Sentirsi sicuri nella propria casa è un’esigenza sempre più avvertita. Complemento di protezione ideale per combattere le intrusioni nelle abitazioni, le grate di sicurezza, anche chiamate inferriate, installate su finestre e porte, costituiscono il primo vero ostacolo fisico che si trova dinanzi un intruso.
Fisse, apribili a battente e a scomparsa, nel mercato si trovano varie tipologie di grate di sicurezza, ognuna con proprie caratteristiche in base alle esigenze di chi decide di installarle. Quelle fisse sono quelle più economiche, utilizzate per lo più per proteggere le finestre, mentre le grate di sicurezza apribili a battente, realizzate tramite una cornice perimetrale di apertura e un’anta apribile, possono essere dotate di cerniere a compasso per ridurre l’ingombro della grata aperta oppure impacchettabili.
Le grate di sicurezza a scomparsa invece sono realizzabili tramite lo scorrimento dell’anta nel cassonetto, anche a doppio scorrimento nel caso che le dimensioni per il ricovero non siano sufficienti da un solo lato.
L’installazione di grate di sicurezza sulle finestre permette di fruire di uno sconto fiscale. Tra i lavori che permettono di godere della detrazione Irpef sulla ristrutturazione infatti troviamo anche quelli relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi, come per esempio, furto, aggressione, sequestro di persona e ogni altro reato. Tra queste misure agevolabili rientra anche l’apposizione di grate sulle finestre o la loro sostituzione.
La legge di bilancio ha prorogato fino al 31 dicembre 2018 tale agevolazione nella misura più alta fino al 50%. Cosa significa? Per tutto il 2018 chi installa griglie di sicurezza può detrarre dall’Irpef dovuta il 50% delle spese sostenute, con un limite massimo di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare.
La detrazione deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo, nell’anno in cui è sostenuta la spesa e in quelli successivi. Per fruire della detrazione è necessario che i pagamenti siano effettuati con bonifico bancario o postale (anche “on line”), da cui risultino:
- causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986)
- codice fiscale del beneficiario della detrazione
- codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.
Al momento del pagamento del bonifico, banche e Poste Italiane Spa devono operare una ritenuta a titolo di acconto dell’imposta sul reddito dovuta dall’impresa che effettua i lavori, pari all’8%.
I contribuenti interessati devono conservare, oltre alla ricevuta del bonifico, le fatture o le ricevute fiscali relative alle spese effettuate per la realizzazione dei lavori di ristrutturazione. Questi documenti, che devono essere intestati alle persone che fruiscono della detrazione, potrebbero essere richiesti, infatti, dagli uffici finanziari che controllano le loro dichiarazioni dei redditi.