Il living open space, con la cucina a vista sul soggiorno, offre diversi vantaggi: a partire dal fatto che permette di disporre di locali di grande respiro e di sfruttare al meglio gli spazi, integrando magari locali poco sfruttabili come corridoi e ingressi. È una soluzione che favorisce la socializzazione e che si adatta bene ai ritmi di vita contemporanei, ma per qualcuno può presentare qualche limite: odori di cottura in giro per la casa, per esempio; disordine in vista; eventuali rumori di elettrodomestici in azione (anche se i nuovi apparecchi hanno un impatto acustico veramente ridotto)…
In molti casi è risolutiva l’opzione di realizzare fra i due ambienti una parete scorrevole formata da due o più pannelli. Questi possono essere in vetro per lasciare passare più luce, o in legno per schermare di più: in tutti i casi hanno spessori ridotti che portano via poco spazio. Si può optare per soluzioni su misura ma anche per sistemi di produzione che, grazie alla varietà di pannelli scorrevoli di diverse altezze e larghezze, consentono di realizzare composizioni al centimetro.
È la soluzione proposta dall’architetto Ornella Musilli alla nostra lettrice Laura G., che chiede un consiglio su come organizzare il soggiorno, la cucina e l’ingresso del suo nuovo appartamento ancora in costruzione, dove gli unici vincoli sono i muri portanti. Il suo quesito è: meglio separare la cucina dal salotto – con un muro o una schermatura mobile come la parete scorrevole – oppure realizzare un open space con cucina a vista?
PIANTA DI PARTENZA E NUOVO PROGETTO
Nella pianta originaria, la cucina e il soggiorno occupano due ambienti distinti e sono separati da una parete in muratura con una porta scorrevole centrale.
Considerata l’ampia metratura delle stanze, prevale l’idea di posizionare fra la cucina e il soggiorno una parete scorrevole formata da tre ante in vetro che si raccolgono una sopra l’altra. La sostituzione della parete fissa con una mobile come questa consente di ottenere a piacere e in qualunque momento un solo ambiente di ampie dimensioni dove si sussegguono, senza soluzione di continuità, il salotto, la zona pranzo e la cucina vera e propria. Ma anche di godere di due stanze indipendenti e perfettamente autonome e fruibili.
La cucina nel dettaglio
Protagonista di questa zona è l’isola centrale, organizzata con basi-contenitore e dotata di un top a sbalzo utile come piano snack. Intorno a questo nucleo centrale si sviluppa la composizione con la zona operativa.
La composizione ha uno sviluppo a elle. Prevede da una parte la zona lavaggio, formata da una base con due lavelli, seguita da un modulo con la lavastoviglie a incasso: sopra le basi c’è una fila di pensili che si interrompe in corrispondenza della finestra ma è di nuovo presente sulla parete ortogonale fino alle armadiature che ospitano le colonne frigo-congelatore e forno. Fra questi due blocchi è inserita la zona cottura, che gode di un’ampia superficie d’appoggio su entrambi i lati.
LA SOLUZIONE ALTERNATIVA: in questo caso la parete scorrevole è formata da quattro ante telescopiche che si raccolgono a due a due lateralmente, all’interno delle pareti, lasciando un’apertura maggiore.
Soggiorno e zona pranzo al di là della parete scorrevole
Dalla parte del soggiorno, allineato all’isola centrale, è sistemato il tavolo: si tratta di un modello allungabile, da 160 a 240 cm, capace di ospitare comodamente 10 persone. È illuminato dall’alto da due lampade a sospensione ed è accompagnato da due credenze disposte in nicchia.
Considerando che aprendo i pannelli si crea un unico grande ambiente, per i mobili della cucina e del soggiorno sono consigliabili finiture coordinate.
Proseguendo con la soluzione d’arredo, in linea con il tavolo c’è un divano a tre posti orientato verso un’ampia parete attrezzata con vani a giorno e chiusi e con il portatv. A completare il salotto ci sono due poltroncine e una serie di tavolini.
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