perimetro della cucina all’interno dell’ambiente. L’alternativa del modulo a isola è altrettanto efficace, ma è stata privilegiata la prima soluzione perché permette di disporre di una superficie d’appoggio maggiore.