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La ristrutturazione del bagno è un intervento che, prima o poi, va messo in conto. Difficile dire quando perché, al di là di discorso estetico, dal punto di vista tecnico dipende dalla condizione degli impianti. Il grado della ristrutturazione varia a seconda che si decida di lasciare invariata o meno la disposizione dell’attrezzatura (sanitari, lavabo, doccia/vasca, radiatore), ma in generale va prevista la rimozione e la sostituzione dei vecchi rivestimenti, la sostituzione delle tubature, il rifacimento o il ripristino dell’impianto elettrico, il rinnovo di tutti gli elementi d’arredo.
In questo caso, è stata mantenuta invariata la disposizione originaria, ma sono stati fatti piccoli correttivi per migliorare la fruibilità del locale.
Vediamo il progetto in pianta dell’architetto Laura Tolomei, in riposta alla richiesta di Maria Grazia: “Dopo tanti anni, è arrivato il momento di rifare il bagno. Attualmente è attrezzato con sanitari, lavabo a colonna e vasca, che vorrei mantenere ma utilizzare anche come doccia. Mi piacerebbe sostituire i sanitari con un modello di tipo sospeso e, se possibile, spostare il calorifero che ora è sotto la finestra”.
Approfittando dell’entità dell’intervento, il progetto propone un semplice ridisegno della pianta, con l’obiettivo di isolare la zona lavaggio dai sanitari e rendere più godibile lo spazio a disposizione per fare la doccia.
Vengono così realizzati due tramezzi in muratura che definiscono nell’ambiente tre zone funzionali.
La parete che divide i nuovi sanitari (lasciati nella posizione originaria) dai doppi lavabi di nuova introduzione, è alta circa 180 cm ed è il punto d’ancoraggio del radiatore d’arredo che sostituisce quello sotto la finestra.
È invece a tutta altezza il muro vicino alla vasca, che serve ad ampliare l’area doccia e consente di inserire una porta scorrevole esterno muro al posto di quella a battente.
Che cosa comporta aggiungere il secondo lavabo
Il progetto lascia fondamentalmente invariata la disposizione degli elementi d’arredo e questo riduce l’entità delle opere, ma l’inserimento di un lavabo in più comporta la formazione di attacchi aggiuntivi di carico e scarico dell’acqua; inoltre, lo spostamento e la sostituzione del radiatore implica l’adattamento dell’impianto idraulico.
Se questa operazione avviene in un condominio con caldaia centralizzata e contabilizzazione del calore, è necessario scegliere (con l’aiuto di un termotecnico) un calorifero con la stessa resa termica di quello esistente, e rivolgersi a chi si occupa della manutenzione dell’impianto di riscaldamento perché va seguita una certa prassi per ripristinare il ripartitore di calore.
Il radiatore scalda, arreda, contiene
Progettato per garantire la massima resa termica, il radiatore d’arredo è una soluzione particolarmente efficace in bagno. Oltre a scaldare l’ambiente, può essere utile per tenere asciutte le salviette e, in fase di ristrutturazione, offre una buona flessibilità nella disposizione. Può essere scelto in diverse varianti di colore e di design.
Le finiture e le attrezzature per arredare il bagno
Partiamo dalle finiture: come rivestimento piastrelle dalla texture materica bianco matt per rendere luminosa la stanza ma con carattere, e a pavimento cementine tinta unita in nuance con il radiatore.
Come mobile, una composizione sospesa di linea minimal, in essenza scura con venature a vista che sposa bene le piastrelle”raw”. Di fianco alla specchiera sopra i lavabi, applique dal sapore rétro.
I sanitari, oltre a essere di di tipo sospeso sono anche rimless, cioè senza brida, più pratici dal punto di vista igienico.
Il tocco finale è la biancheria in nuance con le piastrelle del pavimento.
Dallo stato di fatto, al progetto, ai pezzi d’arredo
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