IMU e comodato d’uso gratuito: la risposta ad un caso particolare

In alcuni casi e a particolari condizioni l'IMU e la Tasi sono ridotte quando si parla di immobile concesso in comodato d'uso gratuito. Rispondiamo ad una domanda di una lettrice per fare chiarezza su un caso particolare, quello di un immobile concesso in comodato d'uso gratuito ad un ente no profit.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 26/04/2018Aggiornato il 05/08/2018
IMU

L’imu, l’imposta municipale sugli immobili e la Tasi, il tributo comunale sui servizi indivisibili, non son dovute sull’abitazione principale a meno che non si tratti di immobili classificati come di lusso o di pregio, nelle categorie catastali A1, A8 e A9. Vi sono poi dei casi in cui le imposte sono ridotte e tra questi il comodato d’uso gratuito.

Nel caso in cui si conceda un immobile a titolo di comodato a un parente di primo grado in linea retta (quindi a un genitore o a un figlio) il comodante gode della riduzione della base imponibile IMU e TASI al 50%. Occorre però rispettare una serie di condizioni per usufruire di questi benefici  che sono:

  • L’immobile deve essere adibito ad abitazione principale
  • L’immobile non deve appartenere a una delle categorie catastali cd di lusso (A/1, A/8, A/9)
  • Il contratto deve essere regolarmente registrato (se il contratto è scritto, la registrazione è obbligatoria entro 20 giorni dalla data dell’atto con imposta fissa pari a 200 euro; mentre per i contratti verbali si deve presentare la richiesta di registrazione con il modello 69 dell’Agenzia delle Entrate specificando nella tipologia dell’atto: Contratto verbale di comodato).

Il comodante inoltre deve possedere un solo immobile in Italia oltre all’abitazione principale non di lusso sita nel territorio in cui è ubicato l’immobile concesso in comodato, deve risiedere e avere la sua dimora abituale nello stesso Comune in cui l’immobile è concesso in comodato e infine deve presentare la dichiarazione IMU che attesti il possesso dei requisiti.

 

VENIAMO DUNQUE  ALLA DOMANDA DELLA NOSTRA LETTRICE, CHE CI HA CHIESTO: Vorrei sapere se una persona che concede in comodato gratuito un immobile ad una biblioteca no profit aperta al pubblico tutto l’anno con circa 80 ragazzi al giorno, deve pagare l’IMU?

Fornisce delucidazioni il Ministero delle Finanze con la risoluzione 4/DF del 4 marzo 2013 in cui precisa che l’ente non commerciale che concede in comodato gratuito un immobile di sua proprietà ad un altro ente non commerciale, per lo svolgimento di attività meritevoli non paga l’IMU. Il rapporto di comodato rappresenta un tipo di contratto essenzialmente gratuito e come tale non produce ricchezza e capacità economica rilevante ai fini dell’imposizione fiscale secondo criteri validi per l’IMU. Si configura così l’esenzione dall’IMU se un ente non commerciale concede in comodato gratuito un immobile ad un’altra associazione no profit interna alla sua struttura oppure esterna, a condizione che in esso vengano svolte le attività individuate per usufruire dell’agevolazione.

 

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