Climatizzatori e normativa F-GAS: cosa prevede e cosa cambia per il consumatore

La recente normativa F-gas sui climatizzatori impone obblighi non solo ad aziende e tecnici ma anche a chi compra. Scopriamo che cosa dice la legge.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 02/06/2020Aggiornato il 03/06/2020
Climatizzatori e normativa F-GAS: cosa prevede e cosa cambia per il consumatore

Quando si deve comprare un climatizzatore non basta scegliere bene la macchina, soppesandone le caratteristiche tecniche, le funzioni, le prestazioni, l’efficienza in termini di risparmio energetico, la silenziosità… bisogna anche prestare attenzione a chi farlo installare, perché – se l’installatore non è un operatore in possesso dei requisiti tecnici richiesti dalla legge o se non si ottempera come richiesto dalla legge agli obblighi di verifica di eventuali perdite di gas rifrigerante (di solito non nel caso del residenziale) – si può rischiare una sanzione fra 10.000 e 100.000 Euro.

In realtà, per gli appartamenti, se si scelgono climatizzatori che utilizzano gas refrigeranti “ecologici”, come l’R32, non non vi sarà obbligo di controlli annuali. Un motivo in più, di opportunità personale, per orientarsi su apparecchi a basso impatto ambientale. La tutela dell’ambiente è infatti sempre più una priorità per governi e aziende, ed è in crescita il numero di cittadini alla ricerca di prodotti anche per la casa che rispondano a questa esigenza.

Gli impianti per il condizionamento tuttavia contengono dei fluidi dannosi per l’ambiente  se rilasciati nell’atmosferae per ovviare a questa problematica si è intervenuti con la cosiddetta normativa F-Gas che prevede obblighi per le aziende, i tecnici ma anche per l’acquirente. Ma cosa prevede nel dettaglio la normativa F-gas e che cosa cambia per chi voglia installare dei climatizzatori? Alla domanda del nostro lettore Cristian F., risponde Davide Cremonesi, Product Marketing Manager di Mitsubishi Electric – divisione climatizzazione.

Normativa F-Gas: che cosa prevede

La normativa F-Gas rientra in un ambito a cui l’Unione Europea presta molta attenzione da diversi anni, con regolamenti, dispositivi e direttive: l’attenzione all’ambiente e al contenere le emissioni, in diversi contesti applicativi. I prodotti per il condizionamento e la refrigerazione per funzionare contengono dei fluidi che, se rilasciati nell’atmosfera, possono esser dannosi per l’ambiente. Per questo, nel corso degli ultimi vent’anni ci sono state diverse regolamentazioni che hanno imposto l’utilizzo di refrigeranti differenti, con un’accelerata negli ultimi cinque anni, in seguito al Regolamento UE 517/2014 sui gas fluorati a effetto serra, recepito in Italia con il D.P.R. n. 146 del 16 novembre 2018 e il D.Lgs 5 dicembre 2019, n. 163.

Il regolamento europeo recepito in Italia lo scorso anno abbraccia diversi ambiti, chiamando in causa tutti gli attori della filiera per limitare al massimo l’immissione di refrigeranti in ambiente: produttori, rivenditori, installatori e utenti finali. Il decreto legislativo impone inoltre delle sanzioni per chi non soddisfa quanto indicato nel regolamento, attribuendo all’operatore, inteso come il proprietario dell’apparecchiatura, alcune responsabilità. Fra queste, quella di far installare il climatizzatore da personale in possesso di requisiti tecnici, ovvero la certificazione F-gas, pena una sanzione pecuniaria compresa fra 10.000 e 100.000 Euro. Tutte le imprese e gli operatori in possesso della certificazione devono essere iscritti a un registro telematico, la Banca Dati gas fluorati, consultabile da chiunque, compreso l’utente finale.

 

Nessun obbligo di verifica annuale per i gas più ecologici

Se il climatizzatore rientra in determinati parametri, l’utente finale è obbligato a far verificare una volta all’anno che lo stesso sia esente da perdite di refrigerante, che se immesso nell’atmosfera danneggerebbe l’ambiente. Più il refrigerante è inquinante, minore sarà il limite di quantitativo presente nell’apparecchiatura oltre il quale deve essere effettuato il controllo.

 Nel caso del refrigerante R410A l’obbligo di verifica annuale delle perdite scatta dal contenuto di refrigerante oltre 2.4 Kg, che vuol dire un multisplit oltre i 3 attacchi o una canalizzata oltre i 7 kw (utilizzo non tanto residenziale, più commerciale). Se invece l’apparecchio sfrutta l’R32, l’obbligo di verifica annuale delle perdite scatta oltre i 7 Kg, quindi si può affermare che più o meno tutti i climatizzatori residenziali che lo utilizzano sono esenti dal controllo delle fughe annuale.

 

La novità della registrazione telematica

I refrigeranti inoltre devono essere sempre tracciati. Ciò significa non solo che possono essere venduti esclusivamente a imprese certificate, ma anche che la vendita del climatizzatore, l’installazione, l’eventuale controllo delle perdite e le eventuali riparazioni che impongono di accedere al circuito frigorifero (dove è contenuto il gas refrigerante) siano registrate da parte dell’impresa sulla banca dati F-gas. L’utente finale può consultare liberamente il portale per controllare la registrazione dell’apparecchiatura e degli eventuali interventi e controlli delle fughe.

 

 

limatizzatore rosso: MSZ-LN Kirigamine Styleclimatizzatore grigio: MSZ-EF Kirigamine Zenclimatizzatore bianco: MSZ-APTutti i partner Mitsubishi Electric possiedono i requisiti e le certificazioni per installare correttamente le apparecchiature F-Gas, rispettando le normative e assicurandosi che non vi siano immissioni di gas refrigerante in ambiente.

Climatizzatori Mitsubishi Electric. Rosso: MSZ-LN Kirigamine Style; grigio: MSZ-EF Kirigamine Zen; bianco: MSZ-AP. Tutti i partner Mitsubishi Electric possiedono i requisiti e le certificazioni per installare correttamente le apparecchiature F-Gas, rispettando le normative e assicurandosi che non vi siano immissioni di gas refrigerante in ambiente.

 

Gas fluorati a effetto serra

Per approfondire l’argomento si possono consultare sul sito Fgas normative e informazioni tecniche più approfondite, fra cui:

 

 

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